IL SACRIFICIO IERI E OGGI

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   il sacrificio, come l’etimologia del nome stesso indica (sacrum facere), rappresenta l’atto più sacro all’interno di ogni religione, l’elemento fondante attorno al quale ogni credo si fonda.

   Nella religione vedica[1], tutti gli esseri viventi ebbero origine dal sacrificio di Purusha[2], l’uomo primordiale, smembrato dai Veda nell’atto di creazione del mondo.

   Questo smembramento è simbolo del passaggio dall’unità al molteplice, l’atto necessario affinché il mondo materiale possa iniziare ad esistere, si tratta di un atto inerente alle cosmogonie religiose dell’antichità, patrimonio comune dell’umanità delle epoche passate.

   Scopo principale del rito è infatti ricreare nel mondo materiale le realtà celesti, e ripercorrere in terra le azioni dei mondi superiori, creando un legame tra le diverse dimensioni. Questo legame è il momento in cui il tempo e le distanze cessano di esistere.

   Questo momento fondante non manca nemmeno nel Cristianesimo la cui dottrina si fonda sul Sacrificio per eccellenza, quella del Cristo Figlio di Dio.

   Il Cristo ripercorre col suo gesto originario, ricrea in sé la divisione primordiale che condusse dall’unità al molteplice. Ed in una dimensione a-temporale, ed in una dimensione chiude il ciclo.

   Da questo punto di vista, per la religione cristiana non vi potrà più essere alcun sacrificio dopo quello di Gesù, dal momento che nella sua figura si compie il ciclo della divisione originaria, ed in sé il Figlio di Dio ricompone lo strappo dell’inizio dei tempi.

   Nelle epoche passate, e anche in quelle presenti, come si vedrà, questo rito oscillò spesso tra un richiamo simbolico ed un crudo realismo, laddove nel tempo diverse culture non esitarono ad “utilizzare” esseri viventi, animali ed anche uomini, per portare a termine il rituale.


   Il sacrificio umano era comune nelle popolazioni semitiche dell’antichità, nelle culture precolombiane dell’America centrale, ed anche nelle popolazioni che abitavano il continente europeo prima dell’arrivo delle stirpi indoeuropee.


   La commistione tra piano simbolico e piano contingente può infatti avere come esito un approccio confusionale nei confronti del rito stesso, una degenerazione che dal piano religioso porta a quello magico: questo è propriamente ciò che accadde in quelle culture che nel ricreare il sacrificio originario dell’Uomo Primordiale ricorsero a dei sacrifici umani veri e propri.


   L’aspetto simbolico lasciò il campo a quello “magico”, e l’atto in sé acquisì una valenza diversa, utilitaristica e “materiale”.


   Tale processo rappresenta un aspetto comune in diverse tradizioni, laddove nel termine del loro ciclo terreno all’antica sapienza si sostituiscono il richiamo magico e la superstizione, che come il termine stesso indica rappresenta ciò che rimane di un’antica conoscenza nel momento in cui si smarrisce il suo significato più profondo.

   Per comprendere il modo in cui il concetto di sacrificio ha assunto nel tempo una ulteriore valenza è bene ricordare come il piano simbolico si contrappone a quello magico-utilitaristico.


   Nel primo caso, come già accennato, il rito rappresenta quel momento in cui la dimensione temporale si annulla, e si ricrea in terra l’azione celeste, unendo in questo modo le due realtà e creando un legame tra i diversi mondi.


   Nella visione magica, al contrario, il rito assume anche uno scopo “utilitaristico”, e per mezzo del suo compimento gli officianti si attendono un responso: l’atto magico è propriamente questo, infatti, ovvero l’attendere un fenomeno a seguito di una propria azione rituale, in contrapposizione con la teurgia, che invece mira solo a stabilire un ponte tra ciò che è tangibile e ciò che appartiene ad un piano superiore.

   I sacrifici umani, di conseguenza, appartengono al piano magico-utilitaristico, e sono sempre stati effettuati nella convinzione di poter per mezzo di essi ottenere benefici materiali in questo mondo.


   Il sacrificio di Ifigenia[3] narrato nell’Iliade, l’uccisione di migliaia di prigionieri di guerra eseguiti dai sacerdoti Aztechi, i bambini immolati al Dio Moloch[4] dalle antiche popolazioni semite, ogni sacrificio umano di cui la storia ci porta notizia venne compiuto in attesa di una contropartita contingente.


   Secondo le scienze magiche, infatti, nell’atto del sacrificio entrano in gioco potenze psichiche dirompenti, e l’energia vitale della vittima può essere indirizzata affinché si possa compiere il proprio scopo, che si tratti di stimolare i venti che aiutino la partenza delle navi, di allontanare la fine del mondo, oppure di affrettarla.


   Crowley, il principale mago ed occultista del novecento, descrisse nel dettaglio il modo in cui i sacrifici umani debbano essere compiuti, affinché le energie vitali liberate potessero essere ottimamente convogliate ed utilizzate, così come la teosofa Alice Bailey, madrina della New Age, non mancò di ricordare come queste forze psichiche liberate dalla morte di milioni di persone potessero aiutare e favorire il tanto agognato processo del “passaggio di era”.

   I sacrifici, quindi, lungi dall’appartenere alle civiltà del passato, continuano ad essere officiati anche nei nostri tempi, in modi invero più subdoli ed assai meno visibili, rispetto ai tempi antichi.


   La nuova religione luciferiana che nei nostri tempi si sta imponendo, in maniera sempre più evidente, necessita infatti di grandi quantità di queste “energie vitali”, affinché i suoi scopi possano essere raggiunti.


  Il rito per eccellenza di questa nuova religione ebbe luogo l’11 Settembre del 2001, come attualmente a Gaza,  il giorno in cui migliaia di persone perdevano la vita all’interno delle due colonne del vecchio tempio che crollava, propiziando con il loro sacrificio l’edificazione del Nuovo Tempio spirituale che dovrebbe fare da suggello al Nuovo Ordine.

   Ma riti sacrificali di stampo magico continuano a verificarsi ogni giorno, con continuità in ogni parte del mondo.


   Sacrifici più o meno potenti, spesso portati avanti in maniera ignara da officianti inconsapevoli.


   Sempre Crowley sottolineava nei suoi libri come la vittima sacrificale per eccellenza fosse un bambino, dal momento che la sua purezza poteva garantire un forte “rilascio” di energie psichiche: secondo questa visione, di conseguenza, le forze vitali più potenti vengono ottenute per mezzo dell’uccisione di infanti, e risultati ancora maggiori si potranno avere se il bambino non è ancora stato nemmeno “contaminato” dal mondo esterno, ed ancora vive all’interno del grembo della madre.


   Ecco quindi che quello del feto risulta il sacrificio più potente, dal punto di vista magico.


[1] La religione vedica è quella degli invasori ariani, modificata dalle influenze autoctone. Le credenze animistiche e l’adorazione delle forze naturali vi predominano; la mitologia è un riflesso dell’organizzazione sociale primitiva (primato dei guerrieri).  https://www.miti3000.eu/24-religioni/religioni/60-vedismo#:~:text=La%20religione%20vedica%20%C3%A8%20quella,primitiva%20(primato%20dei%20guerrieri).

[2] Il Purusha sacrifica quindi un quarto di sé per dar luogo all’umanità, la sua immanenza. Il resto di sé, tre quarti, resta in alto in trascendenza. L’umanità contatta lo spirito eterno e il sacro offrendo sacrifici al cielo: “Con il sacrificio gli Dei sacrificarono al sacrificio”.  https://www.fyinpaper.com/gli-yoga-sutra-di-patanjali-5-il-purusha-lo-spirito-della-coscienza/#:~:text=Il%20Purusha%20sacrifica%20quindi%20un,gli%20Dei%20sacrificarono%20al%20sacrificio%E2%80%9D.

[3] Il padre Agamennone la attira nel porto di Aulide con l’inganno, facendole credere di voler celebrare le sue nozze con Achille, ma una volta vestita con gli abiti nuziali della vergine la ragazza viene uccisa dallo stesso padre, che in tal modo soddisfa la volontà di un dio tanto assoluto quanto crudele. https://www.treccani.it/enciclopedia/ifigenia_(Enciclopedia-dei-ragazzi)/

[4] Antica divinità cananea, cui venivano sacrificate vittime umane nella valle di Hinnom (Geenna) presso Gerusalemme e il cui culto fu fortemente combattuto dai profeti e nella storiografia d’Israele.

   In senso figurato, persona o istituzione caratterizzate da una insaziabile sete di distruzione o da potere brutale. https://www.treccani.it/enciclopedia/moloc/


RICORDIAMOCI DI PAOLO FERRARO

   Esistono dei luoghi segreti dove in pochi osano addentrarsi. Sono i luoghi dove sono presenti i massimi livelli delle massonerie italiane e internazionali che da lungo tempo tengono tra le loro mani i destini dei paesi che si autodefiniscono “democratici” quando nella realtà sono una dittatura mascherata da parte di un’oligarchia. .

   Sono i luoghi laddove ci sono anche quelle società sataniche che hanno guadagnato un potere nel secolo scorso come mai lo avevano avuto soprattutto per la galoppante secolarizzazione, il cavallo di Troia che gli ha permesso di penetrare praticamente ovunque.

   E in questi luoghi che si è addentrato il magistrato Paolo Ferraro[1].

   Paolo Ferraro è stato un caso unico nel panorama italiano e internazionale di coloro che non si sono sottomessi a questi poteri, e che hanno cercato di portare alla luce quelle zone oscure e raccapriccianti che governano l’Italia e il mondo Occidentale da molto tempo.

   Ferraro era un magistrato della procura di Roma e aveva reputazione di essere un magistrato alquanto serio e impeccabile, e dotato, al tempo stesso, di una elevata preparazione giuridica.

   Un giorno la sua vita cambia per sempre quando incontra una donna, Sabrina R., che diventerà la sua compagna e questo evento porta Ferraro ad essere trascinato in un’altra dimensione che forse prima lui stesso nemmeno immaginava o quantomeno non pensava certo di trovarsi invischiato, suo malgrado, in una storia che vede intrecciarsi potenti sette sataniche e confraternite massoniche.

   Il magistrato romano si trasferisce nel 2007 nella città militare della Cecchignola, a Roma, e da lì inizia la discesa nell’incubo.

   Qualcosa fa scattare dei sospetti in testa a Ferraro che forse c’è qualcosa che non va nella sua compagna e tantomeno nel condominio dove va a vivere, nel quale tutti sembrano osservare ogni suo movimento quando entra ed esce dall’appartamento.

   Anche il figlio della sua compagna, un bambino 12enne, gli confessa di avere paura di quello che accade in quell’appartamento quando lui non c’è ed è così che inizia l’indagine di Ferraro.

   Il magistrato inizia a registrare quanto avviene nella sua casa quando lui non c’è e si rende presto conto che nell’appartamento durante le sue assenze entrano degli estranei che praticano dei riti con la sua compagna, non di rado orge di gruppo.

   Non si tratta di un banale, seppur scabroso, caso di infedeltà ma di molto altro. Le intercettazioni audio rivelano che le persone presenti dentro l’appartamento utilizzano degli strani ordini in codice e ripetono delle cantilene che sembrano essere utilizzate per impartire degli ordini a coloro che vengono sottoposti a tali comandi.

   Ferraro inizia a chiedere l’aiuto di esperti del settore, tra i quali una psicologa e un ufficiale di polizia giudiziaria, e scopre che quanto avviene nel suo appartamento è una sorta di programmazione del pensiero, o meglio un lavaggio del cervello, che viene praticato da circoli massonici e satanici da lungo tempo.

   La storia della programmazione del pensiero è più antica di quello che si pensi e le tecniche di manipolazione di una persona sono utilizzate da molto tempo da coloro che appartengono a questi ambienti.

   Le pagine più recenti di questa storia sono quelle che si trovano nei documenti declassificati della CIA[2] che rivelano come già dal secondo dopoguerra in poi, la famigerata agenzia di intelligence stesse conducendo tali esperimenti per creare degli “schiavi mentali” nell’ambito del noto programma MK Ultra.

   Le tecniche di controllo del pensiero passavano attraverso l’inflizione alle vittime di gravissimi traumi psicologici e violenze fisiche, quali torture, stupri e somministrazioni di droghe, per poter alterare la psiche della persona e indurla così ad eseguire tutti i comandi del maestro o del programmatore.

   Sono tecniche note alle varie agenzie di intelligence da molto tempo e si sono rivelate nel corso dei decenni tremendamente efficaci per costruire degli schiavi da poter utilizzare in vari ambiti, da quelli della prostituzione alle missioni più propriamente politiche quali gli omicidi di personaggi pubblici che in qualche modo rappresentavano e rappresentano una minaccia per i vertici di tale sistema.

   Uno degli esempi più noti è quello dell’assassino di Robert Kennedy, Sirhan Sirhan, che nemmeno ricorda quanto è accaduto e che dopo un’attenta analisi di uno psichiatra forense della scuola di Harvard[3], Daniel P. Brown, è risultato di non “aver agito di propria volontà e consapevolezza e non è responsabile per azioni imposte e/o perpetrate da altri.”

   Daniel P. Brown non poteva essere più chiaro nella sua relazione tanto da definire Sirhan come un “candidato manciuriano” dal nome del celebre film che ha avuto due trasposizioni cinematografiche, la prima con Frank Sinatra, e la seconda con Denzel Washington, entrambi nei panni del maggiore Bennett Marco, militare americano sottoposto ad un lavaggio del cervello per assecondare l’agenda politica dei suoi burattinai.

   E non esistono solo gli schiavi “politici” che possono essere attivati a comando, ma anche quelli sessuali attraverso prostitute o gigolò programmati per sollazzare i potenti ed estorcere i loro segreti per poi ricattarli.

   E’ una tremenda macchina di violenza fisica, psicologica e spirituale che è presente nelle agenzie di intelligence e che si serve di questi metodi per preservare il loro potere ed eseguire i loro piani.

   Questo è il mondo nel quale si ritrova precipitato un giorno il magistrato Ferraro che scopre di avere al suo fianco una donna programmata per essere una schiava sessuale e che già in passato aveva frequentato questi ambienti per poter servire questi scopi.

   Le sue conclusioni su quanto avveniva in quella casa sono lucide e sconvolgenti allo stesso tempo:” Dall’ascolto attento emergevano attività già indicate nella conferenza ma, più in particolare, la possibilità di individuare uso di sostanze, tecniche o procedure verbali a prima vista inquadrabili come volte al condizionamento dei soggetti che li ricevevano. Tutto ciò in un contesto veramente anomalo, fatto di numerose persone di varie età, che sfruttavano una posizione di soppesabile assoggettamento della persona che abitava nell’appartamento oggetto di intercettazione”.

   Qualcuno forse in questi circoli aveva iniziato a studiare le mosse del togato e ha così dire apparentemente “incoraggiato” la sua frequentazione di questa donna[4], forse nell’illusione di poter controllare meglio Paolo Ferraro.

   Se questo era il piano originario, costui o costoro devono aver fatto male i loro calcoli poiché il magistrato invece si insospettisce e inizia a raccogliere prove su prove di quanto avviene attorno a lui.

   Le registrazioni audio sono tante e dimostrano che ogni volta in quella casa si consumano riti orgiastici di carattere satanico e allora Ferraro inizia ad indagare sempre più a fondo.

   Comprende che esistono negli alti livelli delle forze armate delle associazioni massoniche che producono questi schiavi del pensiero.

  E questo, secondo il magistrato romano, aveva anche dei legami con l’assassinio di Melania Rea[5], secondo le sentenze uccisa solamente dal marito Salvatore Parolisi nonostante alcune contraddizioni nelle testimonianze.

   Ferraro affermò che nella caserma di Ascoli Piceno laddove era di stanza Parolisi si praticavano riti del tutto simili, se non ancora più efferati, a quelli che erano praticati nel suo appartamento alla Cecchignola.

   Un altro magistrato, il Gip Giovanni Cirillo della procura di Teramo, sembra convalidare questa ipotesi[6] affermando che la stessa Rea avrebbe potuto essere stata vittima di queste sette.

   Ferraro va avanti, denuncia e si mette in moto una potentissima macchina per distruggerlo con ogni mezzo.

   Si prova a farlo passare per pazzo con un TSO del tutto illegale e smentito dalle successive perizie psichiatriche che attestano l’assoluta sanità mentale del magistrato.

   Lo si sospende nel 2011 dalla magistratura[7] sulla presunzione, falsa, che egli non era sano di mente ma in realtà soltanto perché questo giudice era arrivato a toccare quelle sfere che non potevano essere toccate.

   Si cerca di isolarlo e distruggerlo in ogni modo e Ferraro non è riuscito nella sua purtroppo solitaria impresa di lotta alla massoneria perché troppo solo e troppo circondato, da lupi travestiti da agnelli che fingevano di essere dalla sua parte e che in realtà erano stati mandati per controllare le sue mosse anche dopo che il suo caso esplose a livello nazionale.

   Stavolta i media mainstream non potevano fare finta di nulla e persino agenzie stampa quali l’AGI[8]  o il portavoce per antonomasia delle borghesia “illuminata” italiana, il Corriere della Sera[9], si interessano a lui, considerata probabilmente la carica troppo importante che Ferraro occupa nella Repubblica, in quanto magistrato della procura di Roma, nota con l’appellativo di “porto delle nebbie” per la sua solerzia nell’archiviare tutti i casi che riguardano questi poteri.

   Esiste un’ampia letteratura in merito e forse il caso più clamoroso è l’omicidio dell’inchiesta sui vertici segreti della massoneria che stava conducendo il procuratore di Palmi, Agostino Cordova.

   A scrivere la parola fine su quell’indagine fu la moglie di Bruno Vespa, la Gip Augusta Iannini[10].

   Ferraro si scontrò contro con un muro di gomma e morì due anni addietro, nel gennaio del 2022, quando l’Italia attraversava uno dei periodi più bui della sua storia, ostaggio, ancora una volta, di quei poteri denunciati dal magistrato.

Adesso le sue denunce meritano di essere portate nuovamente alla luce anche in virtù di alcuni recenti episodi di cronaca[11] che riguardano omicidi commessi da militari, che preda apparentemente di un raptus improvviso, avrebbero ucciso la madre e la sorella della propria ex compagna, come nel caso di Cristian Sodano, 27enne militare della Finanza.

   Oppure per ciò che riguarda un altro caso ancora, come quello di Grosseto, quando fu trovato lo scorso anno senza vita un militare di 41 anni, sposato con moglie e figli[12].

   Non si è ancora capito cosa sia accaduto in questo caso e se la morte sia stata veramente un suicidio o piuttosto un suicidio soltanto inscenato.

   E’ possibile che tali casi non siano strettamente legati a quanto dichiarato e provato da Paolo Ferraro sulle sette massoniche presenti nelle forze armate, ma le sue verità sono ancora lì, in attesa che qualcuno finalmente riesca a portarle pienamente alla luce e liberare il Paese dalla morsa di questi poteri oscuri.


[1] https://web.archive.org/web/20160115002550/http://www.paoloferrarocdd.eu/sitemap/?utm_source=copy&utm_medium=paste&utm_campaign=copypaste&utm_content=http%3A%2F%2Fwww.paoloferrarocdd.eu%2Fsitemap%2F

[2] https://www.intelligence.senate.gov/sites/default/files/hearings/95mkultra.pdf

[3] https://www.washingtonpost.com/news/true-crime/wp/2018/06/04/the-assassination-of-bobby-kennedy-was-sirhan-sirhan-hypnotized-to-be-the-fall-guy/?utm_source=pocket_saves

[4] https://paoloferraro1.blogspot.com/2013/08/il-caso-paolo-ferraro-e-il-caso-melania.html?m=1

[5] https://www.ilrestodelcarlino.it/ascoli/cronaca/2011/11/04/613592-delitto_vidi_melania_procura_roma.shtml

[6] https://www.zonedombratv.it/paolo-ferraro-un-magistrato-lasciato-solo-che-ha-denunciato-gli-affari-della-magistratura/

[7] https://web.archive.org/web/20160115003838/http://www.paoloferrarocdd.eu/la-prima-intervista-scritta-ad-agenzia-stampa-agi/

[8] https://www.lacrunadellago.net/il-vero-potere-che-governa-la-mafia-si-chiama-massoneria/

[9] https://web.archive.org/web/20170119102435/http://www.paoloferrarocdd.eu/gli-articoli-di-corsera-e-la-prima-diffusione-della-notizia-da-tgsky24-dopo-primo-vaglio-e-ascolto-delle-prove/

[10] https://www.lacrunadellago.net/il-vero-potere-che-governa-la-mafia-si-chiama-massoneria/

[11] https://www.lastampa.it/cronaca/2024/02/14/news/uccide_madre_e_sorella_della_fidanzata_lei_si_salva_nascondendosi_in_bagno-14069432/?utm_source=pocket_saves

[12] https://www.maremmaoggi.net/si-uccide-giovane-militare-mistero-sulle-cause/?utm_source=pocket_saves

GRADI DEL RITO SCOZZESE ANTICO E ACCETATO

   La Massoneria moderna nasce ufficiosamente nel 1717, anno in cui quattro Logge massoniche di Londra si coordinarono, creando una Gran Loggia, inaugurata il 24 giugno, giorno di San Giovanni Battista, che venne acclamato protettore. La Gran Loggia londinese pubblicò nel 1723 i propri statuti (Consitution of Freemasons) poi modificati nel 1738, mentre una Gran Loggia Irlandese era sorta a Dublino (1730) e una scozzese a Edimburgo (1736).

   Quest’ultima si differenziò da quella inglese adottando un proprio rituale e riconoscendo come proprio patrono Sant’Andrea. Nel frattempo, la Libera Muratoria si era riorganizzata anche in Francia, dove le prime logge massoniche era state fondate tra il 1725 e il 1730 dai giacobiti inglesi, ossia i seguaci di Giacomo III Stuart, rifugiatosi in Francia. La prima Gran Loggia francese si costituì a Parigi nel 1743, ma già negli anni precedenti si erano costituite gran logge ad Amburgo (1733), Firenze (1733), Roma (1735), Vienna (1743). 

   Contemporaneamente in America nasceva la prima gran loggia a Boston (1735). Il Rito Scozzese, Antico e Accettato, nasce da un punto di vista organizzativo sulle basi fondamentali delle Costituzioni di Federico II il Grande re di Prussia nel 1786. In seguito, con altri illustri fratelli, il medesimo pose ulteriormente mano alla definitiva organizzazione e direzione generale del rito e, quindi per la formazione di un Supremo Consiglio Mondiale.

   In realtà le origini filosofiche del Rito Scozzese sono comuni al Primitivo Rito di Misraim (che in seguito si fuse col rito di Memphis) e al Rito Egizio di Cagliostro e risalgono agli Arcana Arcanorum, altrimenti denominati “Scala di Napoli”, rituali di origine pagana/mediterranea detenuti per trasmissione iniziatica da Filippo d’Acquino, il Maestro di Cagliostro. In seguito, i rituali furono trasmessi, alcuni affermano per un diritto derivante dalla casa regnante merovingia, a Raimondo de Sangro[1] principe di Sansevero, il quale edificò, su tali basi a Napoli tre Officine che poi coordinò in una Gran Loggia, di cui divenne il Gran Maestro. Il medesimo costruì anche un Tempio mirabile, ricco di sorprendenti opere d’arte e di scienza massonica e allegorica, che è ancora oggi visitabile a Napoli.

   Il principe di Sansevero, a fronte un decreto persecutorio del capo della polizia borbonica discioglie la Gran Loggia, comunica il nome dei fratelli che non avevano nulla da temere, e nascose il barone Henry Theodore Tschudy, cadetto del regimento di Svizzeri al servizio del re di Napoli, discepolo prediletto del de Sandro, nonché maestro Venerabile della Loggia Rosa di Ordine Magno. Il barone Tschudy fugge in Francia, a Marsiglia, dove incontra i fratelli Bédarride, ai quali consegna i medesimi rituali a Scala di Napoli, consentendo così la nascita del Rito di Memphis e Misraim; in seguito, si reca in Germania, ove consegna i medesimi rituali a Dom Pernty, massone, sommo cultore di studi esoterici e simbolici, nonché segretario e guardasigilli del re di Prussia, con il quale elaborerà l’organizzazione del Rito Scozzese sulle basi esoteriche e iniziatiche ricevute.

   Gli avvenimenti storici europei e il passaggio all’Oriente Eterno non consentirono a Federico II di Prussia di portare avanti l’opera da lui tanto desiderata. Quindi, solo successivamente a Charleston (USA), il 31 maggio 1801, si riunirono in un Supremo Consiglio del trentatreesimo grado, quattro Sovrani Grandi Ispettori Generali per riprendere e continuare il lavoro iniziato da Federico II.

   Essi erano Federico Dalcho, A. de Grasse Tilly, G. B. Delahoge e Giovanni Mitchell che, per la regolarità di quanto stabilivano le Costituzioni Federiciane, integrarono immediatamente il Supremo Consiglio con la cooptazione di altri sublimi massoni, e cioè Tommaso B. Bowen, I. Deleben, Giacomo Moultrie, Emaniele La Motta, I. Auld, Mosè C. Levy. Il 4 dicembre 1802, dopo severissimi studi, fu emanata una circolare con la quale veniva comunicato a tutti i fratelli dei due emisferi la definitiva organizzazione del Rito in base alle Costituzioni Federiciane.

   In seguito, tale Supremo Consiglio si traferì a Washington con l’appellativo di Supremo Consiglio Madre del Mondo. Nella conferma del 33° grado massonico alcuni storici vollero intravvedere l’ultimo anno di vita di Gesù, gran maestro esseno, oltra alla coincidenza con la città ove si svolsero i primi lavori, e cioè Charleston, che si trova al 33° grado longitudinale del globo terrestre.

   La perfezione del Rito Scozzese, così come organizzato e strutturato, approdò subito in Europa nel 1804, con la costituzione del Supremo Consiglio francese nel 1805 a Milano.  

I GRADI

   Il Rito Scozzese Antico e Accettato (R.S.A.A.) si articola in 33 gradi, anche se di fatto non tutti i gradi vengono praticati. Si costituisce in un percorso di approfondimento della Massoneria, al di là dei primi tre, detti simbolici (Apprendista, Compagno, maestro). Per poter accedere al Rito Scozzese, occorre quindi far parte dell’ordine massonico, con il grado di Maestro.

  Il rito nella sua versione attuale è praticato in 33 gradi, così configurati, dopo i primi tre che sono comuni a tutte le altre ritualità, salvo minime differenti:

4° grado – Maestro Segreto.

5° grado – Maestro Perfetto.

6° grado – Segretario Intimo.

7° grado – Prevosto e Giudice o Maestro Irlandese

8° grado – Intendente degli Edifici

9° grado – Cavaliere Eletto dei nove

10° grado – Cavaliere Eletto dei Quindici

11° grado – Sublime Cavaliere Eletto

12° grado – Gran Maestro Architetto

13° grado – Compagno dell’Arco Reale di Enoch

14° grado – Grande Eletto perfetto e Sublime Massone o Grande Scozzese della Volta Sacra

15° grado – Cavaliere d’oriente o della Spada

16° grado – Principe di Gerusalemme, Gran Consigliere, Capo delle Logge Regolari

17° grado – Cavaliere d’Oriente e d’Occidente

18° grado – Sovrano Principe Rosa-Croce o Cavaliere dell’Aquila e del Pellicano

19° grado – Gran Pontefice o Sublime Scozzese detto della Gerusalemme Celeste

20° grado – Venerabile Gran Maestro di tutte le Logge Regolari, Sovrano principe della massoneria o Maestro di Vita

21° grado – Noachita o Cavaliere Prussiano

22° grado – Cavaliere dell’Ascia Reale o Principe del Libano

23° grado – Capo del Tabernacolo

25° grado – Cavaliere del Serpente di Bronzo

26° grado – Scozzese Trinitario o Principe di Compassione

27° grado – Grande Commendatore del Tempio o Sovrano Commendatore del Tempio di Gerusalemme

28° grado – Cavaliere del Sole o Principe Adepto

29° grado – Grande Scozzese di Sant’Andrea di Scozia o Patriarca delle Crociate, Cavaliere del Sole, Gran Maestro della Luce

30° grado – Grande Eletto Cavaliere Kadosch o Cavaliere dell’Aquila Bianca e nera

31° grado – Grande Ispettore Inquisitore Commendatore

32° grado – Sublime Principe del Real Segreto

33° grado – Sovrano Grande Ispiratore Generale

   Da tenere presente che non tutti questi gradi sono praticati ritualmente. Ad esempio, la maggior parte delle giurisdizioni italiane praticano solo i gradi 4°. 9°, 18°, 30°, 31° e 33°.

il significato complessivo dei gradi con riferimento a quelli praticati

     Nelle intenzioni di Federico II di Prussia, i gradi di perfezionamento rituale dovevano essere 25.

   Gli americani, di concerto con gli inglesi, scelsero di organizzare il rito dal 4° al 33° grado e così la situazione si cristallizzò.

   In realtà i gradi praticati mediante l’effettuazione di sedute rituali e di altrimenti riturali di iniziazione furono il 4°, il 9°, il 18°, il 30° e poi il 21°, dapprima, poi il 33°, quando i Supremi Consiglia sostituirono nel governo i Concistori del penultimo grado. I gradi intermedi non praticati vengono conferiti al momento dell’iniziazione al grado superiore e spiegati nel corso della medesima seduta.

   Ogni ascensione di grado comporta per il massone di Rito Scozzese tanto la conseguente assunzione di maggiori responsabilità all’interno della comunione, tanto un salto di consapevolezza nel ruolo svolto nella vita profana.

   Quindi l’ingresso nel Rito Scozzese avviene con l’assunzione al grado.

4° grado, Maestro Segreto

   Obbligo del segreto, di riflessione e di studio sono il significato di tale grado.

   È l’evoluzione dei gradi di maestro nelle relazioni con Dio, con la famiglia, col Paese e con la Massoneria. Il grembiule del 4° grado è bianco e nero, con la terra Z e l’occhio onniveggente. Il gioiello di questo grado è una chiave spezzata e uno scrigno d’avorio con incisa la lettera Z. i doveri sono segreto, obbedienza e fedeltà. È importante sulla ricerca della conoscenza della Parola Perduta con l’assassinio di Hiram.

9° grado, Maestro Eletto dei Nove

      Il Maestro Eletto dei Nove è il depositario delle nove Verità, emblema di candore e generosità. Il grembiule del nono grado è bianco, rivestito con nero e cosparso di macchie di sangue, con un braccio che tiene un pugnale o una testa mozzata tenuta per i cappelli. Il gioiello di questo grado è un pugnale con elsa d’oro e lama d’argento.

   I doveri sono l’illuminazione di anima e mente, la vigilanza, la tolleranza e lo stare in guardia contro il fanatismo e la persecuzione. Esiste una discussione se il grado si chiami Cavaliere Eletto o Maestro Eletto con tutte le differenze del caso tra iniziazione cavalleresca o sacerdotale. La presenza della fascia e non del collare farebbe propendere per la tesi cavalleresca, la storia sottostante al grado farebbe invece propendere per la teoria sacerdotale.

   Secondo la leggenda di Hiram il recipiendario rappresenta Johaben o Johabert, capo dei Nove Eletti mandati alla ricerca degli assassini di Hiram. Uno di questi fu raggiunto e giustiziato, mentre si nasconde in una caverna.

18° grado, Sovrano Principe Rosa+Croce

 O meglio, la Saggezza di Ormus. Ormus era il nome che contraddistingueva i Maestri delle confraternite Rosa+Croce.

   Deriva dalla contrazione di Ahura Mazda, l’entità divina benefica dello zoroastrismo.

   Questo grado sottolinea che l la vita e la sua forza provengono da Dio.

   La Rosa indica l’alba e la Croce è un simbolo sacro dell’antichità in molte culture.

   Viene anche insegnato a essere tollerante per gli errori e mancanza di altri.

   Il grembiule è di pelle bianca o raso, bordati in rosso, con un teschio e ossa incrociate, una croce rosso passione e tre rosette anch’esse rosse. Esiste anche un reto, sia nel grembiule che della fascia, in nero, per evidenziare il passaggio al sottogrado di Cavaliere dell’Aquila e del Pellicano nel Tempio Nero, prima dell’ingresso nel Tempio Rosso. Il gioiello consiste in un compensano aperto a un quarto di cerchio.

   Tra le gambe del compasso e sotto di esso sul diritto vi è una Rosa+Croce e un pellicano che lacera col becco il petto per risuscitare i suoi sette piccoli e sul retro un’aquila con le ali distese. Sul cerchio vi sono due lettere I.N.R.I. (Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum ovvero Gesù il Nazareno, il re dei Giudei).

   I doveri sono la pratica della virtù e del lavoro per purificare l’umanità, nonché l’essere tolleranti della fede e delle idee degli altri.

   Questo grado, che si rifà alla mitica confraternita di iniziati, si è radicato nella tradizione massonica dal tempo di Elias Ashmole, nel 1682, che era un autore di scritti rosacruciani.

   Si chiamava dapprima Cavaliere dell’Aquila e del Pellicano, di Heredom, di Sant’Andrea.

   Il suo contenuto può essere quindi riassunto nel rapporto dell’amore quale realizzazione della Conoscenza. Reputato il deposito della Scienza Universale per chi sa penetrare i Misteri. Il Capitolo dei Rosa+Croce riunito in seduta rituale è l’unico organo del rito che può deporre il Sovrano Gran Commendatore e Gran Maestro, anche se non ha il potere di eleggere un successore.

   Da questo grado il triangolo nei gioielli massonici del rito da ascendente diviene discendente.

30° grado, Cavaliere Kadosch o Cavaliere dell’Aquila Bianca

   La lezione di questo grado è combattere per ciò che è giusto e vero per sé stessi e di vivere nella società contemporanea portando sempre in essa la fede in Dio, nel Paese e nelle proprie capacità. Il grembiule è di raso bianco bordato di nero con al centro due scale uguali accostate di tre gradini e, alla sommità, in centro una Croce Rossa; il gioiello è una croce teutonica in oro, smaltata in rosso, con un’aquila d’argento a due punte con le ali, per metà nere, rivolte verso il basso, senza corona, con un pugnale negli artigli.

   Il dovere è di lavoro incessante per il bene dell’umanità. È il 24° grado della gerarchia del Rito di Perfezione, poi divenne il 30° in quella del R.S.A.A.

   Grado tra i più conosciuti, con un contenuto fortemente polemico, è posto al vertice dei gradi cavallereschi.

   Uno dei passi più controversi del rituale è quello introdotto dal Convegno di Losanna del 1875 che introdusse nel rituale un passo fortemente polemico con le gerarchie ecclesiastiche. In tale parte del rituale l’iniziando deve con un colpo di spada o di pugnale abbattere due colonne congiunte da un drappo dove deve essere disegnata una croce. Sicuramente esso era un contributo al clima di violento scontro tra Chiesa e la Libera Muratoria nell’epoca delle scomuniche.

   Secondo la leggenda, l’Ordine dei Cavalieri del Tempio comprendeva pure un Collegio dei Santi (in ebraico Kadosch) i quali professavano una dottrina segreta appresa in oriente.

   La filosofia del grado è quella delia realizzazione delle doctrine gnostiche.

   È l’unici grado massonico che autorizza il massone che lo riveste a prendere pubbliche posizioni in nime della massoneria su materie di politica e vita sociale.

32° grado, Sublime Principe del Real Segreto

   Gli insegnamenti da trarre da questo grado sono che un’autentica fratellanza richiede rispetto reciproco, considerazione, stima e amore. È necessario sempre cercare il bene in tutti e fare in modo di colmare le altrui carenze. È il 25° grado della gerarchia del Rito di Perfezione che poi divenne il 32° in quella del R.S.A.A.

   Il contenuto simbolico è improntato alle Crociate, delle quali ricorda le gesta e pretende di ricostruire i quadri all’uso di qualcuno dei precedenti gradi.

   Nell’arredamento del Tempio sono previste le ricostruzioni storiche degli accampamenti militari relativi a vicende belliche bibliche e medievali relative a particolari scontri che vengono simbolicamente accostati e interpretati sulla scorta dei gradi precedenti. Scopi apparenti come la conquista della Terra Santa e la costruzione del Tempio. Tant’è vero che sul grembiule di raso bianco bordato di nero e ro vengono riprodotti i quadri degli accampamenti nell’ordine in cui li disponevano i crociati, ripartiti secondo la provenienza, al tempo della Prima Crociata. I doveri sono di essere un soldato della luce che cerca verità e conoscenza; un soldato di libertà che esige il rispetto per la verità popolare espressa dal voto; un soldato della religione della verità che combatte la tirannia spirituale con la ragione e la verità. Il grembiule di questo grado è bianco, foderato in nero, con un’aquila a due punte e un piano del campo dei principi.

   Il gioiello indossato è una Croce Teutonica d’oro con al centro le lettere XXXII, circondate da una corona verde con un’aquila a due teste coronata con una spada tra gli artigli. La fascia di un Maestro del Real Segreto è di seta nera con una banda nera tagliata in oro. Davanti al centro ha un emblema dell’Aquila a due teste con un triangolo equilatero sopra un anello in oro.

   Il triangolo è rosso, ha 32° al centro e viene tagliato da una banda dorata.

   Il Concistoro, cioè l’assemblea totale dei massoni che rivestono questo grado, sceglie e propone il nome del nuovo Sovrano Gran Commendatore e Gran Maestro con apposito decreto inviato al Supremo Consiglio del 33° grado che deve procedere all’acclamazione.

33° grado, Sovrano Grande ispettore Generale

  Questo grado, il più elevato nella scala scozzese, è conferito dal Supremo Consiglio a membri del rito, in riconoscimento del lavoro eccezionale svolto nella comunità massonica o nella vita profana.  Nella sua sessione biennale, il Supremo Consiglio elegge membri del rito per ricevere il grado più elevato. I membri così eletti all’unanimità diventano soci onorari del Supremo Consiglio.

   Tale grado non può essere richiesto dal massone e, se da questi richiesto, deve essere rifiutato.

   Tra i massoni del 33° grado, soci onorari e consultivi del Supremo Consiglio, vengono scelti coloro che ne divengono membri attivi. L’iniziazione a questo grado rammenta tanto il Gran Maestro, martire sul rogo, dei templari Jacobus Burgundus de Molay, come anche il Federico di Prussia, fondatore de R.S.A.A., grado che è l’espressione del raggiungimento dello scopo reale della massoneria. Il gioiello è un’aquila a due teste in argento, con becchi, artigli e spada tra gli artigli, in oro. Le due teste sono sormontate da un triangolo e da una corona.


[1] Raimondo di Sangro, VII principe di Sansevero (1710-1771). Esoterista, inventore, anatomista, militare, alchimista, massone, letterato e accademico italiano. I membri della sua famiglia erano proprietari di innumerevoli feudi dell’area pugliese e per line a paterna, sostenevano di discendere direttamente da Carlo Magno e dalla stirpe dei Borgogna.

L’EGGREGORA

   Nell’esoterismo moderno il termine Eggregora[1] sta a indicare l’entità psichica collettiva che si genera, per via naturale o per via rituale, in qualsiasi raduno formato da almeno tre persone.

   Un insieme di persone che mantengono relazioni tra loro e che usano riunirsi per discutere argomenti di interessi condiviso costituisce un gruppo.

    Quando il gruppo s’incontra con regolarità per il raggiungimento di un obiettivo comune, si sviluppa uno spirito di gruppo per la somma dei pensieri, degli ideali e dei sentimenti dei suoi singoli componenti.

    Se tale insieme di persone, oltre a incontrarsi in modo organizzato, secondo una certa ritualità, allora lo spirito di gruppo che si è formato acquisisce anche l’energia psichica derivante dalla comunione degli intenti dei partecipanti. Ogni componente, apportando energia psichica attraverso i propri pensieri e ideali, interagisce con lo spirito di gruppo in modo tale da stimolare ulteriormente gli altri componenti che si trovano in sintonia e demotivare, invece, coloro che partecipano passivamente o non condividono perfettamente l’intento comune.

   In tal modo, l’inserimento di ogni nuovo membro produce nuova energia psichica positiva se il suo modo di pensare e sentire è in sintonia con lo spirito di gruppo. Diversamente, chi partecipa al gruppo senza condividerne lo spirito, dovrà forzare il proprio io allontanandosi così dalla realizzazione delle proprie aspirazioni personali, o, in alternativa, abbandonare il gruppo stesso.

   L’Eggregora, dunque, produce con le sue azioni forze di carattere magnetico e vitale che sono gli eggregori che si possono definire “spirituali”. Quanto più forti sono le qualità individuali dei partecipanti, tanto più forte è l’Eggregora “spirituale” dei singoli partecipanti.

   Assume notevole importanza a livello energetico, quindi, il fatto che siano chiamati a far parte del gruppo coloro che, consapevolmente, ne condividano lo spirito per evitare il coinvolgimento di chi finirà per allontanarsi deluso o di chi, addirittura, vi partecipi in modo passivo o negativo.

    L’iniziato, infatti, entra a far parte di quell’Eggregora fisica che gli si può dare molti nomi (loggia, tempio ecc.) divenendo un elemento costituivo dell’Eggregora “spirituale” che si viene generare. Egli, pertanto, è tenuto con la sua condotta, con l’osservanza delle regole e con la partecipazione ai lavori, ad alimentare la vitalità.

   Fondamentale nella generazione di quell’entità di energia che è l’Eggregora, è il ruolo di chi è chiamato a dirigere i lavori del gruppo (in Massoneria il Maestro Venerabile) che deve avere chiaro gli obiettivi e gli scopi affinché possa con la propria azione alimentarne lo spirito.

   Qualora in un gruppo vi siano tali premesse (partecipanti molto coinvolti e consapevoli e guida con obiettivi chiari e precisi) si avrà un Eggregora.

APPROFONDIAMO IL CONCETTO DI EGGREGORA

   L’essere umano sin dall’inizio dei tempi si è posto molte domande circa l’origine della propria esistenza che lo circonda; tuttavia analizzare in modo semplice e razionale la condizione dell’essere umano, non è una cosa molto semplice.

   Per iniziare invito a porsi una domanda “che cosa è la realtà?”. Se si volgesse il proprio sguardo intorno a noi e se si guardasse il mondo visibile che ci circonda, si comprenderebbe questo tipo di domanda.

   Si noterebbe che intorno a noi esiste una grande quantità di cose che la scienza ha chiamato “materia”; che vediamo in azione, nelle sue innumerevoli manifestazioni, qualche cosa di meraviglioso chiamata “forza” o “energia”; assistiamo a varie manifestazioni cui assegniamo il nome di “forme di vita”, dalla più piccola macchia di fango fino a quella forma che chiamiamo Essere Umano.

   Ma da punto di vista fisico che cos è la materia?

   La fisica quantistica è andata oltre la fisica classica che con il termine materia, indica genericamente qualsiasi cosa che abbia massa e che occupi spazio; oppure, alternativamente, la sostanza di cui gli oggetti fisici sono composti. Per la fisica quantistica la materia è esattamente una vibrazione di energia pura, a diversi livelli di oscillazione secondo la propria natura e specie.

   Il livello energetico e la frequenza oscillatoria determinano rispettivamente la temperatura e la massa. Infatti, moltissime persone conoscono i principi sanciti da Einstein e, tra questi il più ricco di conseguenze è quello costituito dall’equivalenza massa-energia, per cui una certa massa può trasformarsi integralmente in una quantità di energia pari al prodotto della massa stessa per il quadrato della velocità vibratoria (E = mc 2). L’equivalenza tra massa ed energia ha trovato, tra l’altro conferma nei processi nucleari di fissione, in cui rappresenta il presupposto teorico della possibilità di ottenere energia da tali reazioni.

   Anche nei processi di combustione è possibile valutare l’effetto di trasformazione della massa in energia; infatti, sommando il peso delle ceneri ai gas prodotti in tale meccanismo, vediamo che il peso risultante sarà molto inferiore al peso iniziale del materiale combustibile: da ciò si deduce che parte della materia si è trasformata in energia. Ma cosa è l’energia?

   L’energia viene definita sommariamente dalla scienza attuale, come la capacità di un corpo a compiere un lavoro; ma come abbiamo appena visto tutto è energia, in diversi stati, a diversi livelli vibratori in quantità diverse, ed anche noi siamo solamente e puramente energia. Abbiamo appena detto che l’energia ha diversi stati e delle peculiarità studiate dalla fisica moderna, oltre alla massa l’energia è anche l’elettricità, il magnetismo, il calore, la luce, le onde radio, le radiazioni e le tantissime altre forme conosciute e in via di scoperta come i neutrini e che hanno la articolarità di attraversare tutta la materia senza alcuna sensibile modificazione[2]. O il Bosone di Higgs[3] chiamato anche particella di Dio, ancora in fase di ricerca al CERN di Ginevra. Gli stati attualmente conosciuti dell’energia, vanno dal solido, liquido, plasma ed infine lo stato eterico o etere; mentre tutti conoscono i primi tre stati della materia, non tutti conoscono gli altri due e per questo motivo ritengo utile dare una breve e sintetica spiegazione.  

   Lo stato di plasma, è un particolare stato detto anche “ionizzato”, cioè quello stato che si trova normalmente all’interno di un tubo catodico, all’interno di un fuoco o all’interno di una fissione nucleare e si chiama ionizzato, perché la materia riesce a liberare elettroni dal nucleo atomico con estrema facilità a causa della forte riduzione della banda di valenza energetica. La conduzione nello stato di plasma, ha anche ulteriori peculiarità e cioè di essere modulabile, da campi magneti esterni ed inversamente, modulando il flusso elettrico si modifica il campo magnetico generato. Che cosa vuol dire quanto appena detto? Che un tubo termoionico è un amplificatore, come ad esempio succede nelle vecchissime valvole in uso prima dei transistor; non solo, se prendiamo ad esempio un normalissimo Bunsen a gas e sovrapponiamo a questo una griglia metallica e applichiamo le due uscite di un amplificatore audio, collegandone una alla carcassa del cannello e l’altro alla griglia metallica, accendendo la fiamma e avviando una qualsiasi riproduzione musicale, avremmo il prodursi di due effetti: il primo è che immediatamente udremo il diffondersi della musica attraverso la fiamma che funge da altoparlante; e il secondo che intorno alla fiamma avremmo un campo magnetico variabile sincronizzato con la musica stessa.

   Inoltre, esiste anche l’effetto opposto, cioè applicando un campo magnetico variabile, si riesce a modulare la fiamma e indurre in essa una corrente elettrica come fosse un conduttore che risponda ai ben noti principi di Faraday, Neumann, Maxwel e Lenz. Lo stato di cui stiamo parlando non ha soltanto le proprietà accennate, ce ne sono tantissime altre, alcune relativamente note e forse moltissime ancora da scoprire; tra le prime possiamo annoverare la proprietà emittente, cioè l’emissione di radiazioni elettromagnetiche e raggi disparati tra cui i raggi X, i raggi canale ed uno spettro vastissimo che, alla luce delle esperienze attuali va, secondo le frequenze e quindi varie lunghezze d’onda, dalla emissione radio ai raggi denominati cosmici.

   L’Etere o stato Eterico è un principio ben noto alla fisica attuale ed è fonte di continui studi e modifica delle teorie in merito. Si basa principalmente sull’osservazione di un fenomeno particolare cioè l’attraversamento nel vuoto assoluto di onde radio e radiazioni particolari che si trasferiscono da un luogo all’altro senza nessun attraversamento di particelle; l’etere, infatti, è configurato come avente le caratteristiche di un fluido, e cioè si può mettere in vibrazione e trasmette onde come quando si lancia un sasso in uno stagno. Quest’osservazione sottintende che:

  • Tutto l’universo sia fatto di etere dagli spazi inter atomici, agli spazi inter galattici; altrimenti la luce e le onde radio ed i campi magnetici nel vuoto non si potrebbero trasmettere;
  • La vibrazione è una modificazione energetica dove a zone di maggior concentrazione corrispondono zone a minor concentrazione, come il caso delle onde dello stagno generate dal lancio del sasso.

    Quanto appena detto vuol significare che in alcuni modi è possibile variare il contenuto energetico di alcune zone dell’etere, altrimenti non avremmo il fenomeno della propagazione delle onde e quindi anche l’etere. L’osservazione dei fenomeni cosmici, fa rilevare che tramite l’etere si propagano nello spazio radiazioni generate dalle più disparate forme di corpi celesti. Tutto l’Universo è una grandissima pulsazione energetica generata principalmente da varie forme di applicazione naturale del plasma, modulato da campi elettromagnetici di varia natura.

   Per quanto riguarda l’essere umano, l’energia, in tutte le forme possibili, rappresenta l’essenza stessa dell’essere, dalla costruzione della più elementare delle cellule a quelle più complicate come quelle del cervello. Se pensiamo alla costituzione della cellula elementare, vedremmo che essa ha una differenza di potenziale elettrico tra la membrana esterna e il nucleo che può variare tra – 70 e + 30 millivolt, e che questa differenza di potenziale è necessaria alla pompa sodio-potassio per lo scambio delle sostanze nutritive; inoltre a causa delle correnti elettriche interne, ogni cellula ha un proprio campo magnetico ed emissione di onde radio. Tramite quest’ultima peculiarità, s’instaura un collegamento con le cellule vicine e tra queste e la periferia nervosa. Inoltre, è stato notato che il trasferimento del codice matrice delle cellule staminali avviene sia tramite informazioni radio che tramite campi elettrochimici. Bisogna ricordarsi che le cellule staminali, sono quelle cellule generate dal midollo spinale, ed hanno la particolarità di essere cellule senza matrice e quindi adatte a sostituire qualsiasi tipi di cellula presente nel corpo.

   Se si considera l’organismo umano come un insieme cellulare, vediamo che il corpo genera costantemente campi elettrici e magnetici e questi a sua volta sono immersi in altri campi generati dall’ambiente circostante e da altri individui. E’ chiaro a questo punto che ogni individuo interagisce con i sistemi energetici circostanti e che in determinate occasioni si possono verificare fenomeni di risonanza[4] o fenomeni di tipo Doppler[5] cioè di sommatoria algebrica delle frequenze emesse dai vari sistemi. Logico anche dedurre che alla presenza di campi interferenti le informazioni alle cellule staminali possano essere modificate da elementi estranei al sistema in uso. Non solo, anche le cellule staminali possano essere inibite e/o modificate da fattori esterni come ad esempio radiazioni di varia natura. Comunque le cellule costituenti, il corpo, sembrano dialogare tra loro e abbiano una propria “mente” propria che coordini di ciascuna cellula. Oltre alla mente cellulare, esiste anche la mente di insieme e sotto insieme. Che cosa vuol dire ciò? Vuol dire che una singola cellula quando entra a far parte di un gruppo di cellule similari, acquisisca e forma una mente comune a tutto il gruppo; ad esempio: se prendiamo una singola cellula che entra a far parte del muscolo cardiaco, essa si contrae e si estende alle altre del proprio gruppo in modo coordinato; lo stesso vale per qualsiasi cellula che entra a far parte di qualsiasi altro organo.  Ciò vuol dire che cellule unite, hanno oltre alla propria mente, la mente, la mente di gruppo. Ad esempio nel caso del cuore, se asportiamo una piccola parte di tessuto, avremo modo di notare che esso dopo l’asportazione, continua a contrarsi all’uniscono con le cellule rimanenti qualora esso rimanga nelle immediate vicinanze dell’organo principale. Qualora tale tessuto sia allontanato a distanza notevole e rimanga ancora vivo, il ritmo potrebbe cambiare. Oltre a questa mente d’insieme, esiste anche la mente di insieme a livello superiore e cioè di gruppo di insiemi in ordine crescente; si potrebbe presentare come esempio di ciò: il gruppo di persone, il nucleo di familiare, la tribù e la nazione. Quest’affermazione sembra incredibile ma ci sono le prove che quanto affermato è vero; si potrebbe citare come esempio uno studio eseguito in alcuni college femminili inglesi, è stato registrato che il giorno dell’inizio del ciclo mestruale di ciascuna delle collegiali abitanti in una stessa camerata all’inizio dell’anno scolastico era sfalsato rispetto alle altre, gradatamente con il trascorrere del tempo il ciclo tendeva, a sincronizzarsi su quello della ragazza dominante del gruppo, le tendenze di gusti, abitudini, ideali politici e linguaggio, tendevano ad uniformarsi creando uno spirito di corpo.[6]

   Pertanto ciascuna cellula è “sintonizzata” con le altre dello stesso gruppo cellulare che forma così la cosiddetta “mente d’insieme” con la mente del corpo dell’individuo. Per riprova di quanto affermo, se per mezzo di uno sforzo volitivo imponiamo alla mente alcune emozioni forti in assenza di una causa oggettiva, si noterebbe immediatamente delle ripercussioni sui vari sistemi del corpo quale ad esempio quello circolatorio. Infatti, molte malattie derivano essenzialmente da cause similari e si chiamano somatizzazioni di stati mentali. Se si riflette un momento, con le osservazioni appena fatte, abbiamo visto che lo stato ionizzato della materia corrispondente alla cellula che si collega ad altri gruppi analoghi formando una mente di insieme ed anche una coscienza di insieme; ciascuna cellula dialogando e sincronizzandosi con le vicine ha coscienza della presenza delle altre ed interagisce con queste.

   Il gruppo cellulare denominato “cervello”, durante le varie fasi della giornata emette continuamente delle onde di sincronizzazione, che trovano origine dalla varie frequenze emesse dalle singole cellule e che hanno una frequenza risultante, come si diceva prima uguali ai fenomeni noti come effetto Doppler ed applicazione del teorema di Fourier,[7] un’onda tipica la cui dominante è servita a catalogare alla scienza medica, le attività peculiari dell’organismo. Ad esempio:

  • Le Onde beta, distinguono le condizioni di sonno profondo, ed hanno una frequenza compresa tra 0,1 e 3 Hz e sono associate al più profondo rilassamento psicofisico, al sonno senza sogni, dell’abbandono e sono prodotte durante i processi inconsci di autoguarigione;
  • Onde theta: sonnolenza e primo stadio del sonno, la loro frequenza è compresa tra 3 e 7 Hz e sono proprie della mente impegnata in attività di immaginazione, visualizzazione, ispirazione creativa, intuitiva e di una capacità immaginativa radicata nel profondo;
  • Onde alfa: rilassamento vigile, hanno una frequenza che varia da 7 e 13 Hz e sono associate a uno stato di coscienza vigile, ma rilassata, dominano nei momenti introspettivi o in quelli in cui più acuta è la concentrazione per raggiungere un obiettivo preciso;
  • Onde beta: denotano uno stato di allerta e di concentrazione ed hanno una frequenza che varia da 13 a 30 Hz, sono associate alle normali attività di veglia, quando siano concentrati sugli stimoli esterni.

   Ecco la conferma di quanto accennato in precedenza è cioè che l’organismo umano è un microcosmo che interferisce, dal punto di vista energetico, con tutto quando lo circonda, ed è in grado di organizzarsi energeticamente con altri organismi limitrofi al fine di aggregare un “gruppo simpatico”.

   In precedenza ho fatto alcune considerazioni molto sintetiche ed elementari sugli ultimi due dei cinque stati della materia e alcuni effetti sull’essere umano e sempre dal mio modesto punto di vista, tutti questi stati di aggregazione dell’energia corrispondono agli elementi base delle antiche filosofi. Sono convinto che lo stato solido si riferisca all’elemento terra, lo stato liquido all’elemento acqua, o stato gassoso all’elemento aria, lo stato di plasma all’elemento fuoco ed infine il quinto elemento, il principio creatore, all’elemento eterico.

   Se proviamo ad analizzare il Tempio ovvero il luogo dove si svolgono i riti, sia dal punto di vista energetico che come rappresentazione del microcosmo e del macrocosmo, questo luogo può essere assimilato a una cellula vivente, dove i celebranti rappresentano i cromosomi della stessa e il campo magnetico sia quello generato da ogni singolo partecipante e il campo elettrico generato e amplificato di quella sorgente di plasma costituito dalle tre candele al centro del Tempio. Una tornata all’interno del tempio si potrebbe pensare come un sistema solare gravitazionale dove intorno alla sorgente luminosa ruotino i sistemi energetici formati dai partecipanti al rito.

   Si potrebbe paragonare il rito di iniziazione alla modificazione degli stati della materia. Se a un corpo solido forniamo energia, abbiamo un cambiamento di stato e questi dovrebbero passare allo stato liquido; continuando a somministrare energia, cambia ancora lo stato di aggregazione diventando gassoso, e continuando ancora la somministrazione, si passa al plasma ed infine allo stato eterico. Si potrebbe interpretare la purificazione come un invito al candidato a elevare il proprio livello energetico al fine di liberare l’uomo dalla scoria che dovrebbe portare a vivere all’interno del tempio eterico. Come potrebbe essere una preparazione del candidato all’ingresso in un luogo ad altissimo contenuto energetico o ad altissima vibrazione energetica.

   Se il candidato, come in Massoneria, è invitato a stare nella sala dei passi perduti, si può pensare, che tale procedura, sia necessaria al fine di sincronizzare lo stato mentale e quindi il sincronismo delle vibrazioni emesse da ciascuno dei partecipanti al rito, mentre l’elevazione del livello energetico avviene per mezzo dell’ingresso rituale e la squadratura del tempio. Secondo la legge di Lenz, un conduttore immerso in un campo magnetico variabile, genera una forza elettro motrice indotta e il verso e l verso di tale corrente è stabilito secondo la legge della mano destra. Con la deambulazione all’interno del Tempio, se assumiamo il corpo fisico dei partecipanti al rito quale campo magnetico rotante, e il conduttore costituito dal campo di plasma delle tre luci, secondo il verso di rotazione possiamo avere un flusso di energia discendente se la deambulazione sarà verso orario e ascendete con il verso antiorario. Da notare che la legge fisica sul magnetismo applicata, è la stessa che viene utilizzata nella costruzione di motori elettrici ed altre apparecchiature similari. Quindi, posto che l’unico elemento conduttore che possa essere considerato tale è lo stato ionizzato formato dalla fiamma delle candele, è logico pensare al campo magnetico variabile quello emesso dai partecipanti al rito deambulanti all’interno del Tempio e logicamente secondo le regole del magnetismo qualora si intende generare un flusso di energia discendente verso il pavimento, tale deambulazione deve essere oraria. A cosa può servire un flusso di energia di questo tipo? Partiamo dal che i risvolti di questa situazione possono essere molteplici ed in particolare ed bisogna notare che sulla scorta di osservazioni già accennate in merito ai campi elettromagnetici riferiti al corpo umano, che questi è attorniato da un campo di energia che le discipline esoteriche chiamano Aura,[8] e che la vibrazione energetica è diretta funzione dello stato psichico come chiaramente si comprende dalle osservazioni sulle onde mentali. Quando i partecipanti al rito si ritrovano nella sala dei passi perduti e procedono al rituale raccoglimento di riflessione prima dell’ingresso nel Tempio. Le frequenze mentali si dovrebbero sincronizzare su un unico intervallo di frequenza   comune di tutto il gruppo e secondo il teorema di Fourier applicato alle frequenze in elettronica, si dovrebbe generale una frequenza unica ed una serie di frequenze armoniche la cui ampiezza e la somma vettoriale delle frequenza concorrenti al processo. Oltre quanto accennato, esiste anche un fenomeno chiamato risonanza, che dovrebbe tendere a esaltare quella frequenza prossima alla frequenza dominante del gruppo.

   In acustica (che è una branca della Fisica) si studia, infatti, che avendo due diapason concordi, se posti nella stessa stanza ponendo in vibrazione uno soltanto di essi per mezzo di un martelletto, dopo alcuni secondo anche il diapason che risultava in quiete si pone in oscillazione alla stessa frequenza di alcuni secondi anche il diapason che risultava in quiete si pone in oscillazione alla stessa frequenza di quello sollecitato. Ecco quindi rivelarsi un effetto valanga sui partecipanti al rito presenti nella sala che sono in raccoglimento: ognuno di essi tende a sincronizzare la propria frequenza mentale con il partecipante al rito vicino a patto però che esistano le condizioni di similitudine sullo stato d’animo e identità d’intenti. È sufficiente che ci sia un solo partecipante al rito che abbia una vibrazione discorde, sempre secondo il teorema di Fourier, che si generino frequenze contrastanti e che l’effetto risonanza sia perduto. Quindi è compito di chi coordina o dirige il rito (il Maestro Venerabile nel caso della Massoneria), in questa occasione, armonizzare il  luogo dove si svolge il rito in modo tale che l’ingresso rituale avvenga soltanto quando esistono le condizioni necessarie per sfruttare al meglio le energie di tutti i partecipanti al rito, e questa energia dovrà essere indirizzata secondo  quanto impartito da chi coordina/dirige il rito ad uno specifico lavoro predeterminato dalla volontà comune di tutti i partecipanti al rito. In alcune riviste mediche degli Stati Uniti, sono comparsi diversi anni fa i risultati di un test eseguito da un centro di psichiche governativo, sono stati scelti due ospedali aventi caratteristiche identiche per quantità e tipologia di ammalati, un gruppo nutrito di persone esterno all’edificio e nascosto agli ammalati ha pregato per un mese continui ha pregato per un mese continuo per la salute degli ammalati  del primo complesso e, sempre lo stesso gruppo si è riunito nelle medesime condizioni ma senza pregare e nemmeno pensare alla salute dei ricoverati nel secondo complesso. Trascorso il termine del test, sono state invertite le procedure in modo tale da ottenere la riprova del precedente test e i risultati sono stati davvero stupefacenti, la preghiera aveva un influenza positiva sul decorso delle malattie riducendo i tempi di degenza di oltre il 40% arrivando a toccare il 70% in alcuni casi.[9]

   Ovvio dedurre che le energie utilizzate dal corpo possono essere sfruttate per compiere un lavoro secondo la volontà del gruppo di persone che si riunisce a tale scopo. In un dizionario esoterico (www.esonet.org) troviamo la dicitura riguardante un termine poco conosciuto come l’Eggregoro: “Eggregoro: termine derivato dal greco vegliare, impiegato per la prima volta nell’apocrifo Libro di Enoch, dove designa certe entità sovraumane dal carattere piuttosto enigmatico. In tale accezione starebbe a significare colui che veglia. Altre implicazioni si hanno nel suo impiego moderno, introdotto Eliphas Levi, che diede alla parola la dubbia origine latina di grex, gregge, per cui l’Eggregoro starebbe ad indicare un qualunque psichismo collettivo. Tale sembra essere anche il parere di Boucher, che in un’annotazione del Boucher, che in un’annotazione del suo libro (Simbologia Massonica) designa nel libro di Enoch gli angeli che avevano giurato di vegliare sul monte Hero, e li tradusse come i veglianti. Definisce Eggregoro un’entità, un essere collettivo evocato e sorto nell’ambito di una assemblea. Ogni Loggia ha il suo Eggregoro, una sorta di invisibile protezione sorto nell’ambito di una assemblea. Ogni obbedienza muratorio possiede il suo, e la riunione di tutti questi Eggregoro forma il “Grande Eggregoro Massonico”. Giuditta Dembech, giornalista, scrittrice e studiosa di esoterismo, nel suo libro Gli Angeli fra noi (Ediz. L’Ariete, Settima Tar.se, 1993), alla pag. 175 ed al capitolo “Lavorare in gruppo”, sostenuto l’esistenza e la presenza attiva di Angeli, uno per ogni essere vivente (custode) ed uno per ogni forma di collettività (quindi, oltre al Custode individuale, ve n’è uno per famiglia, uno per la casa, uno per il quartiere, uno per la città, ecc.), ribadisce la disponibilità eterica di un Angelo particolare, preposto all’assistenza delle assemblee particolarmente qualificate. Suo compito, se correttamente evocato, sarebbe, quello di realizzare gli intenti programmati dal “gruppo di persone affiatate, riunito allo scopo di inviare energia rinforzante o risanate a persone debilitate o comunque bisognose. La preparazione alla riunione richiede il lavaggio delle mani, la focalizzazione concordato dell’obiettivo, una breve meditazione e la visualizzazione dell’Angelo, cui andrà richiesto l’intervento a nome dell’assemblea; al termine un breve ringraziamento per l’aiuto fornito concluderà il semplice rito”. In quest’ultimo particolare caso, l’Eggregoro sarà quindi rappresentato dall’Angelo dell’assemblea”.

   Non intendo intervenire sulla presenza o meno di figure angeliche o di entità di varia natura, ma, dal punto di vista della fisica dove abbiamo visto la possibilità reale della cellula di interferire con le altre vicine per mezzo di onde radio e campi magnetici, è quindi presumibile e pienamente spiegabile dal punto di vista elettrotecnico che quanto osservato in precedenza sia oltremodo compatibile con le capacità umane di interferire a livello magnetico tra individui, e soprattutto possono spiegarsi anche dal punto di vista fisico fenomeni di psichismo collettivo. Esistono oltretutto molti ingredienti che concorrono alla creazione dello spirito di corpo e conseguente armonizzazione delle frequenze e quini energie generate dal corpo umano, parlo della ritualità, dell’utilizzo delle luci, delle musiche, dei fuochi, delle suggestioni verbali e mentali. Nel secondo conflitto mondiale in Germania, c’è una tesi che attribuisce ai dirigenti del partito Nazista, l’utilizzo a piene mani di questa tipologia di mezzi al fine di soggiogare la volontà di un intero popolo per renderlo schiavo della volontà di un manipolo di individui con pochi scrupoli. E in effetti, forse non era un caso che erano fatti raduni di piazza ed esercitati rituali magico-religiosi utilizzanti energie psichiche contornate da effetti scenici, ottici e musicali al fine di indurre nella massa uno stato mentale ricettivo e obbediente. Lo stesso Winston Churchill per contrastare i nazisti arruolò (o li assoldò) molti maghi e veggenti tra i quali il ben noto Aleister Crowley; sembra che anche il Papa Pio XII si adoperò per esorcizzare Hitler perché intimamente convinto che era posseduto diabolicamente[10].

   Se queste storie fossero confermate, sarebbero la riprova dell’esistenza di quanto in precedenza affermato, e della loro pericolosità.

   In ragione di quanto in precedenza affermato, possiamo quindi evincere che la vera essenza di molti ordini iniziatici è quella di utilizzare l’Eggregora formata nelle tornate rituali al fine di migliorare la condizione umana e di conseguenza anche la qualità della vita dei partecipanti ai riti.

Forme pensiero negative e sistemi di vigilanza

      Le più potenti e negative sono tre:

  • La forma pensiero di dominio, atta a danneggiare il campo energetico di un’altra forma considerata più piccola e modesta, di sé stessi. È strettamente correlata al vizio dell’orgoglio e all’esaltazione dell’Ego;
  • Di sottomissione o d’inferiorità, opposta a quella di dominio, che conduce a sminuire e a perdere fiducia in se stessi, facendoci divenire facile di chi al contrario è dominato dalla forma pensiero precedente;
  • Di annientamento, che fa credere nella distruzione, nella morte, nell’invecchiamento, nel tempo inesorabile e nella malattia.

   Tutte sono state create dall’uomo nei diversi stadi del suo sviluppo individuale.

   Come abbiamo visto prima ogni pensiero è energia e cerca un canale attraverso il quale può esprimere ciò che esso racchiude in sé, producendo due effetti: una vibrazione radiante e una forma fluttuante.

   Una forma pensiero può essere dotata, quindi, di un’altra o bassa qualità vibrazionale; dipende dagli ideali di chi li emana. L’effetto di questa vibrazione su se stessi e sugli altri dipende dalla precisione del pensiero-emozione, e dalla quantità di forza ivi contenuta.

    La durata di una forma pensiero dipende:

  • Dalla sua intensità inziale (forza ivi contenuta).
  • Dall’energia che continua a esserle fornita mediante la ripetizione del pensiero (abitudine mentale). Sai da parte del suo creatore che da parte di altri.

   Quanto più spesso un pensiero sarà ripetuto, tanto più intenso sarà l’effetto. La vita di una persona può essere continuamente rinforzata vampirescamente dalla ripetizione del pensiero, e una forma pensiero nutrita regolarmente una acquisita una grande stabilità. Essa ha l’istinto di prolungare la propria vita, per cui reagisce sul suo creatore, tenendo a eccitare in lui la ripetizione dello stato emotivo che l’aveva creata. Agisce allo stesso modo, sebbene meno efficacemente, con tutti gli individui con cui può venire a contatto. Se l’essere umano comprende questo meccanismo perverso, può sottrare energia alla forma-pensiero negativa, boccando con la forza di volontà (dominio di sé) quei meccanismi mentali che lo conducono a pensare o a desiderare qualcosa, o a essere e comportarsi in un certo modo. Privata di energia, la forma pensiero è sempre più debole, e tortura sempre meno il proprio creatore, fino a dissolversi. Come un atto di volontà crea attivando un circolo vizioso, un atto di volontà ancora più forte è capace di estinguerla attraverso un circolo virtuoso. Solo l’intento (io voglio) può consentire di trascendere una forma pensiero negativa e distorta. Quando si attiva l’intento di dissolvere una forma pensiero, si trasmutano le frequenze nelle quali esiste questa forma pensiero all’interno del proprio campo energetico. La forma pensiero tende ad assumerne la forma di una larva energetica, o peggio di una sanguisuga ed attaccarsi al campo energetico umano al fine di drenare energie emozionali.

   Tra le diverse discipline mentali volte a evitare la formazione di forma pensiero dannoso (negli antri tempi si sarebbe definito tutto ciò demoni) e il dissolvimento di forme pensiero preesistente ed ereditario, vi sono due espressioni di vigilanza interiore.

 La prima è induista: il Rajah Jona di Pantanjiali:[11] la disciplina regale della mente è una forma di autodisciplina mentale, il cui scopo determinare le forme pensiero che ci dominano e torturano, e poi apportare un rimedio adeguato che consiste soprattutto nella sospensione dell’attività mentale volta a non attaccamento tipico della disciplina mentale buddista.

   La seconda forma di vigilanza è di origine egizia: la Psicostasia.[12] I mistici medioevali (e non solo) attuavano il cosiddetto esame di coscienza, che era il corrispondente dell’antica Psicostasia egiziana, la cui scienza iniziatica raggiunse il più alto momento negli esercizi spirituali di Ignazio di Loyola il fondatore della Compagnia di Gesù. 

   Tutti questi metodi puntano a renderci consapevoli dei propri movimenti e pensieri per bloccare quello che si possono definire i propri demoni (pensieri negativi, ossessioni), osservando tutto il proprio reattivo psichico.


[1] Il termine Eggregora deriva dal greco ἐγρήγορος, “vigilante”, “sveglio, parola usata nel Libro di Enoch per indicare certe entità sovraumane dal carattere enigmatico. In tale accezione starebbe a significare “colui che veglia”. L’impiego moderno di tale termine, invece, è assegnato a Eliphas levi, pseudonimo dell’abbate Alphonse Louise Costant, che attribuisce alla parola l’origine latina di grex (gregge) per cui starebbe a indicare una sorte di psichismo collettivo.

[2] Einstein non a caso afferma che “Tutto è Energia e questo è tutto quello che Esiste. Sintonizzati alla frequenza della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella Realtà. Non c’è un’altra via. Questa non è filosofia. Questa è Fisica”.

[3] https://www.scienzaeconoscenza.it/blog/scienza_e_fisica_quantistica/cos-e-bosone-spiegato-in-modo-semplice

https://www.sapere.it/sapere/strumenti/domande-risposte/scienza-tecnologia/cosa-e-particella-di-dio.html

[4] La risonanza è una condizione fisica che si verifica quando un sistema oscillante forzato viene sottoposto a sollecitazione periodica di frequenza pari all’oscillazione propria del sistema stesso.

[5] L’effetto Doppler è un fenomeno fisico che consiste nel cambiamento, rispetto al valore originario, della frequenza o della lunghezza d’onda percepita da un osservatore raggiunto da un’onda emessa da una sorgente che si trovi in movimento rispetto all’osservatore stesso. Se la sorgente e l’osservatore si muovano entrambi rispetto al mezzo di propagazione delle onde, l’effetto Doppler totale è derivato dalla combinazione dei due movimenti. Perciò ognuno di essi è analizzato separatamente.

[6] http://www.loggesangiovanni.it/documenti/Il%20lavoro%20di%20Loggia.pdf

[7] Il teorema di Fourier dice che un qualsiasi segnale periodico e non armonico (non sinusoidale) può essere scomposto nella somma di: Una sinusoide con la stessa frequenza del segnale complesso detta “prima armonica” o “fondamentale”; Una serie di sinusoidi con frequenza multipla intera rispetto alla fondamentale dette “armoniche superiori”; Un termine costante pari al valor medio calcolato in un periodo del segnale complesso N.B. se l’area della semionda positiva è uguale a quella della semionda negativa, il valor medio è nullo. Possiamo rappresentare quanto detto utilizzando lo spettro d’ampiezza di un segnale qualsiasi Ampiezza 0 1Khz 3Khz 5Khz 7Khz 9Khz 11Khz 13Khz 15Khz Frequenza.

[8] Una possibile spiegazione potrebbe essere che l’aura tragga origine da un’emissione di onde elettromagnetiche d’una lunghezza d’onda troppo lunga per essere elaborate dai coni della retina ma sensibili invece ai bastoncelli, responsabili della visione laterale; questi ultimi, quando si assume una particolare posizione, ad esempio con il capo roteato e gli occhi socchiusi, sarebbero in grado di recepire tali onde; in tal modo, infatti, interverrebbe nella visione soltanto la parte periferica della retina.

  Trattandosi di onde, si ritiene che queste possano essere percepibili anche da apparecchiature tecniche, in particolare mediante strumenti di tipo termografico, in grado di eseguire foto a colori delle radiazioni di calore presenti sul corpo umano, ma non percepibili ad occhio nudo a causa della loro lunghezza d’onda. In proposito, hanno raggiunto una certa notorietà le presunte fotografie dell’aura scattate con un procedimento fotografico noto come «effetto Kirlian», dal nome dei coniugi loro ideatori, da cui anche il nome di aura Kirlian. Secondo altre interpretazioni, questo tipo di fotografia non ritrarrebbe in realtà l’aura, ma semplicemente normali effetti fisici quali l’umidità, il calore o generici fenomeni elettromagnetici tipicamente presenti in tutti i corpi, anche in quelli inanimati.

[9] Per quanto riguarda quelle che si possono definire le “preghiere intenzionali” vedere https://www.coscienza.org/i-principi-fisici-dei-sistemi-di-guarigione-intenzionale/     http://www.coscienzaold.it/_ArticoloDB1.asp?ID=689

[10] http://win.storiain.net/arret/num121/artic6.asp

[11] Patañjali filosofo indiano è collocato nel II secolo a.C., essendo stato erroneamente identificato con l’omonimo grammatico, vissuto in quell’epoca e commentatore del grammatico Pāṇini. Oltre le leggende, nulla si conosce della sua vita se non l’unica opera a lui attribuita, gli Yoga Sūtra, testo fondamentale dello Yoga darśana, e che contiene riferimenti alle scuole del Grande Veicolo del Buddhismo: con ogni probabilità la sua stesura finale va dunque collocata fra il V e il VI secolo d.C. Non è però da escludere che il testo si sia sviluppato a partire da frammenti o testi ben precedenti, e l’accademico Gavin Flood colloca fra il I secolo a.C. e il V secolo d.C. il periodo in cui il testo è stato iniziato e concluso, intervallo di tempo nel quale Patañjali è più realisticamente vissuto.

   Si può pertanto ritenere che Patañjali abbia compilato insegnamenti che fino ad allora erano stati tramandati oralmente, come spesso è avvenuto presso le scuole hindu. Egli fu il primo a metterli per iscritto, e per questo viene considerato il fondatore del Raja Yoga, la disciplina mistica alla base dello Yoga classico (Yoga darśana), sistema filosofico-religioso dell’induismo ortodosso.

[12] Con il termine psicostasia si vuole indicare la cerimonia dell’antica religione egizia a cui, secondo il Libro dei morti nel capitolo 125, veniva sottoposto il defunto prima di poter accedere all’aldilà. Più usualmente, la psicostasia è nota come “pesatura del cuore”, o “dell’anima.

I MANIPOLATORI OCCULTI E MIND CONTROL

      Voglio precisare che con questo intervento non intendo affrontare tutte le tematiche inerenti alla manipolazione inerenti alla pubblicità.

   Nel 1957 quando Vance Packard[1] insegnate di giornalismo all’Università di New York, rilevava agli americani e al mondo quanto fosse stretta la sinergia tra analisi e pubblicità,[2] denunciando allo stesso tempo la sua pericolosità. I persuasori occulti questo è il titolo del suo libro, dei quali parlava Packard sono in fondo gli stessi di oggi,[3] con la differenza che sono più preparati, hanno più mezzi a disposizione e sono molto più efficienti nell’operare anche in quella zona grigia della persuasione che espande i propri fini a scopi non del tutto leciti operando all’ombra di organizzazioni collegate in maniera più o meno visibile ai centri di potere.

  Tutti sanno che la costante e continua esaltazione di un determinato prodotto spinge prima o poi al desiderio di acquistarlo, è una regola elementare, la stessa per la quale molto spesso ci si ritrova ad osservare tanti negozi che trattano la stessa merce posti sulla stessa strada, la stessa che spiega la nascita dei quartieri commerciali.

   Ma come funziona esattamente questo fenomeno?

   Le strutture arcaiche del nostro cervello vengono messe in moto sia da particolari stimoli (percezioni incoscienti), che da stimoli ripetuti. Nel caso in cui il messaggio pubblicitario sia scritto che orale, viene usata la tecnica della ripetizione al fine di influenzare il nostro comportamento; si tratta di una tecnica molto nota in campo pubblicitario e usata molto spesso anche nella politica borghese.[4] I fattori essenziali sono tre: uno slogan efficace, la frequenza nella ripetizione e la scelta del momento giusto. La ripetizione dello slogan, parte vitale della tecnica di persuasione, stimola le strutture cosiddette “affettivo automatiche” poste ad un livello inferiore dell’encefalo, ovvero in una parte dove la critica è quasi del tutto assente.

   Il messaggio deve ovviamente contenere una carica affettiva, ma in cosa consiste?

   Proviamo a fare alcuni esempi: se ripeto in maniera martellante che una tale marca di liquore è destinata a chi se ne intende, il consumatore pian piano identificherà quella marca con un sentimento di prestigio e la acquisterà perché questo lo farà sentire più importante; lo stesso accade se sponsorizzo un dopobarba che è l’unico a farci sentire maschi, oppure un profumo che farà venire fuori per incanto la femminilità. In pratica, nella struttura del cervello prima indicata, il senso della critica non funziona, questo ci fa dimenticare che si tratta di una trovata pubblicitaria. Questa tecnica, paradossalmente, ha però un nemico contenuto proprio all’interno della sua struttura, il momento giusto.

   Questo accade perché quelle strutture affettive del nostro cervello, pur mancando di critica, sono portate all’assuefazione, all’abitudine, l’unica cosa in grado di annullare gli effetti delle cariche affettive, siano esse piacevoli che spiacevoli. Per questo motivo scegliere il momento giusto è addirittura vitale per i persuasori occulti, ma trovare il momento giusto per iniziare ad osservare le cose da una diversa prospettiva è ormai vitale anche per noi, per evitare che il nostro futuro, le nostre abitudini e le nostre preferenze ritornino finalmente ad essere il frutto di una consapevole scelta.[5]

MIND CONTROL

   George Estabrooks,[6] laureato ad Harvard, presidente del Dipartimento di Psicologia presso la Colgate University, viene ricordato come una vera e propria autorità in materia di ipnosi durante il secondo conflitto mondiale. Proprio all’inizio delle attività belliche, Estabrooks scrisse al Dipartimento della Guerra, descrivendo in maniera molto convincente i possibili usi dell’ipnosi, descrizione che poi riprese in maniera ancor più esaustiva nel 1957, dando alle stampe il libro Ipnosi, pubblicato a New York dalla EP Dutton & Co. I termini della sua collaborazione con l’FBI e l’Intelligence rimarranno per sempre un mistero; non sapremo mai fino a che punto si spinsero le ricerche e gli esperimenti, dato che la vera storia di questa collaborazione, contenuta in un diario che Estabrooks aggiornava quotidianamente, venne data alle fiamme. Andarono così distrutte per sempre preziose informazioni che riguardavano il lavoro svolto dal 1940 al 1945 e negli anni successivi; l’unica informazione trapelata riguarda i cosiddetti “Hypno-programmati”, soggetti dalla personalità multipla[7]. In ogni caso la seconda guerra mondiale, tra i suoi tanti campi di battaglia, ebbe anche quello che riguardava il controllo mentale, uno scontro che mise in gioco i maggiori esperti nel campo della psicologia e della farmacologia.

   Da entrambi i lati si moltiplicarono gli sforzi per produrre una “droga della verità” da usare sui prigionieri; negli USA venne creato un team di esperti tra i quali figuravano i nomi del dottor Winifred Overhulser[8], del dottor Edward Strecker[9], e di Harry J. Anslinger [10] . Il loro compito era quello di modificare la percezione e il comportamento umano attraverso mezzi chimici, tra le risorse a disposizione scopolamina, peyote, barbiturici, mescalina e marijuana. Contemporaneamente, i medici nazisti, a Dachau, conducevano famigerati esperimenti con la mescalina come mezzo per eliminare la volontà di resistenza delle vittime; ebrei, slavi, zingari, e molti altri vennero “trattati” con il farmaco. I risultati di questi test vennero messi a disposizione negli Stati Uniti dopo la guerra (Operazione Paperclip), e allo stesso tempo migliaia di ricercatori appartenenti all’Intelligence tedesca passarono a quella statunitense. Nel 1947, la Marina Americana, condusse la prima sperimentazione nota di controllo mentale, cosa avvenne in segreto e in precedenza non ci è dato da sapere; le “ricerche” si protrassero fino al 1951, coperte da una azione di propaganda tesa a diffondere la voce che il campo socialista stava lavorando ad un metodo per plasmare la volontà. Questo terribile pericolo autorizzava di fatto le sperimentazioni americane, facendole passare come un giusto e doveroso tentativo di contrastare il pericolo sovietico.

   Promotore principale di questo scenario fu Edward Hunter, un agente operativo della CIA che lavorava sotto copertura come giornalista. Il programma di controllo mentale venne in seguito trasferito presso l’ufficio per la sicurezza; era il 1953[11] e il progetto MKULTRA, così venne ribattezzato, iniziò ad inglobare una fitta rete di scienziati, centri, università, laboratori; tutto questo fino a quando, nel 1962, non venne nuovamente trasferito presso l’Ufficio di Ricerca e Sviluppo.

   Cosa si ricercava esattamente?

   Tutto quello che aveva a che fare con l’ipnosi, il condizionamento, la deprivazione sensoriale, le droghe, la psicochirurgia, gli impianti celebrali. Qualcuno a questo punto potrebbe pensare che ci stiamo addentrando nel fantastico; in realtà la nostra tecnologia “vanta” già da tempo un dispositivo che opera seguendo proprio queste linee guida; si chiama “Stimoceiver” e venne inventato tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60 dal famigerato neuro scienziato Jose “Bob” Delgado. Si tratta di un elettrodo di profondità in miniatura, in grado di ricevere e trasmettere segnali elettronici tramite onde radio in FM.[12]

  In tal modo, ad un operatore esterno, basterà stimolare correttamente lo Stimoceiver per avere un sorprendente grado di controllo sulle risposte del soggetto. Il progetto di Delgado andava ben oltre un semplice strumento di controllo singolo; l’intenzione del neuro scienziato era quella di produrre impianti celebrali di massa per quella che lui stesso definiva una “società psicocivilizzata”, un’idea alla quale credeva fermamente e che propagandava attraverso varie motivazioni filosofiche. In ogni caso, i suoi esperimenti dimostrano in maniera inequivocabile che è possibile controllare la mente. Tra le altre cose, proprio tra gli appunti di Delgado, si fa riferimento a quella che lui definisce “visione colorata”, ottenuta attraverso la stimolazione di alcuni punti nell’amigdala e nell’ippocampo; si tratta chiaramente di una sorta di allucinazione controllata da un operatore esterno e relativa a scenari e figure “aliene” alla nostra realtà. Successivamente si provò ad attaccare l’impianto alla membrana timpanica; in tal modo l’orecchio diventa una sorta di micro telefono, una tecnologia molto utile per lo spionaggio ma che, allo stesso tempo, potrebbe in qualche modo giustificare le voci sentite dagli addotti.

   Le esperienze di Delgado vennero poi riprese nei laboratori della Tulane University, dove Robert Heath impiantò ben 125 elettrodi nei soggetti sperimentali, scoprendo di riuscire a controllare la memoria dei pazienti, così come molte delle loro sensazioni.[13]

ESISTONO DEI DOMINATORI INVISIBILI?

   Jacqueline Mallay era una normalissima casalinga francese, felicemente sposata, che viveva in maniera assolutamente tranquilla dividendosi tra le esigenze familiari e qualche svago nel fine settimana. Una notte, altrettanto tranquilla e normale come tutti i suoi giorni, si svegliò di soprassalto gridando a squarciagola; in quello che non riusciva a collocare tra un sogno o una reale visione, avevo visto centinaia di piccole creature intente a scalare un grosso cumulo grigiastro posto al centro di una immensa pianura. La scena non era forse così terrorizzante da giustificare il brusco risveglio, ma il senso di profonda angoscia che gli trasmise la portò ad urlare di disperazione. Passò qualche minuto, il tempo di riprendersi, di osservarsi intorno e sincerarsi che nulla fosse cambiato; il marito dormiva tranquillamente e dalla stanzetta delle sue due bambine riusciva a sentire la più piccola che rideva nel sonno; era stato soltanto un brutto sogno, con questo pensiero Jacqueline ripose la testa sul cuscino. Per quanto cercasse di rilassarsi non ci riuscì affatto; rimase per circa un’ora in preda ad uno strano stato di dormiveglia, quindi si alzò. Era perfettamente cosciente di quanto stava facendo ma non era certo quello che avrebbe voluto fare; provò la netta sensazione che una volontà, molto più forte della sua, dirigesse le sue azioni e i suoi passi; andò in cucina, prese il blocco che usava per annotare la spesa da fare e iniziò a fare strani disegni.[14]

   Si trattava di una mappa, anche se del tutto incomprensibile, una mappa che aveva disegnato alternando i tratti della penna a tutta una serie di suoni gutturali, accenni di armonie e sorrisi; quella particolare cantilena svegliò il marito che, recatosi in cucina, tentò in tutti i modi di richiamare alla realtà Jacqueline, ma senza alcun risultato; la donna sembrava immersa in un profondo stato di trance. Quando si riprese riconobbe il marito, gli raccontò quanto accaduto ma non riuscì a darsi una spiegazione, così come non si trattò di un caso isolato. Per ben tre volte consecutive Jacqueline Mallay si ritrovò a vivere quella particolare esperienza, tanto che il marito, convinto si trattasse di esaurimento nervoso, decise di rivolgersi a uno dei più noti specialisti di Parigi. Ciò nonostante non si riuscì a risalire a nulla e il sia pur riluttante accenno ai fenomeni medianici da parte di un medico, convinse il marito a seguire questa nuova direzione. Entrò in scena un noto archeologo e glottologo, il dottor Azoulay, il quale non riuscì a trattenere il proprio stupore quando, ascoltando la voce di Jacqueline impressa su un magnetofono, riconobbe la lingua sacra dell’antico Egitto. 

   Ben presto i giornali si impadronirono della notizia, e proprio grazie alla visibilità data dalla stampa si scoprì che il caso della signora Mallay non era affatto isolato.

   Milano: 1959: soltanto un anno dopo i fatti avvenuti a Parigi.

Clotilde Traversa,[15] così come Jacqueline Mallay, è una normalissima e tranquilla casalinga, felicemente sposata e idealmente lontana dal variegato mondo dei misteri. Così come a Parigi, anche Clotilde sta per vivere una misteriosa e inquietante esperienza. Trovandosi sul tram per fare ritorno a casa, improvvisamente avverte la sensazione di non essere più padrona della sua volontà; quando racconta il fatto al marito questi non gli dà molta importanza ma si preoccupa seriamente quando la moglie inizia ad alzarsi durante la notte per scrivere poesie, complicate formule chimiche, tutte attività che le erano completamente estranee fino al giorno prima. I successivi esami medici giudicarono la donna in perfetto stato di salute fisico e mentale, nonostante questa continuasse ad affermare di come un “gruppo di scienziati” si fosse impadronito della sua mente. Per quanto l’intera storia apparisse del tutto astrusa, non appena i giornali ne vennero a conoscenza e la pubblicarono, arrivarono le prime, inaspettate, conferme; la signora Clotilde non era la sola a vivere questi particolari fenomeni, così come non era la sola ad essere convinta dell’esistenza di un gruppo di misteriosi scienziati, dominatori invisibili della mente. Nelle sue stesse condizioni si trovava anche il dottor Michele Cataldi[16], un professionista romano, colto dalla netta sensazione di essere “comandato a distanza” mentre si trovava in Germania per un viaggio di affari. Stesso problema per la signora Renata Amateis[17], a suo dire vittima di analoghe intrusioni mentali, che scrisse una lettera di conforto a Clotilde Traversa.

   Ultimo in ordine di tempo il ragionier Antonio Danieli[18], per cinque anni sottoposto a continue vessazioni mentali, stanco di questa situazione fino al punto di scrivere una lettera di denuncia al Ministro degli Interni dell’epoca e al Procuratore della Repubblica di Treviso. Tutte queste persone, e molte altre che non resero mai pubblica la loro storia, non avevano alcun rapporto che le unisse, non si conoscevano, abitavano in luoghi geograficamente lontani e conducevano una vita normale e tranquilla, non erano infine in alcun modo vicini ad ambienti ufologici o dediti a pratiche occulte. Cosa accadde realmente in quei due anni? Quanti, ancora oggi, vivono in una simile situazione?

MOSTRI DELLA CRONACA NERA

   La cronaca nera ci ha fornito esempi di assassini che da una parte conducevano una vita “normale”, e che “improvvisamente” diventavano delle furie. Quasi una sorta del dottor Jekyll e del signor Hyde.

   Stevenson, l’autore del romanzo fa dire al dottor Jekyll la seguente (inquietante) affermazione: “Sia sul piano scientifico che su quello morale, venni dunque gradualmente avvicinandomi a quella verità, la cui parziale scoperta m’ ha poi condotto a un così tremendo naufragio: l’uomo non è veramente uno, ma veramente due”.[19]

   Per raggiungere questo sdoppiamento il dottor Jekyll utilizza una droga che ha l’effetto di destrutturare l’unità dell’essere umano che conferisce un esistenza propria e distinta alle inclinazioni nascoste e presenti nell’animo.

   C’è da chiedersi se questo sdoppiamento della personalità descritta nel romanzo era solo un frutto di una fantasia di un romanziere ottocentesco oppure no.

   Ebbene no. Nel corso della storia, sono stati registrati molteplici resoconti che descrivevano rituali e pratiche che avevano come scopo finale la manipolazione della mente. Uno dei primi scritti che si riferisce all’uso dell’occultismo per manipolare la mente, può essere trovato nel Libro dei Morti egiziano.  Si tratta di una raccolta di rituali, molto studiato dalle società segrete dall’antichità fino ad oggi, dove si descrive i metodi di tortura e di intimidazione (che hanno lo scopo di creare un trauma),[20] l’uso di porzioni (nella sostanza dei farmaci) e il “lancio” di incantesimi (modo di dire utilizzo dell’ipnosi), che si traduce nel totale asservimento dell’iniziato. Altri eventi attributi alla magia nera, alla stregoneria e alla possessione demoniaca (dove la vittima è animata da una forza esterna) sono anche essi antenati della programmazione Monarch.

   Tuttavia è durante il XX secolo che il controllo mentale diviene una scienza in senso moderno del termine, dove diverse migliaia di persone sono state sistemicamente osservate, e usate come cavie umane per sperimentazioni criminali.

   Uno dei primi studi sulla metodica del controllo mentale basato sul trauma sono state condotte dal criminale nazista Mengele, che era un medico che lavorava nei campi di concentramento nazisti. Inizialmente acquisì notorietà per essere stato uno dei medici delle SS che curava la selezione dei prigionieri in arrivo, decidendo chi doveva essere ucciso e chi uno schiavo per i lavori forzati. Tuttavia, egli è noto soprattutto per avere condotto dei macabri esperimenti sugli esseri umani all’interno dei campi di concentramento. Mengele condusse esperimenti pure sui bambini, motivo per il quale fu chiamato “l’angelo della morte.

   Le ricerche di Mengele servirono come base per l’illegale, segreto e criminale programma della CIA chiamato MK-ULTRA.

   Parlando di servizi segreti dovrebbe essere ben noto che in molte sette sono controllate da loro. Nel mondo delle sette si pratica il lavaggio del cervello con conseguente perdita della memoria, che unita al trauma reiterato porta alla decognizione alla perdita del controllo e dell’identità da parte della vittima.

   Quando si è vittima di un trauma profondo, la mente crea una barriera di amnesia intorno all’evento, in modo da non rivivere questi ricordi: la mente, così, si parcellizza isolando il ricordo del trauma che viene rimosso ma non eliminato. Furono i nazisti, a rendersi conto che se si traumatizza sistematicamente qualcuno attraverso la tortura, le molestie sessuali o sacrificando/torturando qualcuno davanti ai tuoi occhi, si poteva distruggere la mente della vittima, trasformandola in qualcosa di simile a un nido di api, costituito cioè da comportamenti indipendenti, separati barriere di amnesia: è la cosiddetta teoria della mentalità alveare. È per questo che oltre la deprivazione sensoriale, la somministrazione di droghe e la tortura, si utilizzano riti occulti a sfondo satanico per traumatizzare, plagiare e manipolare la mente delle vittime: una volta che l’unità della mente è stata distratta, i vari compartimenti, ognuno ignaro dell’esistenza dell’altro, possono essere programmati per vari compiti, senza una che una parte della mente sia cosciente dell’altra. Ciò non esclude la possibilità che ci siano dei veri e propri missing-time (tempo mancante) sentiti da parte della vittima con malessere per l’incapacità di ricordare.

   Usando parole-innesto, suoni o degnali ipnotici questi compartimenti possono essere spostati in avanti o all’indietro proprio come un casellario mentale. Un compartimento autonomo, corrispondente a una specifica personalità della mente riprogrammata, diventa così il livello cosciente dell’individuo, e risprofonda poi nell’inconscio, nel momento in cui si ha accesso a un altro compartimento. Questo significa che dopo aver eseguito un compito, la vittima dimentica ciò che ha fatto e con chi. Questa condizione è divenuta nota come Disordine della Personalità Multipla o Disordine dell’Identità Dissociata, che ovviamente la psichiatria tratta come una patologia senza prendere in considerazione i possibili casi di dissociazione indotta e non patologica o genetica.

   L’eredità del MK-ULTRA è stata portata avanti e sviluppata nel progetto Monarch ed esportata nei paesi dove la presenza dei servizi americani e inglesi è forte. Se l’Australia è ancora oggi sede di sperimentazione legate al progetto Tavistock[21] o il Belgio che è capostipite in Europa di esperimenti in tal senso a sfondo satanico,[22]  in Italia le infiltrazioni dei servizi segreti e le sperimentazioni psichiatriche avvengono in diversi ambiti: dagli ospedali, alle carceri fino alle strutture militari.


[1] Vance Packard (1914-1995) è stato un giornalista e sociologo statunitense di grande influenza nel suo tempo.

[2] Un’azienda ha bisogno di comprendere quali siano gli investimenti che abbiano un risultato positivo per i suoi profitti, per questo motivo di impegna attraverso piattaforme digitali oppure sui media tradizionali cerca di comprendere quali possono essere canali pubblicitari siano i più profittevoli.

[3] Vance Packard, I persuasori occulti, Einaudi, 2015.

[4] Un politica tendente alla trasformazione ella società deve rifiutare i mezzi manipolatori, perché ha bisogna di persone coscienti del loro operato

[5] https://ufosigns.wordpress.com/

[6] George Hoben Estabrooks (1895-1073) era uno psicologo canadese-americano e un’autorità in materia di ipnosi durante la seconda guerra mondiale. Era un laureato dell’Università di Harvard, e presidente del Dipartimento di Psicologia alla Colgate University.

[7] Sarà un caso ma molte vittime che sostengono di essere sotto controllo mentale e sono passate attraverso le strutture psichiatriche, nelle diagnosi si dicono la persona abbia una “personalità multipla”.

[8] Winfred Overholser (1892-1964) era uno psichiatra americano, presidente dell’American Psychiatric Association, e per 25 anni il sovrintendente del St. Elizabeths Hospital, un’istituzione federale per i malati di mente a Washington, DC.

[9] Edward Adam Strecker (1886-1959), M.D. era un medico americano, un educatore psichiatrico, un professore di psichiatria in diverse scuole di medicina e un leader nella psichiatria americana durante la metà del ventesimo secolo.

[10] Harry Jacob Anslinger(1892-1975) è stato un funzionario statunitense, ispettore del Bureau of Prohibition durante il proibizionismo degli alcolici e promotore dagli anni trenta del proibizione di o della cannabis.

[11] https://ufosigns.wordpress.com/

[12] https://lamenteemeravigliosa.it/lo-stimoceiver-un-affascinante-esperimento/

[13] https://video-conoscere.blogspot.com/2012/08/impianti-radio-e-controllo-remoto-umani.html

[14] https://ufosigns.wordpress.com/

[15] https://www.youtube.com/watch?v=52Mk5XWvHm4

https://ufosigns.wordpress.com/

[16] https://esomisteri.wordpress.com/2012/06/09/i-dominatori-invisibili/

[17] https://francocacciapuoti.blogspot.com/2018/04/incomprensibili-manifestazioni.html

[18] https://ufosigns.wordpress.com/carcerieri

[19] https://it.wikipedia.org/wiki/Lo_strano_caso_del_dottor_Jekyll_e_del_signor_Hyde

[20] Un articolo del Corriere della Sera del 03/12/2015 dal titolo Risarcimento per le torture parla del risarcimento da parte dello Stato italiano di 45.000 Euro per le torture subite durante la detenzione. Tra le torture che subirono vi erano: impedimento del sonno, razionamento del cibo, insulti, pugni e schiaffi. Ora indubbiamente i torturatori erano dei sadici, ma non potrebbe essere che intendevano creare un trauma per scopi inerenti la manipolazione mentale?

[21]  Il Tavistock, è un istituto fondato nel 1920, ufficialmente per occuparsi dei soldati traumatizzati durante la prima guerra mondiale. Gli psichiatri e gli psicanalisti scoprirono che gli individui erano acutamente suggestionabili. E per questo si svilupparono gli studi sul condizionamento comportamentale, che furono praticate durante il secondo conflitto mondiale, come parte di vasti programmi di guerra psicologica. Nel 1945, in un sua libro (The shaping of psichiatry by war), il generale Rees, un altro degli scienziati del Tavitock, propose che metodi a quelli sperimentati in guerra, potevano attuare anche il controllo sociale in intere società o gruppi, in tempo di pace.

Scriveva Rees: “Se proponiamo di uscire all’aperto e di aggredire i problemi sociali e nazionali dei nostri giorni, allora abbiamo bisogno di “truppe speciali” psichiatriche non possono essere le equipes psichiatriche stanziali nelle istituzioni. Dobbiamo avere gruppi di psichiatri selezionati e ben addestrati che si muovano e prendano contatto con la situazione locale nella sua area particolare” (Murizio Blondet, Chi comanda in America, EFFEDIE, 2002, P. 154.

[22] Nel 1998 Marcel Vervloesem, membro dell’ONG Werkgroep Morkhoven, che si occupa della protezione di bambini colpiti da abusi, riesce a entrare in possesso di 20 CD contenenti decine di migliaia di immagini pedopornografiche (incluse torture ed uccisioni di bambini) consegnatigli da un membro “pentito” di una rete internazionale di pedofili che include decine di alte personalità dell’aristocrazia e del capitalismo belga, delle istituzioni di quel paese e dell’Unione Europea. Egli consegnerà il materiale alla giustizia belga ma viene arrestato con l’accusa di averlo usato per interesse personale. Da alcune indagini emerge il legame tra le organizzazioni neofasciste belghe legate con la struttura clandestina Stay Behind (Gladio in Italia), in contatto con il neofascismo internazionale ed italiano, e la produzione di pedopornografia e snuff movies.

ROSA+CROCE

   I Rosacroce storicamente e per quanto si è riuscito a sapere per alcuni sono stati un organizzazione di grandi pensatori ribelli alle limitazioni inquisitorie religiose e filosofiche del loro tempo, per altri erano dei trascendentalisti isolati, uniti soltanto dalla somiglianza dei loro punti di vista.

   Visto che i Rosacroce crearono una società iniziatica c’è da chiedersi se esiste una parentela fra il Rosacrocianesimo e la Massoneria medievale.

   Queste e altre domande nascono quasi inevitabilmente per chi si approccia allo studio del Rosacrocianesimo.

   Ci sono quattro teorie ben distinte per l’enigma Rosacrociano. Ognuna di esse è il risultato delle prove degli studiosi che hanno passato le loro vite a setacciare gli archivi della sapienza Ermetica.

PRIMA TEORIA

   Si presume che l’Ordine dei Rosa+Croce sia esistito conformemente alle descrizioni della sua fondazione e successive attività pubblicate nel suo manifesto, Fama Fraternitatis che si crede sia stato scritto nel 1610, ma sembra che non sia stato pubblicato fino al 1614, sebbene alcune voci autorevoli suppongono esiste una precedente edizione.

   Una considerazione intelligente sull’origine del Rosacrocianesimo richiede una familiarità con i contenuti del suo primo e più importante documento.

   La Fama Fraternitatis comincia col ricordare a tutto il mondo della bontà e della misericordia di Dio, e mette in guardia l’intellighenzia sul proprio egoismo e cupidigia, che la porteranno a seguire falsi profeti e ad ignorare la vera conoscenza che Dio nella sua bontà le ha rivelato.

   Perciò è necessario una riforma, e a tal fine Dio ha innalzato filosofi e saggi.

   Allo scopo di aiutare e realizzare la riforma, un misterioso personaggio chiamato “L’Altissimo Padre Illuminato C.R.C.” (Cristian Rosenkreutz – Cristiano Rosacroce) tedesco di nascita e discendente da nobile famiglia, istituì la “Società Segreta dei Rosa+Croce”.

   C.R.C. fu portato in un monastero quando aveva soltanto 5 anni, ma più tardi, quando cominciò ad essere in disaccordo con quel sistema educativo, egli cominciò a frequentare un fratello ordinato sacerdote che stava organizzando un pellegrinaggio in Terra Santa.

   Partirono insieme, ma il fratello morì a Cipro e C.R.C. proseguì da solo per Damasco. La salute cagionevole gli impedì di raggiungere Gerusalemme, così rimase a Damasco, studiando con i filosofi che abitavano laggiù. Mentre proseguiva negli studi, venne a conoscenza di un gruppo di mistici dimoranti nella mistica città arava di Damcar. Rinunciando al suo desiderio di visitare Gerusalemme, egli si accordò con degli arabi per farsi portare a Damcar. C.R.C. aveva appena 16 anni, quando arrivò a Damcar. Fu ricevuto come se fosse una persona che da lungo tempo fosse stata aspettata, egli fu istruito ai segreti che erano depositari questi sapienti arabi. Mentre era laggiù, C.R.C. imparò la lingua araba, studiò l’occultismo.

   Dopo aver studiato per tre anni a Damcar, C.R.C. partì per la città di Fez, dove dei maghi arabi dichiaravano che gli avrebbero dato ulteriori insegnamenti. A Fez fu istruito su come comunicare con le vite elementari (le creature evolute nei regni od elementi di Natura, terra, acqua e fuoco), e questi gli svelarono molti alti segreti della Natura. I filosofi di Fez non erano così grandi come quelli di Damcar, però le precedenti esperienze di C.R.C. lo resero capace di distinguere il vero dal falso e quindi di aumentare notevolmente il suo bagaglio di conoscenza.

   Dopo due anni trascorsi a Fez, C.R.C. si imbarcò per la Spagna, portando con sé molti tesori, fra cui delle piante rare e animali, accumulati durante i suoi vagabondaggi. Ingenuamente egli sperava che gli eruditi d’Europa avrebbero ricevuto con gratitudine i rari tesori intellettuali che egli aveva portato a loro. Invece incontrò soltanto il ridicolo poiché i cosiddetti saggi avevano paura di ammettere la loro ignoranza e di compromettere il loro prestigio.

   Stanco, ma non scoraggiato, come risultato dei suoi vani sforzi, C.R.C. tornò in Germania, dove costruì una casa nella quale egli poté portare avanti tranquillamente i suoi studi e le sue ricerche. Costruì anche numerosi strumenti scientifici per la ricerca. Avrebbe potuto rendersi famoso commercializzando la sua conoscenza, e invece preferì la compagnia di Dio alla stima degli uomini.

   Dopo cinque anni di ritiro, decise di dare battaglia per una riforma delle arti e delle scienze del suo tempo. Questa volta con l’aiuto di pochi amici fidati andò al monastero dove egli aveva ricevuto la prima formazione e chiamò a sé i tre fratelli, che vincolò con il giuramento di mantenere inviolati i segreti che avrebbe impartito a loro e le informazioni che avrebbe dettato e scritto a beneficio dei posteri.

   Queste quattro persone fondarono la Confraternita della Rosa+Croce.

   Prepararono il loro linguaggio segreto cifrato e secondo il Fama Fraternitatis un grande dizionario in cui tutte le forme di saggezza furono classificate per la gloria di Dio.

   Questo gruppo fratelli avevano completato una costruzione più nuova e più grande che chiamarono La Casa dello Spirito Santo, decisero di includere quattro nuovi membri nella Confraternita, quindi di portare il numero a otto, sette dei quali erano tedeschi. Erano tutti celibi.

   Lavorando alacremente insieme, completarono velocemente l’arduo lavoro di preparazione dei documenti, delle istruzioni e dei misteri dell’Ordine.

   Misero in ordine anche la casa chiamata Spirito Santo. Poi decisero di separarsi e visitare altre nazioni della Terra, così non solo avrebbero potuto trasmette la loro saggezza ad altri che la meritassero, ma avrebbero anche verificato e correggere gli errori esistenti nel loro stesso sistema.

   Prima in separarsi, i fratelli prepararono sei regole, o norme, e ognuno di loro si impose di applicarle:

  1. La prima norma imponeva loro di non aver altro merito o rango se non quello di guarire senza farsi pagare;
  2. La seconda era che da quel momento in poi essi non avrebbero indossato alcun vestito o mantello speciale, ma avrebbero dovuto indossare abiti adeguati agli usi del paese in cui avrebbero abitato;
  3. La terza stabiliva che ogni anno in un certo giorno, si sarebbero veduti nella Casa dello Spirito Santo o, se impossibilitati a farlo, avrebbero dovuto essere rappresentati da una lettera;
  4. La quarta stabiliva che ogni membro avrebbe dovuto cercare una persona degna di succedergli alla sua scomparsa.
  5. La quinta stabiliva che le lettere R.C. sarebbero dovuto essere il loro sigillo, marchio e carattere da quel momento in poi;
  6. La sesta specificava che la Confraternita sarebbe dovuta rimanere sconosciuta al mondo per un periodo di cento anni.

   Dopo aver prestato giuramento su questo codice, cinque dei Fratelli partirono per terre lontane e un anno dopo gli ultimi due rimasti presero pure la loro strada, lasciando Padre C.R.C. solo nella Casa dello Spirito Santo. Anno dopo anno si incontravano con grande gioia, poiché promulgavano sinceramente e tranquillamente le loro dottrine tra i saggi della terra.

   Quando il primo dell’Ordine morì fu deciso che i luoghi di sepoltura dei membri avrebbero dovuto rimanere segreti. Poco dopo Padre C.R.C. chiamò insieme i restanti sei, sembra per preparare la sua tomba simbolica.

   La Fama racconta che nessuno dei fratelli vivo al momento in cu fu scritto, sapeva dove Padre C.R.C.  morì o dove fu seppellito.

   Il suo corpo fu scoperto accidentalmente 120 anni dopo la sua morte quando uno dei fratelli, che aveva grandi conoscenze in architettura, decise di apportare alcune modifiche nella Casa dello Spirito Santo.

   Mentre faceva queste modifiche, il fratello scoprì una lapide su cui erano scritti i nomi dei primi membri dell’Ordine. Egli decise quindi di traferire in una cappella più importante, visto che fino ad allora nessuno sapeva in quale paese Padre C.R.C. era morto, in quanto i primi membri avevano tenuto nascosta questa informazione.

   Mentre stava apprestandosi a rimuovere questa lapide, che era sostenuta da un grosso chiodo, alcune pietre e pezzi di intonaco caddero dalla parete, scoprendo una porta nascosta nella muratura. Immediatamente i membri dell’ordine ripulito il vano dalle macerie e scoprirono l’ingresso di una cripta. Sopra alla porta a grandi lettere c’erano le parole POST CXX PATEBO. Queste, secondo l’interpretazione mistica dei Fratelli significava: “in 120 anni verrò dinanzi”.

   La mattina seguente fu aperta la porta e i membri entrarono nella cripta, che aveva sette lati e sette angoli; ogni lato era lungo cinque piedi e alto otto piedi. Sebbene il sole non fosse mai penetrato era talmente illuminata da una misteriosa luce posta nel soffitto. Al centro della stanza c’era un altare circolare, sopra al quale c’erano targhe in ottone con strani caratteri incisi. In ognuno dei sette lati c’era una porticina che, una colta aperta, rivelava un gran numero di scatole piene di libri, istruzioni segrete e sembra anche del presunto segreto della Confraternita.

   Spostando l’altare da una parte fu scoperta una copertura in ottone. Sollevandola rivelò un corpo, presubilmente quello di C.R.C. che, sebbene, fosse disteso laggiù da 120 anni, era così ben preservato, da interrati. Era decorato e abbigliato con i vestiti dell’Ordine, e, in una mano aveva racchiusa una misteriosa pergamena che assieme, alla Bibbia era il più grande valore in possesso della società. Dopo avere accuratamente ispezionato la stanza segreta, furono rimessi a posto la lastra d’ottone e l’altare, la porta della cripta fu sigillata di nuovo e i Fratelli andarono per le loro strade, i loro spiriti crebbero e la loro fede accresciuta dello spettacolo miracoloso a cui avevano assistito.  

   In effetti il documento finisce dicendo “Secondo il volere di padre C.R.C.; il Fama preparato e inviato ai saggi e dotti di tutta Europa in cinque lingue, in modo che tutti possano conoscere e capire i segreti dell’augusta Confraternita. Tutte le anime sincere che lavorano per la glorio di Dio sono invitate a comunicare con i Fratelli ed è promesso che il loro appello sarà udito, indipendentemente da dove si trovano o da come i messaggi saranno inviati. Allo stesso tempo, quelli che hanno motivi egoistici o altri motivi, sono avvisati che soltanto che soltanto il dolore e la miseria attenderanno chi tenta di scoprire la Fratellanza senza un cuore pulito e una mente pura”.

   Questa è la storia in breve del Fama Fraternitatis.

   Coloro che accettano alla lettera, vedono Padre C.R.C. come il vero fondatore della Confraternita, che si crede da lui fondata intorno 1400. Il fatto che evidenze storiche dei punti importanti del Fama non siano mai state scoperte, è contro questa teoria.

   Non esiste prova che Padre C.R.C. abbia mai avvicinato i dotti della Spagna. Le misteriose città di Damcar non può essere trovata, e non esiste alcuna prova che in Germania sia mai esistito un posto dove un gran numero di malati si si mi fermato e si misteriosamente guarito. 

   “La Tradizione Segreta nella Massoneria” di A. E. Waite contiene un’immagine di Padre C.R.C. che lo rappresenta con una lunga barba sopra al suo petto, seduto davanti a un tavolo sopra al quale brucia una candela. Egli appoggia la sua testa su una mano mentre con l’altra sta appoggiando le punte del suo dito medio sulla tempia di un teschio umano.

   Padre C.R.C. non è mai stato visto da nessun al di fuori dei membri del suo Ordine, e loro non hanno conservato una sua descrizione. Che il suo nome fosse Christian Rosencreutz è molto improbabile, poiché i due non furono mai associati fino allo scritto delle Nozze Alchemiche.

SECONDA TEORIA

   Quei Fratelli massoni che hanno studiato questa materia, accettano l’esistenza storica della Confraternita dei Rosa+Croce ma sono divisi per quanto riguarda l’origine dell’Ordine.

   Un gruppo sostiene che la società ebbe origine nell’Europa medioevale come un risultato della speculazione. Robert Macoy, crede che Johann Valentin Andreae, un teologo tedesco, sia stato il vero fondatore, e crede anche se sia possibile che questa sia già una confraternita, fondata da Sir Henry Cornelius Agrippa, semplicemente riformata e ampliata. Alcuni credono che il Rosacrocianesimo sia la prima in Europa delle culture buddhiste e brahmine. Altri credono che la Confraternita dei Rosa+Croce sia stata fondata in Egitto durante la supremazia filosofica di quell’impero e che abbia perpetuato i Misteri dell’antica Persia e della Caldea.

   Nel suo Apocalisse, Godfrey Higgins scrive: “i Rosacroce della Germania sono abbastanza ignoranti circa le loro origini: ma, per tradizione, essi si credono discendenti degli antichi Egizi, Caldei, Magi e Gymnosofisti”.[1]

   L’opinione generale fra queste fazioni è che la storia di padre C.R.C. come la leggenda massonica di Hiram Abiff, sia un’allegoria e non dovrebbe essere presa alla lettera. Un problema simile si è posto agli studiosi della Bibbia, che hanno trovato non soltanto difficile, ma nella maggior parte dei casi impossibile sostenere i loro sforzi per provare l’interpretazione storica delle Scritture.

    Ammettendo l’esistenza dei Rosacroce come una società segreta con fini sia filosofici che politici, è da rimarcare il fatto come un’organizzazione con membri sparsi in tutte le parti d’Europa abbia potuto mantenere il segreto assoluto per secoli. Tuttavia la Confraternita dei Rosa+Croce era apparentemente capace di farlo.

   Un gran numero di studiosi e filosofi, fra cui Sir Francis Bacon e Wolfgang von Goethe, furono sospettati di affiliazione con l’Ordine.

   Abbondavano pseudo-Rosacrociani ma i veri membri dell’Antico e Segreto Ordine dei Filosofi Sconosciuti, hanno fatto onore al loro nome: fino ad oggi sono rimasti sconosciuti.

   Durante il Medio Evo apparvero un certo numero di opuscoli aventi la pretesa di essere scritti dei Rosacroce. Comunque molti di essi erano falsi, essendo stati pubblicati da persone senza scrupoli per il loro prestigio, che usarono il magico e riverito nome dei Rosacroce con la speranza di guadagnare potere religioso o politico. Questo ha largamente complicato il lavoro di ricerca e studio sulla Confraternita.              

   Un gruppo di pseudo-Rosacroce arrivò a fornire i loro membri di una corda come mezzo per riconoscersi l’un l’altro, e il misero in guardia che se avessero tradito il giuramento di segretezza, la corda sarebbe stata usata per strangolarli.

   Alcuni principi dei Rosacroce stati conservati nella letteratura, dei resoconti frammentari dei loro principi e attività sono stati pubblicati soltanto per la Confraternita.

   Nel suo Simboli Segreti dei Rosa+Croce, Dr. Frantz Hartmann descrive la Confraternita come una “una società segreta di uomini che posseggono poteri sovraumani – se non soprannaturali; si diceva che fossero capaci di predire eventi futuri, di penetrare nei più profondi miseri della Natura, di trasformare Ferro, Rame, Piombo o Mercurio in Oro, di preparare un Elisir della Vita, o Panacea Universale, di preservare la loro gioventù e virilità con l’uso di esso; e per di più si credeva che avrebbero potuto comandare gli Spiriti degli Elementi della Natura e conosciuto il segreto della Pietra Filosofale, una sostanza che rendeva chi la possedeva onnipotente, immortale ed enormemente saggio”.

   Inoltre lo stesso autore definisce un Rosacroce come “Una persona che tramite il risveglio spirituale ha conseguito una conoscenza pratica del significato segreto della Rosa e della Croce, (…) Il chiamare una persona Rosacrociana non la rende tale, così come chiamare una persona Cristiana non la fa diventare un Cristo.

   Il vero Rosacruciano o Massone non può essere costruito; egli deve crescere per esserlo tramite l’espandere e il rivelarsi del potere divino dentro al proprio cuore.

   La negligenza verso questa verità è il motivo per cui molte chiese e società segrete sono così lontane da essere quello che esprimono con il proprio nome”.

   I principi simbolici dei Rosacroce sono così profondi che persino oggigiorno sono poco valutati come meritano.

   Le loro carte e diagrammi implicano complessi principi cosmici che loro trattano con una conoscenza filosofica decisamente innovativa se comparata alla ristretta ortodossia prevalente ai loro giorni.

   Secondo la documentazione disponibile, i Rosacroce erano tenuti insieme da aspirazioni comuni piuttosto che da leggi da una confraternita. Si è creduto che i Fratelli Rosacrociani abbiano vissuto in maniera riservata, lavorando attivamente nel commercio e nelle professioni, senza svelare la loro segreta affiliazione a nessuno – in molti casi nemmeno ai loro stessi familiari.   

   Dopo la morte di C.R.C. sembrava che la maggior parte dei Fratelli non avesse un posto centrale dove incontrarsi.

   Qualunque rito iniziazione l’Ordine avesse, era così strettamente difeso che non è stato mai rivelato. Senza dubbi è stato nascosto nella terminologia chimica.

    Sforzi per unirsi all’Ordine avesse, erano chiaramente inutili, poiché i Rosacroce scelgono sempre i loro discepoli.

   Dopo essersi accordati su una persona che loro credevano avrebbe onorato la loro illustre confraternita comunicavano con lui tramite una delle molte misteriose maniere. Egli poteva ricevere una lettera, sia anonima che con un particolare sigillo, di solito portante le lettere C.R.C. o R.C. sopra di essa. Egli sarebbe stato istituito per andare in un certo posto a un certo orario. Che cosa gli fosse spiegato egli non lo avrebbe mai rivelato, sebbene in molti casi i suoi scritti successivi avrebbero mostrato che una nuova influenza era entrata nella sua vita, approfondendo la sua comprensione e allargando il suo intelletto.

   Pochi hanno scritto in modo allegorico riguardo a ciò che avevano contemplato quando erano alla augusta presenza dei Fratelli Rosacroce.

   A volte degli alchimisti ricevevano visita nei loro laboratori da parte di stranieri misteriosi, i quali consegnavano dissertazioni riguardanti i processi segreti delle arti ermetiche e, dopo aver svelato certi procedimenti, partivano senza lasciar tracce.  Altri dichiaravano che i Fratelli Rosa+Croce comunicavano con loro attraverso sogni e visioni, rivelando i segreti della Saggezza Ermetica mentre erano addormentati. Dopo essere stato istruito, il candidato era tenuto al segreto non soltanto per le formule chimiche che gli erano state spiegate, ma anche per il metodo con il quale egli le avrebbe protette.

   Mentre questi adepti senza nome sospettati di essere Fratelli Rosa+Croce, non si è mai potuto provare chi fossero, quelli esaminanti potevano soltanto farlo dubitare.

   Molti credono che la rosa Rosacrociana sia una forma stilizzata del fiore di lotto egiziano e hindu, con lo stesso significato simbolico di questo archetipo antico.

   La Divina Commedia caratterizza Dante Alighieri come essere familiare con la teoria dei Rosacroce. Secondo questo punto di vista. Albert Pike nel suo Moralità e Dogma fa questa significativa affermazione: “Il suo inferno non è altro che un purgatorio negativo. Il suo paradiso è composto da una serie di cerchi cabalisti, divisi da una croce, come il purgatorio negativo. Al centro di questa croce sboccia una rosa e vediamo per la prima volta il simbolo degli Adepti della Rosacroce pubblicamente esposto e abbastanza esplicitamente spiegato”.

   Il dubbio è sempre esistito se il nome Rosacroce venga dal simbolo della rosa e della croce o se questa fu soltanto un parametro per ingannare i disinformati e quindi poi celare il vero significato dell’Ordine.

   Godfrey Higgins crede che la parola Rosacroce non sia derivata dal fiore, ma dalla parola Ros che significa rugiada. È anche interessante notare che la parola Ras significa saggezza, mentre Rus è tradotta con occultamento. Senza dubbio tutti questi significati hanno contributo al simbolismo Rosacrociano. A. E. Waite segreto nascosto nel nome Rosacroce.

   È possibile che la rugiada a cui si riferisce sia una misteriosa sostanza all’interno del cervello umano, strettamente rassomigliante alla descrizione data dagli alchimisti circa la rugiada che, cadendo dal cielo, libero la terra.

   La croce è il simbolo del corpo umano, e i due simboli insieme – la rosa sulla croce – significano che l’anima dell’uomo è crocifissa sul corpo. Dove è tenuta da tre chiodi.

   È possibile che il simbolismo Rosacrociano sia una perpetuazione delle dottrine segrete dell’egiziano Ermete e che la Società dei Filosofi Sconosciuti sia il vero collegamento fra la moderna Massoneria, con la sua massa di simboli, e l’antico Ermetismo egizio, fonte di quel simbolismo.        

   Nella sua Dottrina e Letteratura della Kabalah, A. E. Waite fa questa importante osservazione: “Ci sono importanti indicazioni che mirano ad un possibile legame fra la Massoneria e il Rosacrocianesimo, e questo, se riconosciuto, costituirebbe il suo primo collegamento con il passato. Tuttavia, la prova non è convincente, o almeno è ingarbugliata. La Massoneria di per sé, nonostante l’affinità con il misticismo che ho appena menzionato, non ha mai mostrato alcun carattere mistico, né ha una chiara opinione su come essa possa derivare dai suoi simboli”.

   Molti di coloro che furono collegati con lo sviluppo della Massoneria furono sospettati di essere Rosacrociani; alcuni, come nel caso di Robert Fludd, scrissero anche in difesa di questa organizzazione.

   Frank C. Higgins, un moderno massone simbolista, scrive: “Il Dottor Ashmole, membro di Confraternita (Rosacrociana) è venerato dai Massoni come uno dei fondatori della prima Gran Loggia in Londra” (vedi Ancient Freemasony”.

   Elias Ashmole è soltanto uno dei tanti collegamenti intellettuali che collegano il Rosacrocianesimo con la genesi della Massoneria. L’Enciclopedia Britannica ricorda che Elias Ashmole fu iniziato nell’Ordine Massonico nel 1646, e aggiunge che egli fu “il primo gentiluomo o dilettante, ad essere accettato”.

   Su questo stesso argomento, Papus, nel suo Tarocchi dei Bohemieni, ha scritto, “Non dobbiamo dimenticare che i Rosacroce furono gli iniziatori di Leibnitz, e fondatori della vera e propria massoneria attraverso Ashmole”.

   Se i fondatori della Massoneria   furono iniziati nel Grande Arcano d’Egitto – e il simbolismo della moderna Massoneria indicasse che le cose stavano così – allora sarebbe ragionevole supporre che loro salvaguardarono la loro scienza tramite una società di cui essi ammettevano l’esistenza e che fu debitamente resa idonea ad insegnare loro questi simboli ed allegorie.

   Una teoria riguardante i due Ordini è che la Massoneria fu una conseguenza del Rosacrocianesimo: in altre parole, che i “Filosofi Sconosciuti “diventarono conosciuti attraverso una organizzazione che loro stessi crearono per loro utilità nel mondo materiale.

   La Storia va avanti narrando che gli adepti Rosacroce diventarono insoddisfatti della progenie e silenziosamente si ritirarono dalla gerarchia Massoneria, lasciandosi dietro il loro simbolismo ed allegorie, ma portandosi via la chiave tramite aprire questi simboli che avessero potuto spiegare le loro idee segrete.

    Alcuni pensatori sono andati così oltre, da asserire che, secondo loro, la moderna Massoneria ha completamente assorbito i Rosacroce ed è divenuta la più grande società iniziatica del mondo.

   Altre menti altrettanto colte dichiarano che la Confraternita dei Rosa+Croce esiste ancora e che preserva la sua individualità come risultato, per essere ritirata dall’Ordine Massonico.

   Secondo la tradizione largamente accettata, la sede dell’Ordine dei Rosa+Croce è vicina a Carlsbad, in Austria. Un altre versione dice che una scuola misteriosa, assomigliante nei principi generali alla Confraternita dei Rosa+Croce e che si chiama “I Fratelli Bohemieni”, ancora   mantiene la sua peculiarità nella Schwarzwald (Foresta Nera) in Germania.

   Una cosa è certa: in Europa con la nascita della Massoneria, l’Ordine dei Rosa+Croce praticamente sparì e anche se esistono dichiarazioni contrarie, è certo che il XVIII° grado (comunemente conosciuto come il Rosacroce) perpetua molti dei simboli del Fuoco degli Alchimisti Rosacrociani.

   In un manoscritto anonimo e non pubblicato del XVIII° secolo e riportante il contrassegno della Kabalah Rosacrociana, appare questa dichiarazione. “Ebbene, adesso io darò al mondo esterno un paradossi da essere risolto, precisamente che alcuni uomini illuminati si sono impegnati a fondare Scuole di Saggezza in Europa e queste per alcune strane ragioni si sono chiamate Fratres Rosa Crucis. Ma in seguito, ben presto crebbero false scuole che corruppero le buone intenzioni di questi uomini saggi. Tuttavia, l’Ordine non è più come molte persone verrebbero concepirne l’esistenza è, così come in questa Confraternita del Seculo Spritus Sancti si chiamano Fratelli della Rosa Croce, così anche quelli del Seculo Spiritus Sancti si chiamano Fratelli della Croce del Giglio e Cavalieri del Leone Bianco. Poi le Scuole di Saggezza cominceranno di nuovo a fiorire, ma il motivo per cui le prime scelgono proprio quel nome e perché anche le altre sceglieranno il loro, lo possono chiarire soltanto che hanno acquisito la propria conoscenza nella Natura”.

   Le aspirazioni politiche dei Rosacroce si afferma che furono espresse con i lavori di Sir Francis Bacon, del Conte di St. Germain e del Conte di Cagliostro.

   L’ultimo è stato sospettato di essere stato un emissario dei Cavalieri Templari, una società profondamente implicata nel trascendentalismo, come ha sottolineato Eliphas Levi. Esiste una ipotesi popolare che dice che i Rosacroce furono in parte istigatori della Rivoluzione Francese.

TERZA TEORIA

   La terza teoria prende forma da un completo rifiuto del Rosacrocianesimo, asserendo che l’Ordine originale non ebbe mai basi reali, ma fu interamente un prodotto dell’immaginazione, questo punto di vista è bene espresso dalle domande che sono ancora poste dagli studiosi di questo vago gruppo di metafisici.

   La Confraternita dei Rosa+Croce fu semplicemente una mitica istituzione creata nella fertile mente di alcuni cinici letterati, al fine di deridere le scienze alchemiche ed Ermetiche? È mai esistita la Casa dello Spirito Santo al di fuori dell’immaginazione di alcuni mistici medioevali? L’intera storia dei Rosacroce fu una satira nata per ridicolizzare l’ingenuità dell’Europa accademica? Il misterioso Padre C.R.C. fu un prodotto del genio letterario di Johann Valentin Andreae oppure di un’altra mente simile la quale, cercando d’intaccare la filosofia alchemica ed Ermetica, inconsapevolmente diventava una grande sostenitrice nel promuovere la sua diffusione?

   Che almeno uno dei primi documenti dei Rosacroce fu scritto dalla pena di Andreae c’è poco da dubitare, ma per quale motivo   egli lo compilò c’è poco da dubitare, ma per quale motivo egli lo compilò, rimane ancora motivo di studio. Fu Andreae stesso a ricevere da una persona sconosciuta, o da più persone, delle istruzioni per scriverlo? Se egli scrisse le Nozze Alchemiche di Christian Rosencreutz quando aveva soltanto quindici anni fu assistito nella preparazione di quel libro?

   A queste domande fondamentali non ci sono risposte.

   Un certo numero di persone accettò il notevole inganno di Andreae come una verità assoluta.

   Molti affermano che, come conseguenza, spuntarono numerose società, ognuna dichiarante essere l’organizzazione in merito alla quale il Fama Fraternitatis e il Confessio Fraternitatis furono scritti.

    Senza dubbio oggigiorno esistono molti falsi ordini, ma pochi di essi possono affermare che l’inizio della loro storia parte da prima dell’inizio del XIX° secolo.

   Il mistero associato con la Confraternita dei Rosa+Croce ha avuto come conseguenza infinite polemiche.

   Molte menti competenti, fra cui Eugenius Philalethes, Michael Maier, John Heydon, e Robert Fludd, difesero la vera esistenza della Società dei Filosofi Sconosciuti.

   Altri egualmente qualificati affermarono che essa aveva false origini e dubbia esistenza.

   Eugenius Philalethes, mentre dedicava libri all’Ordine e stava scrivendo un’estesa spiegazione dei suoi principi, nega qualsiasi collegamento personale con esso. Molti altri hanno fatto la stessa cosa.

   Alcuni sono dell’opinione che Sir Francis Bacon abbia preso alla stesura dei Fama e Confessio Fraternitatis, poiché lo stile retorico di queste opere è simile a quello del New Atlantis di Bacon. Inoltre affermano che certe asserzioni nell’ultimo lavoro puntano nell’ultimo puntano a una conoscenza della simbologia Rosacrociana.

   L’inafferrabilità dei Rosacroce ha fatto sì che siano i soggetti preferiti per lavori letterari. Fra i romanzi che sono intessuti intorno a loro, spicca Zanoni.

   Sebbene l’esistenza di questi Rosacroce medioevali sia difficile da provare, prove sufficienti sono a portata di mano per far sì che sia estremamente probabile che sia esistita in Germania, e più tardi in Francia, Italia, Inghilterra e altre nazioni europee, una società segreta di saggi illuminati che contribuirono enormemente alla somma della conoscenza umana, mantenendo l’assoluto segreto sulle loro persone e sulla loro organizzazione.

QUARTA TEORIA

   Le apparenti incongruità della controversia Rosacrociana sono state delucidate con una spiegazione puramente trascendentale. Esiste la prova che i primi scrittori furono a conoscenza di tale supposizione che, tuttavia, fu resa pubblica soltanto dopo che fu abbracciata dalla Teosofia.

   Questa teoria afferma che i Rosacroce possedevano veramente tutti i poteri soprannaturali che erano loro attribuiti, che erano veramente cittadini dei due mondi: che, mentre avevano corpi fisici per manifestarsi sul piano materiale, erano anche capaci, tramite le istruzioni che ricevevano dalla Fratellanza, di funzionare in misterioso corpo eterico non soggetto alle limitazioni di tempo e distanza.

   Per mezzo di questa “forma astrale” erano capaci di lavorare nel regno invisibile della Natura e in questo regno, l’aldilà per il profano, era situato il loro tempo.

   Secondo questo punto di vista, la vera Confraternita dei Rosa+Croce consisteva in un limitato di adepti altamente evoluti, dove quelli dei gradi più alti non erano più soggetti alla legge di mortalità; i candidati erano accettati nell’ ordine soltanto dopo un lungo periodo di prova; gli adepti possedevano il segreto della Pietra Filosofale e conoscevano il processo di trasmutazione dei metalli di base in oro, ma pensavano che queste fossero soltanto allegorie riguardanti il vero mistero della rigenerazione umana attraverso la trasmutazione degli “elementi di base” della natura umana più bassa nell’oro delle realizzazione intellettuale e spirituale.

   Secondo questa teoria, coloro che hanno cercato di registrare gli avvenimenti importanti connessi alla controversia Rosacrociana, hanno invariabilmente fallito perché si sono avvicinati a questo argomento da un’angolazione puramente materialistica o fisica.

   Si credeva che questi adepti fossero in grado d’insegnare all’uomo come andare via dal proprio corpo fisico a piacimento, assistendolo per rimuovere “la rosa dalla croce”.

   Essi credeva che la natura spirituale fosse attaccata alla forma materiale in alcuni punti, rappresentati dai chiodi della crocifissione, da tre iniziazioni alchemiche che avevano luogo nel mondo spirituale, nel vero Tempio del Rosa+Croce, erano capaci di estrarre questi chiodi e permettere alla natura divina dell’uomo di scendere dalla sua croce.

   Nascosero i procedimenti tramite i quali questo era compiuto sotto tra espressioni metaforiche alchemiche: La Colata del Mare Fuso, La Realizzazione del Diamante Rosa, La Conquista della Pietra Filosofale.

   Mentre l’intellettuale si agita faticosamente fra teorie contradditorie, il mistico affronta il problema in un modo completamente differente.

   Egli crede che la vera Fratellanza dei Rosa+Croce, che consiste in una scuola di superuomini (non dissimili dai leggendari Mahatma indiani), sia una istituzione esistente non nel mondo invisibile ma nella sua controparte spirituale, che egli pensa sia opportuno chiamare “i livelli inferiori della Natura”, che possono essere raggiunti soltanto da quei Fratelli che sono capaci di trascendere le limitazioni del mondo materiale.

   A sostegno del loro punto di vista, questi mistici citano la seguente significativa dichiarazione dal Confessio Fraternitatis: “Migliaia di volte gli indegni possono gridare a gran voce, migliaia di volte si possono presentare, ma Dio ha comandato alle nostre orecchie che essi non avrebbero udito niente di loro, e così ci ha cinto con le Sue nuvole affinché a noi. Suoi servi, non possono essere fatta alcuna violenza; perciò adesso non siamo più visti da occhi umani, a meno che loro abbiamo ricevuto forza presa a prestito dell’aquila”.

   Nel misticismo l’aquila è un simbolo di iniziazione (il Fuoco spinale dello Spirito), e da questo è spiegata l’incapacità del mondo non rigenerato a capire l’Ordine Segreto dei Rosa+Croce.

   Coloro che professano questa teoria vedono il Conte di St. Germain come il più alto adepto e asseriscono che egli e Cristian Rosencreutz erano la stessa persona.

   Accettano il fuoco come il loro simbolo universale, perché era l’unico elemento col potevano controllare i metalli.

   Si dichiaravano i discendenti di Tubal-cain e Hiram Abiff e che il fine della loro esistenza era preservare la natura spirituale dell’uomo attraverso le età di materialità.

   “Le sette gnostiche, gli Arabi, Alchimisti, Templari, Rosa+Croce, e per ultimi i Massoni formano la catena occidentale nella trasmissione delle scienza occulte, formano la catena occidentale nella trasmissione delle scienze occulte”.

   Max Heindel, descrisse il Tempio dei Rosa+Croce come una “struttura eterica” situata dentro e attorno alla casa di un gentiluomo europeo. Egli credeva edificio invisibile potesse alla fine spostato nella continente americano.

   Il signor Heindel alludeva agli Iniziati Rosacrociani come persone così progredite nella scienza della vita che “la morte li aveva dimenticati”.

Se pensiamo che la conoscenza, la morale e la fede coincidono, allora comprendiamo che stare attenti allo scopo della Creazione, riflettere sull’essenza della nostra anima e interessarci al benessere degli altri, coincidono.

Comenius (1592-1670), filosofo, padre spirituale dell’U.N.E.S.C.O.


[1] L’ultimo era un nome dato dai seguaci di Alessandro magno a una casta di Uomini Saggi nudi che trovarono meditare lungo le sponde di un fiume in india.

SULLA VICENDA DI PAOLO FERRARO

   La vicenda accaduta al giudice Paolo Ferraro è indicativo sul sistema di potere vigente nel nostro paese (e in tutti gli altri paesi denominati “avanzati” o “democratici”).

   Paolo Ferraro ha denunciato la magistratura deviata ben prima di Luca Palamara. Ma non fece solo questo. A seguito di una vicenda personale complessa e delicata, che portò alla luce la presenza di una setta all’interno di ambienti militari[1], connessa ai “poteri forti” e collegata all’omicidio di Melania Rea.

   A Paolo Ferraro gli capita di intrecciare una relazione con un’ex moglie di un ufficiale e di frequentarla assiduamente andando spesso a casa sua, alla Cecchignola, in un complesso di appartamenti civili riservati alle famiglie dei militari. Durante le frequentazioni però si rende conto che qualcosa non è come dovrebbe essere. Temendo per la persona che aveva intrecciato una relazione, cercando di capire cosa stesse succedendo in quella casa, in cui erano presenti anche bambini, attivò una registrazione per lo strano comportamento e della sofferenza presente sempre più frequentemente nella donna. Già con la prima registrazione gli fa intendere che di avere a che fare con qualcosa di poco chiaro. Continua le registrazioni per ben 40 volte. Scopre così che gli ufficiali in sua assenza entrano nell’appartamento, con chiavi in loro possesso, e non appena all’interno dicono frasi che hanno il potere di cambiare radicalmente il comportamento di chi abita in quella casa. La donna non è più un essere umano ma diventa un oggetto cui poter fare qualsiasi nefandezza, un oggetto che passato il momento non ricorderà neppure più quanto le è accaduto. Le resterà la sofferenza ma non la memoria, quelle parole cadenzate, infatti, contengono il codice segreto che apre e rovescia la sua coscienza[2].

   Nel dicembre 2008 Paolo Ferraro sporge denuncia, facendo ascoltare l’audio sia ad un ufficiale di Polizia Giudiziaria particolarmente qualificato, che ad una psicologa incaricata tramite un avvocato che riteneva di fiducia, cui aveva conferito il compito di un sostegno esterno e di un affiancamento alle persone da lui ritenute vittime dirette o indirette.

   Un anno dopo, nel 2009, il terrazzo di casa del magistrato subisce uno strano incendio. Va in ufficio e parla ai colleghi e ai superiori di quanto accaduto, egli vorrebbe agire in fretta poiché ritiene che non ci sia tempo da perdere, e nel giro di 20 ore viene obbligato ad un TSO e sospeso dall’attività in attesa di capire se è sano o mentalmente malato. Gli psichiatri stabiliscono che è sano. Che cosa aveva scoperto di così scabroso Paolo Ferraro per avere quel tipo di reazione ed essere osteggiato in ogni modo?  Aveva scoperto che MK-ULTRA non era stato abbandonato negli anni ’70, come voleva far credere la CIA, ma era stato ripreso attivandolo in altri paesi come l’Italia, e aveva solo cambiato nome, adesso si chiama Programma Monarch.

   Ferraro si è detto certo, dopo aver visto la foto su un giornale, di aver visto parlare Melania Rea con un magistrato che ritiene parte del programma suddetto. Il ragionamento logico deduttivo che lo portava a pensarla coinvolta, o almeno a essere rimasta impigliata nella rete del Programma Monarch, gli veniva dallo “schema di vita” in cui la moglie di Parolisi si trovava. Lo stesso schema che aveva trovato lui nella sua esperienza del 2008. Ma la logica e la deduzione, che di per sé non basta per poter affermare certe cose.

   Se si crede alle parole di Paolo Ferraro si possono fare, anche nel caso di Melania Rea delle ipotesi: che una donna indicata come “amica” avrebbe potuto essere una che avrebbe potuto svolgere il ruolo di “controllo e condizionamento” e gli SMS inviati a Melania prima della sua scomparsa, ora cancellati e pare irrecuperabili, potevano contenere la parola in codice di avviare in lei un automatismo. Quindi farla salire in auto con sconosciuti o anche con persone che conosceva. Oltre a questo, se poi Paciolla[3] ha poi smentito, risulta che c’era chi frequentava la sua casa anche in assenza del marito. C’è da chiedersi, che se la guardia carceraria (un altro amico del marito), avesse scoperto qualcuno parlare in un determinato modo e sapesse come per favorire i meccanismi dell’incoscienza?

   Poi c’è il fatto che Melania Rea pare andasse spesso in caserma frequentemente e non saltuariamente come hanno in seguito detto e scritto, che i Parolisi facessero gite domenicali con i superiori e non solo con i pari in grado.

   Si potrebbe ipotizzare che Melania Rea avesse scoperto che in caserma si stavano conducendo questo tipo di esperimenti, ma anche che lei ne fosse stata vittima prima della gravidanza e che dopo la nascita della figlia ne stesse elaborando il ricordo, quindi tornando alla mente quanto subito.

   Secondo Paolo Ferraro nella stessa rete sarebbe caduta anche Sara Tommasi che ha più volte dichiarato “Mi mettono in casa il gas dai bacchettoni. Mi addormento e dormo tantissimo. Mi danno sostanze perché sia più lasciva durante le riprese, dietro ci sono i servizi segreti”[4].

Sara Tommasi, in seguito, ha ritrattato tutto dicendo di aver rilasciato tali dichiarazioni solo per farsi pubblicità. Certo è che con il beneficio del dubbio, si può ipotizzare anche un’altra ipotesi: che la showgirl possa essere stata ricattata dalla criminalità organizzata che gestirebbe il servizio delle Escort in tutt’Italia e, tramite Fabrizio Corona e Lele Mora, sarebbe entrata nella fornitura delle prostitute in casa Arcore.

   La tesi degli esperimenti segreti dietro l’omicidio di Melania Rea, non è incompatibile con la tesi sostenuta da due giornalisti Alessandro De Pascale e Antonio Parisi nel libro scritto da loro Il caso Parolisi, Sesso, droga e Afghanistan (Imprimatur editore) dove si sostiene che dietro l’assassinio ci sarebbe una pista che dalle Marche condurrebbe all’Afghanistan. Esisterebbe un filorosso, secondo gli autori del libro, che collegherebbe le attività dell’allora caporale maggiore Parolisi, la camorra, il traffico internazionale di stupefacenti e alcuni militari dei contingenti della NATO che erano schierati nel paese dell’Asia centrale.

   Per capire se la sua morte possa essere il frutto di una vendetta nei confronti del marito – che magari era a conoscenza di segreti inconfessabili acquisiti durante la sua missione militare in Afghanistan – i giornalisti De Pascale e Parisi sono andati a investigare nel paese asiatico.

   Questo libro ripercorre, la storia delle indagini inerenti al delitto. Il corpo di Melania, trafitto da numerose coltellate, fu rinvenuto il 20 aprile 2011 nel bosco di Ripe di Civitella (Teramo). L’ultimo ad aver visto la giovane ventinovenne fu il marito e su di lui si concentrarono le indagini e il 19 luglio il militare fu arrestato. Processato a Teramo con il rito abbreviato, il caporal maggiore – che si è sempre dichiarato innocente – fu poi condannato all’ergastolo il 28 ottobre 2012. Per l’accusa avrebbe ucciso la moglie con 35 coltellate in un momento d’impeto – la donna avrebbe rifiutato le avances del marito – all’uomo, inoltre, viene comminata anche all’interdizione perpetua dai pubblici uffici oltre alla perdita della patria potestà genitoriale.

   È assodato che le truppe in stanza in Afghanistan facevano uso di droghe e psicofarmaci[5]. Tra l’altro, non è un caso che questo paese è il maggior produttore di tutto l’oppio e l’eroina mondiali con una percentuale che va oltre il 90%. Guarda caso è avvenuto un vertiginoso aumento della produzione in quei territori dove operavano e truppe italiane. Melania Rea sarebbe stata uccisa perché qualche organizzazione criminale avrebbe voluto vendicarsi delle gravi leggerezze del marito invischiato nel traffico di droga. L’ipotesi del gesto di Parolisi sia dovuto al rifiuto a un rapporto sessuale da parte della moglie cederebbe il posto a questa nuova ipotesi che, rispetto alla precedente, apparirebbe più credibile. Ipotesi che troverebbe riscontro anche con i segni trovati sul corpo della donna: la siringa nel petto e il laccio emostatico. Secondo i due giornalisti, una linea rossa partiva da Kabul passando per l’Asia fino ad arrivare nel cuore della missione Isaf-Nato. La criminalità organizzata italiana, segnatamente la camorra, si sarebbe installata nel Paese asiatico mettendosi a trafficare eroina sul posto.

   Invece, Paolo Ferraro era convinto che Melania Rea era vittima di un esperimento di militare. Le ricerche che aveva sviluppato gli fecero scoprire – come si dice prima – che il famigerato progetto Mk-Ultra non era stato abbandonato negli anni Settanta, come sosteneva la Cia, ma era stato ripreso, arrivando anche in Italia, ed aveva cambiato nome, ora si chiama Programma Monarch. Secondo Ferraro, l’esperimento consisterebbe nel prendere persone, meglio se hanno sofferto o stanno soffrendo, e tramite droghe, condizionamenti o anche torture psicologiche (chiaramente attuate da psichiatri), le si costringe a fare, inconsciamente, delle cose che da sane mai farebbero. Un esempio: c’è da consegnare una droga? Una parola che fa da codice di avviamento e la tal persona andrà, senza neppure saperlo, a consegnare la droga. E così del resto, con le violenze sessuali e quanto altro (magari con strumenti elettronici aggiungo io). Dunque, c’è un filo rosso che arriva anche dentro le stanze della caserma della Cecchignola, passando per l’Asia e l’America. La Nato potrebbe supervisionare tutta la faccenda.

   È indubbio che c’è una rete internazionale che mette in connessione i progetti di controllo mentale e i traffici di stupefacenti: “La CIA e il KGB seguivano con attenzione i progressi della ricerca. Finita la guerra mondiale, i servizi segreti delle due grandi potenze erano a caccia di nuovi strumenti per combattere la Guerra Fredda e LSD rientrava perfettamente nel novero delle armi invalidanti. Hofmann[6], contattato direttamente dalla Divisione Guerra Chimica dell’Esercito degli Stati Uniti, si rifiutò di collaborare e fece pressione sulla Sandoz che forniva ai ricercatori occidentali la sostanza, affinché disattendesse le richieste americane. Gli statunitensi bypassarono il problema producendosela direttamente a casa loro. Oltrecortina se ne occupò la Spofa un’azienda con sede a Praga (città in cui l’alchimia è da sempre di casa) che mise in atto una produzione scala. Le sperimentazioni in Cecoslovacchia, svoltesi all’Istituto Psichiatrico di Praga e dirette dai dottori Hanzlicek e Roubicek, coinvolsero personaggi lo psicologo Grof, il commediografo Havel (attuale presidente della repubblica ceca) e alcuni quadri del partito comunista che in seguito avrebbero dato vita alla Primavera di Praga. La CIA nel 1953 iniziò in America un progetto denominato MK ULTRA (ultra controllo della mente) emanazione diretta del piano Bluebird ereditato dai nazisti (che già usavano la mescalina sui prigionieri nel campo di concentramento di Dachau per provocare modificazioni sul comportamento umano). Per nulla interessata alle qualità mistico-spirituali delle sostanze psichedeliche. L’agenzia governativa sponsorizzò una serie di ricerche sulle potenzialità una serie di ricerche sulle potenzialità dell’LSD in strutture ospedaliere”[7].

   Per concludere Paolo Ferraro è morto d’infarto il 16 gennaio 2022.



[1] https://www.imolaoggi.it/2013/03/09/vogliono-annichilire-e-distruggere-il-magistrato-paolo-ferraro

http://www.nocensura.com/2011/12/setta-satanica-in-ambito-militare-la.html

https://www.paoloferrarocdd.eu/il-caso-paolo-ferraro-di-enrica-perrucchietti/

https://www.paoloferrarocdd.eu/la-sintesi-sulla-intera-grande-discovery-a-portata-di-click-e-all-in-one-nel-sito-ordinante-www-paoloferrarocdd-com-dove-usando-menu-leggi-e-ascolti-tutto-il-cdd-inrete/la-grandediscovery1-caso-ferraro-cecchignola-e-supergladio/

[2] http://www.albratros-volandocontrovento.blogspot.it/2011/11/melania-rea-vittima-di-un

[3] Un amico di Salvatore Parolisi, uno dei pochi testimoni del caso Melania Rea http://tv.fanpage.it/a-chi-lha-visto-paciolla-racconta-l%E2%80%99omicidio-di-melania-rea /

[4] https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/10/07/sara-tommasi-una-notte-sono-finita-in-una-casa-con-alcolizzati-e-tossicodipendenti-li-ho-visto-la-morte-in-faccia/5502322 /

http://blog.chatta.it/morena_mia/post/sara-tommasi-e-vittima-del-controllo-mentale-mkultra-.aspx

[5] https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/11/17/droga-produzione-record-in-afghanistan-soldati-nato-coinvolti-nel-traffico/780177 /

https://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2002/08_Agosto/13/topgun.shtml

http://www1.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200910articoli/48733girata.asp

[6] Chimico svizzero che nel 1943 stava compiendo per conto dell’azienda farmaceutica Sandoz degli esperimenti sull’ergo, un fungo parassita della segale, da cui aveva già tratto due farmaci di successo ad uso antiemorragico quando il 16 novembre 1943, il pomeriggio dovette interrompere il lavoro poiché era affetto da una profonda irrequietezza accompagnata da leggere vertigini: “Mi sono sdraiato e sono sprofondato in uno stato di intossicazione niente affatto spiacevole, marcato da una immaginazione particolarmente vivida. In una condizione simile al sogno (la luce del giorno era abbagliante e fastidiosa), riuscivo a scorgere un flusso ininterrotto di figure fantastiche, di forme straordinarie che rivelavamo intensi giochi caleidoscopici di colore. Dopo circa due ore questo stato svaniva. Il decorso di questi sintomi singolari faceva sospettare l’esistenza di un’azione tossica esterna: ipotizzai una relazione con la sostanza cui stavo lavorando” (Albert Hofmann, descrizione del rapporto inviato al professor Stoll della Sandoz, citato in Albert Hofmann, LSD, il mio bambino difficile, ed. Urra Apogeo 2001).

[7] Guarnaccia Matteo, Hippies, ed. Malatempora 1999

CHI C’E’ DIETRO L’AGENDA OSCURA DELLA STORIA

   Molti ritengono che ci sia una causa multidimensionale dietro le disgrazie che affliggono il nostro mondo (guerre, fame, controllo mentale ecc.). E ritengono che sia possibile non solo sentire, ma anche conoscere e scoprire la sua radice attraverso l’esperienza in prima persona, e salvo che la radice non sia stata tagliata, i suoi tentacoli continueranno a ricrescere e trovare nuovi modi per influenzare il mondo.

   Cerchiamo di scoprire le connessioni tra gli eventi nel mondo fisico con la loro fonte multidimensionale.

   Si tratta, in ultima analisi, di una questione esoterica, entità multidimensionali che si sono (oppure vengono) risvegliate nel buio e hanno lavorato su quest’ordine del giorno fin dai tempi antichi. Essi influenzano gli eventi del mondo attraverso specifiche società occulte i cui membri sono in grado di comunicare tra loro e accedere a un’intelligenza che serve i loro scopi deliranti di dominio sull’umanità.

   Questi personaggi nel loro delirio di onnipotenza credono di essere alla pari della stessa gerarchia delle tenebre.

   Per questo motivo non è sufficiente l’informazione, ma il risveglio della coscienza, in modo che tutti noi possiamo percepire la realtà oltre il visibile dei cinque sensi e cioè una limitata esperienza di vita. Solo in questo modo possiamo accedere all’intelligenza di luce in modo da fornire una risposta efficace alle tenebre.

   Molte persone hanno riscontrato queste sinistre entità fin dai tempi antichi e oggi sembrano apparire nel sempre più crescente numero di esperienze, che sono raccontate, come quelle di premorte e allo stesso modo in altre forme di esperienze fuori dal corpo, tra cui gli incubi, che rivelano chi e che cosa queste entità sono e come funzionano.

Nell’antichità

   I popoli antichi hanno scritto in merito a queste entità fin dagli albori dell storia. A essi sono stati molti nomi diversi, come gli asura degli indù, tzizimimeh dagli aztechi, shay nell’islam, guardiani degli inferi in Egitto, shedim nel giudaismo, alu Babilonesi e degli Assiri e naturalmente i demoni del cristianesimo.

   Gli operatori esoterici nel corso della storia sono stati in grado di interagire con gli esseri non-fisici attraverso i sogni e le esperienze fuori dal corpo.

   Molti di questi antichi popoli avevano persone che si occupavano di esoterismo che sono stati in grado di scoprire informazioni su queste entità e regni situati al di là del corpo, utilizzando tecniche per uscire e viaggiare fuori dal corpo, proprio come si può fare oggi. Quello che hanno scoperto è diventato la base di molti testi sacri. Hanno capito l’importanza del risveglio in altre dimensioni e, avendo la coscienza, la capacità di svegliarsi e vedere oltre i limiti della percezione ordinaria, l’ha utilizzato per scoprire informazioni su queste entità che ci influenzano al di là della nostra conoscenza e della nostra vista.

   Hanno descritto queste entità come molto brave a tormentare la gente, diffondendo il male e il caos nel mondo e che abitano le regioni oscure di dimensioni inferiori, che nel tempo sono state chiamate in molti modi nei testi antichi: Inferno, Xibalba, Narakka, Gli Inferi, Sheol, L’Abisso ecc.

   Molte persone nel corso dei secoli hanno scoperto l’esistenza di questi esseri in prima persona attraverso le esperienze fuori dal corpo, ossia attraverso la proiezione astrale o involontariamente in esperienze di premorte, poiché queste entità esistono in dimensioni al di là del corpo e appaiono nel processo di morte di chi negli inferi.

Le figure demoniache nelle esperienze pre-morte

      Mentre i testi religiosi sono definiti da alcuni studiosi come semplici racconti, i numeri sempre crescenti di esperienze pre-morte che vengono a galla confermando così la realtà che c’è dietro a molti simboli e scritte antiche.

   Mentre nei racconti di premorte le persone che “vanno nella luce”, in luoghi celesti dove incontrano esseri di fattezze angeliche, sono note, anche se meno conosciute sono le esperienze di premorte in cui le persone hanno incontrato entità sinistre e sono finite in regioni infernali.

   Al di là delle differenze culturali che possono essere nell’interpretazione di queste esperienze, i racconti sono simili a prescindere se raccontati da un ateo, un cristiano, un mussulmano, un buddista o altro.

Le figure demoniache nell’esperienza extracorporee (OBE)

   Queste entità sono molto diffuse lo sanno bene chi fa l’esperienza dei viaggi fuori dal corpo.[1] Un’esperienza di pre-morte è essenzialmente un’esperienza fuori dal corpo, quindi è possibile viaggiare in questi luoghi utilizzando esercizi di proiezione astrale (che ovviamente non comporta la morte o l’essere vicino ad essa).

   Quasi tutti che iniziano a esplorare queste dimensioni attraverso l’esperienza del viaggio fuori dal corpo, devono presto confrontarsi con gli esseri negativi che cercano di contrastare i loro tentativi di svegliarsi e vedere al di là del corpo fisico.

   Questo perché le persone che sono in grado di fare un viaggio in astrale in modo serio e oggettivo è considerato da queste entità una minaccia reale, poiché è possibile utilizzare l’OBE per scoprire veramente cosa sono veramente queste entità, che vanno di là dalla percezione fisica.

      Queste entità che si muovono nel piano astrale sono in grado di influenzare non solo le esperienze del mondo fisico, ma anche parassitare lo stato psicologico.

   Molte esperienze che hanno avuto esperienze con tali entità e con le regioni infernali in cui risiedono, attraverso incubi o terrori notturni. Molte entità negative mostruose che s’incontrano quando si fa un incubo, potrebbero essere reali entità demoniache.

   Le persone che stanno cercando di risvegliarsi possono visualizzare molte informazioni nei sogni e nelle esperienze fuori dal corpo, sui demoni, come questi influenzano la società e come lavorano. Ma le informazioni provenienti dal mondo dell’astrale, non si limitano solo ai demoni.

   La proiezione astrale e altre pratiche spirituali, diventano un potente ed efficace mezzo per imparare a vincere il male quando è combinato con un lavoro spirituale.

Andare nel lato oscuro e guerra tra entità

   Ma chi sono queste entità? Esse sono umane, extraterrestre o qualcosa di completamente diverso?

   Dalle diverse esperienze di chi ha compiuto i viaggi in astrale, viene fuori che queste entità erano umane o una volta lo erano state e mentre questo può sembrare falso, tutto ciò è verificato da certi miti moderni.

   “Andare verso il lato scuro” è stato reso popolare dai film della serie Star Wars, creata da G. Lucas e lo stesso concetto appare nel Signore degli Anelli di JRR di Tolkien.  Sia Lucas sia Tolkien hanno studiato i miti e le religioni antiche e le loro rappresentazioni del conflitto soprannaturale tra coloro che si sono risvegliati nella luce e coloro che si sono risvegliati nel buio.

   In un altro testo antico chiamato War Scrolls la guerra si parla della lotta tra i figli della luce e i figli delle tenebre. Oggi, questo concetto è stato diffuso attraverso dei film per formare la base di alcuni miti della nostra società moderna.

   In Star Wars il malefico Sith utilizza il lato oscuro della forza (che è fondamentalmente l’energia universale) per l’alimentazione e la malizia, mentre lo Jedi usa la forza in linea con l’amore. Allo stesso modo nel Il Signore degli Anelli ci sono i maghi della magia bianca, come Gandalf che usa i loro poteri spirituali per il bene, mentre il mago Saruman si rivolge al lato oscuro e usa i suoi poteri per il male.

   Nella storia indù The – Churning of the Ocean Crop, si parla della contrapposizione degli Asura (demoni) contro i Deva (angeli) in una lotta di proporzioni cosmiche.

   Questi individui, sia di luce sia di tenebre, che si sono risvegliati con abilità esoteriche, sono contrapposti l’uno contro l’altro in una lotta eterna, con un lato che desidera sostenere i principi di una società libera e l’altro che sostiene il completo asservimento.

   Gli individui, quindi, possono sia andare verso il lato oscuro, come ha fatto Anakin e anche pentirsi e tornare alla luce come fece Darth Vader. I demoni possono apparire nel regno astrale come umani che riflettono la loro orribile natura bestiale, in cui hanno fortificato l’ego animalesco.

   Ma demoni e maghi neri, non sono mostri stupidi, sono le persone che si sono risvegliate nel male e questo tipo di risveglio porta una conoscenza delle tenebre, che può dare a loro un’intelligenza molto vasta e potente.

Le entità demoniache stanno lavorando per influenzare la società di oggi.

      Nei tempi antichi i bambini erano offerti come sacrifici umani davanti a un idolo che rappresentava il demone Moloch.[2]

   Quando culture e società degenerano nel buio, i demoni diventano oggetto di venerazione, che è dove la nostra società attuale, si sta dirigendo.

   Molti dei soggetti presenti in testi antichi, sono i riferimenti a quelli che hanno ruoli specifici e lavorano insieme in una gerarchia del male in altre dimensioni. 

   I demoni dell’antichità hanno ruoli importanti e sono ancora attivi oggi. Come si diceva prima essi fanno parte di una struttura del male che estende i suoi tentacoli nel mondo fisico, partendo dalla regione più bassa dell’inferno.

   Essi sono in comunicazione con un piccolo gruppo di persone che, qui sulla terra, sta attraversando il processo di risveglio del buio. Questi discepoli delle tenebre usano l’OBE per ottenere la conoscenza dai demoni antichi situati al di là della morte fisica e stanno lavorando con un immensa intelligenza del male su un ordine del giorno progettato secoli fa.

   Una parte di questo progetto sta nel propagandare l’odio verso tutto ciò dà la conoscenza su di loro e verso gli altri regni della realtà, come il sacro, l’esoterico e il religioso (quello autentico che viene da dentro).

   Non vogliono che nessuno si risvegli spiritualmente nella luce, né che le società spirituali operanti per il bene contrastino la loro influenza.

   Essi dirottano e invertono i simboli spirituali e anche quelli religiosi, prendono i simboli che richiamano le forze della luce e li usano, invece, per dare il potere alle forze delle tenebre, e allo stesso tempo, dare della conoscenza esoterica una brutta immagine.[3]

   Ecco perché così tanti simboli invertiti si stanno ora lentamente riversando nel cinema e nella musica.

   È importante notare, che tutti quelli che fanno parte di questo programma, ne sono dentro semplicemente per avidità o per denaro, essi sono industriali, banchieri, politici membri dei vari governi ombra, celebrità dello spettacolo, intellettuali, i capi delle varie organizzazioni criminali ecc. Tutti questi personaggi sono manipolati da una ristretta élite che è situata al vertice della piramide.

    Questa élite usa la debolezza umana, l’avidità, l’ignoranza, la lussuria e la violenza, in modo da invogliare il controllo e schiavizzare i loro burattini, che hanno loro volto cerca di schiavizzare le masse.

     Proprio come i Sith erano pochi in Star Wars, lo sono anche chi lavora con queste entità demoniache, perché proprio come il risveglio in luce richiede disciplina e rispetto di alcune pratiche, così anche il risveglio delle tenebre. Per questo motivo anche gli Jedi non sono numerosi. Invece, la maggior parte delle persone che abitano il nostro pianeta, sono completamente inconsapevoli delle realtà multidimensionali e non hanno alcun interesse a scoprire davvero cosa sta succedendo e inconsapevole della guerra in atto.

    Bisogna prendere una decisione su dove ci collochiamo in questa lotta eterna e prendere coscienza della posta in gioco.

    Gli Jedi non devono essere abbandonati ai confini della società, come dei vecchi eremiti. L’umanità ha bisogno di persone che possono utilizzare l’OBE per ottenere la conoscenza sul funzionamento interno dei piani del male, che soddisfano i ricevere la saggezza spirituale proveniente da esseri superiori.

LA CONFERMA DEGLI SCIENZIATI DELLA UNIVERSITY OF CAPE TOWN

     Dell’esistenza di queste entità ne parlano non solo esoteristi, maghi, membri di società segrete e personaggi simili ma anche scienziati. Gli scienziati dell’University of Cape Town (Sud Africa) fanno un’affermazione clamorosa dell’esistenza di: “Entità multidimensionali in grado di controllare la coscienza umana”,[4]   questa affermazione è stata pubblicata nella rivista Scientific sa Journal.

   Questi dati sono stati confermati dagli studi sull’Aura del corpo umano. Questi studi sono stati non solo classificati, ma anche ci sono stati dei tentativi per sfruttare queste informazioni.

   Le ricerche da parte degli scienziati dell’University of Cape Town, è stato realizzato dopo molti anni di studio su quello che è definito paranormale, e dopo ricerche sull’interazione e l’attaccamento dell’Aura a un corpo umano.

   Il team guidato dal Dr. Ngungu Tobago, mira alla comprensione del valore di questi campi sull’uomo. I metodi di ricerca sviluppati del team di scienziati si avvalgono di un nuovo dispositivo creato per l’evenienza (registrato dal US Patent N. 5253984 B1) che consente la registrazione dell’Aura (o campo energetico) e le dinamiche degli oggetti biologici.

  I risultati sperimentali hanno portato a una scoperta che dovrebbe aprire gli occhi alla comunità mondiale. Gli studi non sono ancora stati completati, tuttavia, la maggior parte di questi sono classificati come positivi e suggeriscono una valutazione relativa del comportamento delle persone.

   Il risultato di queste ricerche dimostra che vi è una relazione diretta tra la persona e le entità astrali.

   Il team di scienziati dell’University of Cape Town ha confermato che è possibile attraverso un dispositivo elettronico ottenere questo tipo d’immagini, come confermato dall’US Pat. Grazie ad un del metodo Kirlian, è possibile ottenere una chiara immagine degli oggetti astrali, ma anche esplorare le sue caratteristiche dinamiche, come ad esempio la dinamica dello spettro di emissione della frequenza e studiare la costituzione della sua gamma di funzionamento.

   Di conseguenza, gli studi di questo team di scienziati, sono stati in grado di verificare e confermare l’interazione diretta degli esseri astrali e l’aura umana, rilevando alcuni dei comportamenti delle entità astrali durante questa interazione. Tramite delle fotografie che hanno permesso di vedere come questi astrali multidimensionali penetrano attraverso l’aura di una persona.

   Per garantire la genuinità di questo esperimento e non destare sospetti, le immagini sono state realizzate in laboratorio, il quale si è convertito per l’occasione in un vero e proprio studio fotografico. Gli scienziati hanno scoperto che i campi contengono un’intensità astrale variabile.

   Inizialmente, questo è stato attribuito a fluttuazioni statistiche. Tuttavia, studi più dettagliati hanno dimostrato che queste fluttuazioni sono collegate agli elementi armonici del segnale modulato, e un’analisi più dettagliata ha mostrato che interagisce con l’attività bio-elettromagnetica del cervello umano e lo influenza.

   Gli scienziati sono stati in grado di risolvere i problemi concernenti, la penetrazione delle entità astrali nell’aura umana. Nelle prime fasi di penetrazione non avviene una sincronizzazione dei ritmi interni con i ritmi del piano astrale delle vittime, o meglio, le entità adottano un modus operandi per accedere a l’aura della “vittima”, modificando i suoi ritmi interni, frequenze o aura. Dopo l’interazione del piano astrale, l’entità agisce influenzando completamente la “vittima”.

   Il risultato della ricerca svolta in collaborazione con psicologi e piscoanalisti, mostra una chiara relazione tra le fluttuazioni e la reazione psico-fisiologica delle persone che hanno partecipato agli esperimenti. Nonostante che la maggior parte dei risultati come si diceva prima sia stato in seguito classificato, le informazioni ottenute nelle fasi inziali della ricerca, possono portare ad alcune conclusioni provvisorie.

   Le entità astrali o multidimensionali possono essere classificate di due tipi:

  • Entità pure.
  • Entità oscure.

   La differenza principale tra queste due entità è l’intensità di luminescenza (da cui prendono il nome), la composizione spettrale di emissione e le caratteristiche dinamiche.

   Tuttavia, queste entità agiscono in modo diverso. La natura delle entità oscure ha la particolarità di cercare di penetrare l’Aura umana. Mentre l’entità pura generalmente non mostra un’attività invasiva, ma cerca la conseguente relazione tra lo stato psico-fisiologico della persona e l’attività dell’entità oscura, cercando di contrastarli.

   Va detto, che le interazioni tra entità di questo tipo e gli esseri umani sono diverse, cioè le entità oscure sono aggressive, quelle pure interagiscono rispetto al grado di esposizione umana.

   Gli esperimenti hanno dimostrato che vi è una costante influenza di tale entità in un gran numero di persone.

   Una serie di esami medici e psicologici mostra che le reazioni delle persone coinvolte egli esperimenti. In alcune situazioni create appositamente, ci permette di studiare la stabilità della stato psico-fisiologico.  È stato dimostrato che esiste una relazione tra stato psico-fisiologico di una persona, la “purezza” della sua Aura, e la sua volontà d’infiltrazione.

   Al fine di confermare i risultati, effettuati da studi statistici effettuati su diversi gruppi di persone, composti di rappresentanti delle diverse categorie, che vanno dai prigionieri detenuti nelle carceri, agli imprenditori e ai politici. I soggetti sono stati tenuti al buio, e i ricercatori si sono fatti passare per giornalisti. Tali studi sono stati condotti nel 2002 durante il vertice di Johannesburg.[5] La conclusione è stata sorprendente: “Praticamente tutti gli uomini d’affari e politici che sono nel vertice di Johannesburg risultavano ‘influenzati da entità astrali’”.[6]

   Ma la cosa sconcertante che ha sorpreso gli scienziati, è che la maggior parte di queste entità sono oscure. Quindi, tali entità interagiscono in qualche modo influenzando L’Aura energetica dei politici e degli uomini di affari, il cui numero è “stranamente” molte volte superiori al numero di detenuti nel quale prevalgono entità positive.

   La maggior parte delle influenze astrali dovute da entità oscure interagisce in molti politici di tutto il mondo. Pertanto, come risultato di studi statistici è stato confermato che i risultati degli scienziati, dimostrano che un gran numero di persone è continuamente esposto alle interazioni e infiltrazioni di entità oscure che influenzano il comportamento e il controllo della persona.

   Pare che questo fenomeno di attrazione da parte di entità oscure sia dovuto da una similitudine, ovvero “simile attrae simile”. E lo stesso vale per i pensieri e sentimenti puri.

In pratica l’amore verso il prossimo può essere la migliore protezione contro la penetrazione di queste entità astrali oscure


[1] Ho un’esperienza personale diretta come certi “sogni” che quando mi sveglio li percepisco come esperienza reale. E mi ricordo molto bene uno di questi “sogni”, mi trovavo in cucina, dove c’era un tavolo con una tovaglia bianca alla fine il tavolo, si alza ed io spaventato vado nella camera vicina, dove vedo delle facce orribili che ululano, e alla fine mi ritrovo a letto, spaventato avevo la sensazione di avere vissuto un’esperienza reale. O quando sono a letto, e mi sento di essere leggero, talmente leggero che il mio copro vola verso il soffitto. Tutte esperienze reali.

[2] Moloch (o Molech o Molekh o Molok o Mal’akh o Melqart in ebraico מלך mlk) è sia il nome di un dio, sia il nome di un particolare tipo di sacrificio storicamente associato al fuoco. Moloch è stato storicamente associato con culture di tutto il Medio Oriente, tra cui gli Ebrei, gli Egizi, i Cananei, i Fenici e culture correlate nell’Africa settentrionale e nel Vicino Oriente. Oggi il termine “Moloch” è usato in senso figurato per designare un’organizzazione o una persona che domanda o richiede un sacrificio assai costoso.

[3] Non è un caso che l’esoterismo – gli studi esoterici sono in origine quelli sulla natura interna dell’uomo, che portano, attraverso l’introspezione, alla riscoperta di noi stessi, alla conoscenza della nostra “natura interna”, della Verità – sono confusi spesso e volentieri con occultismo se non addirittura con il satanismo.

[4] http://www.coscienza-universale.com/misteri/entita-multidiemsnionali_

[5] Summit mondiale sullo sviluppo sostenibile, o anche WSSD dal suo nome ufficiale in inglese World Summit on Sustainable Development, si è svolto a Johannesburg, Sudafrica, dal 26 agosto al 4 settembre del 2002. È stato organizzato dalle Nazioni Unite 10 anni dopo il Summit sulla terra di Rio de Janeiro per discutere lo stato di attuazione delle decisioni prese a Rio e per prendere atto di una serie di nuove esperienze e conoscenze sviluppatesi nel frattempo. Anche per questo la Conferenza di Johannesburg viene anche indicata con il nome di “Rio+10”. È stato particolarmente importante poiché parteciparono capi di Stato e rappresentanti di organizzazioni del mondo del business e dell’associazionismo.

[6] http://www.coscienza-universale.com/misteri/entita-multidiemsnionali_

ATTACCHI SONICI CONTRO L’AMBASCIATA USA

   Gli scienziati della University of Michigan potrebbero aver trovato la soluzione al mistero dei presunti di “attacchi sonici” avvenuti nel 2017, con cui sono stati colpiti i membri dell’ambasciata degli USA a L’Avana. Il team guidato dal professore di informatica e di ingegneria. Kevin Fu, potrebbe avere risolto l’enigma che da mesi che gli USA e il governo cubano stanno affrontando.[1]

   Nel settembre 2017 il Segretario di Stato americano Rex Tillerson si sarebbe incontrato con la controparte cubana, Bruno Rodriguez, che ha invitato gli USA a non compromettere i rapporti diplomatici attribuendo la responsabilità di questo attacco al governo cubano. Secondo alcune fonti, la Segretaria di Stato non crede che questi attacchi siano responsabilità dei servizi segreti cubani.[2]

   Heather Nauer, portavoce del Dipartimento di Stato, ha dichiarato che la Tillerson ha ricordato alle autorità cubane i loro obblighi di protezione dei diplomatici e delle loro famiglie ai sensi della Convenzione di Vienna. Gli USA hanno esaminato anche la possibilità di chiudere l’ambasciata.

   Gli impianti usati per questi attacchi, restano sconosciuti, avrebbero emesso un suono forte da generare gravi problemi all’udito ad almeno due di loro, che sono stati costretti a ritornare negli USA per potersi curare.

   Questo tipo di attacchi hanno lo scopo di annientare il nemico e, per poter essere veramente efficaci, si basano sull’utilizzo di armi che vengono chiamate soniche o sonore (USW –  Sonic and Ultrasonic Weapons). Le armi emettono un suono talmente alto che potrebbero rompere i timpani in maniera permanente o creare dolori insopportabili, disorientamenti, nausea e disagi vari che rendono la vittima impotente.

   Solitamente vengono usate per il controllo della folla, per proteggere di attacco o per indebolire i soldati nemici (o i civili considerati tali).

   La CNN ha descritto i diversi dispositivi che possono essere utilizzati per questi attacchi. Fra le varie strumentazioni elencate, vi sono dispositivi di lunga portata, il cui utilizzo risale agli anni ’90, noti anche con il nome di LRAD (acronimo che sta per Long Range Acoustic Device). Questi riescono a propagandare un rumore così intenso e prolungato tanto da far fuggire le persone che lo ascoltano.

   Conoscendone le potenzialità, la Polizia USA se ne è servita nel 2009, durante le manifestazioni avvenute in occasione in occasione del vertice del G20, a Ferguson, nel Missouri, per placare la folla insorta contro le forze dell’ordine che avevano ucciso brutalmente Michael Brown, un giovane ragazzo di colore accusato di commesso un furto.

   La popolarità di questi strumenti è aumentata nel tempo, soprattutto da quando la società produttrice, LRAD Corporation, li vende in più di 70 paesi.

   Il Mosquito, altrimenti detto Zanzara è invece uno strumento di controllo che è stato ideato per sorvegliare i giovani. Il suono che produce ha una frequenza molto alta, simile ad un ronzio di zanzara, e può essere percepito solamente dagli adolescenti. Si attiva, ogni qualvolta, un ragazzo abbia un comportamento “riprovevole” all’interno della società in cui vive e si lascia andare a degli eccessi, quali il bere o l’essere coinvolto in risse.

   Ci si chiede, a questo punto, come mai non sia udibile   anche dagli adulti? La risposta ci viene data da James Parker, esperto di suono e di diritto presso l’Università di Melbourne in Australia: “Il suono non è udibile dagli adulti perché la loro soglia del suono si indebolisce ma mano che si invecchia. Quindi se lo scopo è quello di essere usato solo per dei giovani ragazzi, questa strumentazione è indicata”.[3]     

   Vi sono anche i dispositivi ad infrarossi caratterizzati da frequenze troppo basse per poter essere udite e che hanno lo scopo di modificare il comportamento di individuo. Ed ancora vengono citati i dispositivi ad ultrasuoni che, come gli infrarossi, hanno una frequenza superiore a quella che gli esseri umani possono sentire, tanto che Jurgen Altmann, professore di fisica a Technischen Uiversitat Dortmund di Berlino commentando l’episodio accaduto a Cuba, ha dichiarato che non è chiaro quale tipo di dispositivo potrebbe essere stato utilizzato, nel caso in cui ne fosse utilizzato uno per annientare il nemico, aggiungendo inoltre che gli ultrasuoni sono difficili da usare, soprattutto se vengono posizionati a distanza.

   Kate Ravilious del The Guardian racconta che un gruppo di pirati al largo della Somalia, con un colpo sonoro, ha attaccato una nave da crociera di lusso ed ha distrutto i suoi radar.  

   Nel frattempo vengono fuori nuove ipotesi.

   Nel New York Times ha formulato l’ipotesi p che dietro questo mistero possa esserci una nuova ama che colpisce   attraverso un sistema su cui le potenze mondiali, fra cui gli USA hanno lavorato per anni: le microonde.

   Nel 1997 uscì un libro: Coucou c’est Tesla – L’energie libre, Paris, ed. Felix, AA.VV., 1997. Gli autori sostengono l’esistenza di progetti militari occulti russi ed americani, miranti all’utilizzo di un altro temibile di armi invisibili: le armi elettromagnetiche. Nel più grande segreto la Russia e l’America hanno perfezionato da anni l’utilizzo delle frequenze elettromagnetiche per sviluppare armi psicologiche mortali.

   Durante la ricerca di microfoni spia dell’Ambasciata americana a Mosca nel 1962 fu scoperto un raggio d’onde microelettriche diretto proprio la sede della stessa ambasciata.

   La CIA sviluppò allora il progetto Pandora, volto allo studio delle ragioni  e degli effetti sull’uomo di questi attacchi elettronici da parte dei russi. Si scoprì che l’esposizione a queste genere di raggi generava mal di testa affaticamento, nausea, irritabilità, angoscia, depressione ed inibizione, delle capacità intellettuali.

   Soltanto nel 1972 l’opinione pubblica fu portata a conoscenza della verità: secondo il Los Angeles Times del 7 febbraio 1976 l’ambasciatore americano a Mosca, soffriva di una malattia misteriosa simile ad una leucemia, che gli provocava il sanguinamento degli occhi e tutta una serie di disturbi cronici. Malgrado qualche interruzione, il bombardamento dell’ambasciata americana a Mosca continuò. Il personale ivi operante deterrebbe il tasso più elevato di cancri al mondo.

   La presenza di onde anomale elettromagnetiche è stata registrata in diverse zona abitate degli Stati Uniti. In numerosi quartieri della città di Eugene, nello Stato dell’Oregon, ad una altezza  di 9.000 metri alla verticale, è stato avvertito un segnale radio molto molto potente. L’origine è sconosciuta.

   Si trattava di un segnalo radio di un impulso a 4,75Hz a 1,100 periodi al secondo, di potenza pari a 500.000 Watts, dieci volte superiore alla potenza legale autorizzata. Thomas Deposkey, cittadino di Eugene, percepiva nella sua casa strane vibrazioni, sentiva delle voci, e soffriva di insonnia.[4]    La Federal Comunication Commision (organismo governativo incaricato delle comunicazioni) scoprì che il segnale proveniva da un trasmettitore della marina american di stanza a Dixon in California. La marina declinò ogni responsabilità. L’inchiesta venne archiviata. Ancora oggi gli abitanti di Eugene soffrono di strani disturbi a causa di invisibili raggi elettromagnetici che restano un enigma.

   Le prime ricerche sulla tecnica delle micro-onde furono iniziate dai nazisti nel Kaiser Wilhem Institut fin dagli anni ’20. Secondo ex agenti dei servizi segreti americani, i nazisti già impiegavano macchine in grado di eccitare la folla durante le gradi parate organizzate a Nuremberg per la gloria di Hitler. Nel corso della seconda guerra mondiale gli americani effettuarono esperimenti sui soldati al fine di influenzare il comportamento. Alla fine del conflitto i responsabili dei servizi segreti nazisti e americani si incontrarono per mettere a punto una rete segreta: Reinhard Gehlen, capo dei servizi nazisti, William Donovan dell’Office of Strategic Service (OSS antenato della CIA) e J.Edgar Hoover dell’FBI costituirono dei gruppi di ricerca con la collaborazione di eminenti medici psichiatri con lo scopo di sviluppare delle tecnologie capaci di dominare il pensiero umano e trasformare gli individui in robot. Parallelamente gli scienziati russi realizzarono considerevoli progressi nel campo del controllo elettromagnetico dei flussi cerebrali e delle percezioni extrasensoriali.      

   Anche se fosse appurato che siano microonde, la domanda è sempre la stessa: chi potrebbe aver colpito i funzionari americani a Cuba e a quando quanto pare, in Cina? Per i servizi USA la Russia è la maggiore indiziata.[5]   

   Anche se, in questo tipo di risposta qualcosa non torna, perché la Russia avrebbe dovuto attaccare proprio in quel momento, quando era arrivato Trump alla Casa Bianca che è un deciso avversario alla normalizzazione dei rapporti con Cuba?

   Questi tipi di attacchi “acustici” sono avvenuti anche in Cina, il Dipartimento di Stato in un comunicato faceva riferimento a inspiegabili fenomeni acustici e sensoriali.

   Che tutto questo faccia parte di un conflitto segreto tra USA e Cina?

    La Cina è uno dei pochi paesi (l’altro è la Russia) che può insidiare il primato americano.                


[1] http://www.occhidellaguerra.it/cubas-attacchi-ambasciata/

[2] https://lidro.it/armi-acustiche-cosa-sono-e-perchè-cuba-non-le-userebbe/

[3]                                              C.s.

[4] Ricerca a cura di Romano Nobile, la tortura nel Bel Paese, Malatempora editrice, 2006.

[5] http://www.occhidellaguerra.it/attacchi-cuba-microonde/

GIURISDIZIONE E PSICHIATRIA PER UN CONTROLLO SOCIALE DIFFUSO

   Progettando diritti e parlando di istituti, alcuni personaggi ben inseriti nei vari gangli dello stato e delle formazioni politiche, miravano silenziosamente ad un risultato che era l’opposto rispetto ai fini dichiarati.

   Questa vicenda vide andare a braccetto Magistratura Democratica e Psichiatria Democratica.

   Sin dalla fine degli anni Novanta si invocava una legislazione sull’Amministratore di sostegno, di un istituzione che sarebbe stata creata a tutela dei bisognosi e dei minorati.

   Nel 2004 ci fu la legge che istituì questo istituto, nel 2008 ai medici psichiatri viene fatto assumere il potere di certificazione assoluta sulle “patologie”.  In sostanza si crearono degli strumenti legali per attuare la strategia dell’accerchiamento delle vittime designate. Accerchiamento finalizzato alla distruzione degli individui.

   Ormai sono centinaia le denunce in tutto il paese sull’utilizzo deviato della psichiatria e sulle nomine dell’amministratore di sostegno a fini diversi dal sostegno.

   All’orizzonte emerge oggi in modo eclatante, la concettualizzazione e l’applicazione concreta di istituti finalizzati ad un controllo sociale autoritario,  deviato e diffuso,  soprattutto  dove psichiatri, psicologi, educatori, ed assistenti sociali sotto l’egida dei primi (ovvero gli psichiatri) e magistrati di settore “sensibilizzati” o plasmati attraverso informazioni e nozioni manipolatorie, talvolta condotti per mano alla finalità della distruzione e del controllo delle persone attenzionate.

   Nel frattempo l’istituto dell’amministratore di sostegno, nonostante tutte le iniziative di diffusione, va nettamente fuori controllo, perché la lezione appresa dagli utili idioti di cordata e kapò legati ad apparati deviati, lo rende nella pratica una occasione di brigantaggio coperta e sicura: patrimoni interi e soggetti sani vengono imprigionati e distrutti, togliendo ai “beneficiati” (che orrenda ipocrisia della definizione) disponibilità e potere di agire, letteralmente invadendo e svuotando la loro sfera personale, infine conducendoli a ricoveri programmati ex ante, dietro ad una ipocrita enucleazione di un sostegno minimo, per la loro distruzione.

   Un esempio lampante è quello accaduto a Piera Crosignani. Le cronache locali della Toscana parlano di lei[i]. La vicenda è clamorosa, non fosse altro per i 150 miliardi di lire che fanno da sfondo o, più propriamente, da protagonisti. A fine degli anni Novanta, la signora è un’anziana ereditiera. Suo nonno materno che è ricco industriale del settore siderurgico, le lascia un tesoro valutato circa 150 miliardi.   Ripeterà in quegli anni l’ereditiera “Sono in un incubo senza via di uscita, anche se ho contattato un amico di vecchia data, medico, ora ministro[ii] e spero che qualcosa per me possa cambiare. Intanto sono stata sbattuta fuori dalla casa dove ho abitato per cinquanta anni e tutti i miei beni sono stati assegnati ad un tutore[iii]”.  L’incubo di cui parla inizia il 9 giugno 1999, quando, con una sentenza del tribunale di Milano (pubblico Ministero Ada Rizzi, giudice tutelare Ines Marini – nomi da tenere presente, perché torneranno nella seconda storia), viene stabilita l’interdizione della Crosignani su richiesta dell’ex marito, un diplomatico di nazionalità austriaca. Ecco il punto: il marito va in tribunale e dice che la sua ricchissima moglie non ci sta con la testa, un giudice chiede una perizia; una udienza, una contro-perizia e il giudice decide. Tutto in venti minuti. E decide che sì, la signora Piera si trova in situazione di abituale infermità di mente, anzi, dirà la sentenza, “affetta da delirio paranoico”. Il patrimonio naturalmente passa di mano, dalle sue a quelle dei tutori che si sono avvicendati[iv] e che – stando alle accuse formulate dalla donna e da chi la assiste – non si dimostreranno all’altezza di gestirlo con prudenza e oculatezza, anzi! Pur non potendo ancora affermarlo con certezza, l’ammanco patrimoniale subito nel giro di pochi anni potrebbe arrivare fino a 35 milioni di euro. La Crosignani, da ricchissima che era, rimane senza nulla. Si trasferisce nella provincia lucchese dove amici l’accolgono e la sostengono.

   La “paranoica” Piera, maturità classica, quattro lingue parlate correntemente, studi alla Sorbona e a Cambridge, legge Sofocle e Ibsen quando incontra lo psichiatra Gian Luca Biagini all’Asl 2 di Lucca[v] che contesta da subito la perizia ammessa dal tribunale di Milano: affermerà che “Piera Crosignani è perfettamente lucida, dotata di capacità critiche non comuni, sostenuta da un elevato patrimonio culturale. E’ del tutto esente da turbe psichiche. Ha esposto con accorati accenti fatti della sua vita. Nei colloqui non ho riscontrato elementi psicopatologici di sorta[vi]. Ma allora non è matta ne paranoica? Per Biagini “E’ sana di mente, sanissima, ed è un miracolo che il suo cervello sia uscito indenne da questa sconvolgente esperienza[vii].


   E lo psichiatra di Lucca va oltre: spedisce un esposto al Ministero della Giustizia e al Consiglio Superiore della Magistratura oltre che segnalare all’Ordine dei medici di Milano il comportamento del perito del tribunale e la validità della perizia a suo dire inspiegabile. Silenzio e ancora silenzio. Si susseguiranno perizie su perizie, finché la Crosignani, “matta” per legge da anni, viene riabilitata da una revoca della sentenza di interdizione accolta nel giugno 2005. Della serie: “ci scusi tanto, ci siamo sbagliati!”. La signora Piera Crosignani è sanissima. Happy end? Neanche per sogno.


   Il giudice tutelare del tribunale di Lucca impedisce alla signora di ritornare in possesso delle sue proprietà. Sana sì, ma che non tocchi il suo patrimonio (per quello ci sono i tutori, sempre). Delle due l’una: se la Crosignani proprio non è matta, allora il suo delirio paranoico diagnosticato può anche essere, al contrario, una lucida consapevolezza di essere divenuta vittima di una organizzazione truffaldina.


   Ancora sette anni fa raccontava a Il Giornale del 17 settembre 2000 come il sospetto di non essersi imbattuta in un banale errore professionale di un perito frettoloso o inesperto, le fu chiaro sfogliando Famiglia Cristiana. Il settimanale riportava, in un’inchiesta dal titolo piuttosto eloquente “Soli e assediati. Le truffe agli anziani”, le parole di un magistrato milanese “su piani orditi per impossessarsi dei beni di anziani soli e abbienti, di notai manigoldi, di avvocati conniventi”. Peccato che quel magistrato milanese che denuncia i piani truffaldini e professionisti senza scrupolo un mese e mezzo prima abbia firmato la sua interdizione e messa nero su bianco la sua infermità mentale!

   Ha pochi dubbi la signora Piera “Su, ma molto su, sanno benissimo come stanno le cose e io che ho sessantanove anni lo so che ci vuol poco a far passare per mentecatto un vecchio indifeso. Gli avvoltoi vanno al catasto, controllano chi ha delle proprietà. E lì si decide a chi tocca. E’ un racket!”[viii].

   Facciamo il punto: per mettere su un ipotetico raggiro da parte di un’organizzazione criminale, ci vuole delle complicità nelle istituzioni giudiziarie e delle connivenze nelle professioni mediche e psichiatriche. Si individua una persona economicamente dotata ma in difficoltà, per l’età o per contingenze diverse; si utilizzano eventuali spazi discrezionali necessariamente esistenti nella normativa per interdire la vittima. Inoltre questo clan istituzionalizzato viene di fatto in possesso del patrimonio potendone disporre tramite il tutore o l’amministratore di sostegno a vantaggio proprio (vedasi svendite a prestanome o a complici di immobili a prezzi decisamente inferiori ai prezzi di mercato). E il gioco è fatto. 

  Ecco il dubbio, ecco il sospetto, l’ipotesi di reato: un istituto giuridico dai principi e presupposti sacrosanti, introdotto a tutela di chi sia incapace davvero di compiere atti giuridici e per permettere a parenti, o persone vicine, di curarne gli interessi, viene utilizzato per scopi criminali.

   Dubbio doveroso e sospetto legittimo che, per chi viene dichiarato matto per legge, che alla fine diventano certezza di essere stati raggirati, truffati, questo dramma si trascina negli anni in un susseguirsi di risvolti kafkiani. Il tutto in un rassegnato quanto complice silenzio.

   A rendere il sospetto una certezza, ci ha pensato poi lo stesso marito della Crosignani, che dopo averla fatta interdire, si pente, e rivela di aver ricevuto forti pressioni per il suo operato poco limpido. La domanda è in quanti hanno tratto beneficio da questa operazione?

   A non avere dubbio alcuno sull’esistenza di un vero racket delle interdizioni e a denunciarlo pubblicamente e in ogni sede è Claudia Mariani, un’altra vittima di quel meccanismo perverso e criminale che ha rovinato l’esistenza di Piera Crosignani e di chissà quanti come loro.

   Claudia Mariani, laureata in filosofia con orientamento psicologico, lucidissima e agguerrita, pronta a ripercorrere ancora una volta quei dodici anni che iniziano con la denuncia di un traffico illecito, passano per processi, minacce di morte, divorzio, lutti familiari e, non una, ma ben quattro procedimenti di interdizione.

   Ripercorrere gli ultimi dodici anni della sua vita vuol dire consultare un migliaio di pagine fra denunce, perizie, memoriali, documentazione legale, atti processuali. Il caso fu oggetto anche di 2 interrogazioni parlamentari.

   Ma partiamo dall’inizio: nel 1989 Claudia sposa Sergio Bassanese, istriano di origine e residente in provincia di Alessandria. Insieme costituiscono durante nel 1992 la B.M. International, socio accomandatario lui, accomandante lei. La società, dedita alla compravendita di autoveicoli, si rivela agli occhi della Mariani sempre di più una copertura di illeciti traffici internazionali di veicoli rubati. Le richieste al marito di spiegazioni circa il giro di affari in nero che man mano scopre transitare su conti correnti anche a lei intestati ricevono come risposta minacce e intimidazioni in un crescendo sempre più esplicito e violento.

   E il giro d’affari nascosto dietro la B.M. e oggetto, dunque, di totale evasione fiscale, si rivelerà – secondo le sue ricostruzioni – di un importo compreso fra i due e i quattro miliardi di lire mensili, con un guadagno netto da parte del marito di non meno di cento milioni al mese. Non poco per una persona che si dichiarerà poco più che nullatenente.

   Basta e avanza per superare paure e inquietudini per le minacce. Claudia non vuol rendersi indirettamente complice degli illeciti del marito e informa autorità pubbliche e la magistratura di quanto scoperto, continuando, su loro indicazione, a raccogliere informazioni utili. E le informazioni documentali Claudia le porta copiose alla competente Procura di Tortona, ma l’inchiesta non prosegue, rallenta, si insabbia, e si ferma. Di più: il procuratore capo Aldo Cuva, che da lì a pochi mesi verrà radiato dalla magistratura per essere accusato di aver manomesso i verbali d’interrogatorio nell’inchiesta sui drammatici fatti dei sassi dal cavalcavia di Tortona, dirà la Mariani “cercò di farmi passare per pazza e colpevole, impedendo in tutti i modi il proseguimento delle indagini[ix].


   Emblematico a questo proposito un documento, redatto a mano dal dottor Cuva su carta intestata della Procura indirizzato al comandante della Guardia di Finanza di Tortona con il quale si suggerisce di “farsi carico… di elementi di giudizio utili, eventualmente, sotto il profilo della calunnia[x].

   Sembrano ora trovare conferma, nei fatti, le tante minacce rivolte dal marito e rintracciabili nelle numerose denunce depositate dalla Mariani negli anni: “Non immagini neppure chi sta dietro a sto giro!!! Abbiamo amici magistrati, finanzieri, poliziotti che lavorano per noi. Ti distruggiamo fino a farti interdire e internare in un manicomio. E quando sei lì dentro ti distruggiamo fisicamente e cerebralmente[xi].

   L’aria di questa città diventa per Claudia asfissiante e insopportabile. Il Bassanese chiede la separazione ma nega, in quanto nullatenente, ogni tipo di sostentamento alla moglie.

   Mentre gli organi di stampa locali e le varie associazioni a difesa del cittadino iniziano ad occuparsi di questa strana vicenda, Claudia torna a Milano dalla madre anziana e malata, nella speranza di trovare, chissà, il famoso “giudice a Berlino” nel tribunale e aveva condotto l’operazione “mani pulite”. Ma per lei l’appuntamento con quel giudice non è stato ancora fissato.

   Trasferitasi a Milano si fa pressante la condizione della madre, l’allora ottantenne Cesarina Fumagalli già affetta da patologie psichiche che peggiorano di giorno in giorno. La mamma si trascura, squallide le condizioni igieniche e personali, non paga le bollette, accumula debiti su debiti nonostante un sostanzioso conto corrente personale che si aggira intorno ai cinquecento milioni di lire. E la figlia provvede alle spese di volta in volta.

   Si rivolge dunque alle strutture sanitarie per chiedere il Trattamento Sanitario Obbligatorio (Tso) nella speranza che possa essere finalmente curata. Dati gli ormai numerosi decreti ingiuntivi e azioni di sequestro a carico della Fumagalli e la sua incapacità di provvedere a se stessa, alla propria salute e ai propri beni, la Mariani richiede al Tribunale di Milano l’interdizione della madre.

   E qui i fatti si susseguiranno con una sequenza travolgente che ha dell’incredibile: il Tso viene revocato e la Mariani si ritrova una imputazione per sequestro di persona da parte del PM Ada Rizzi (la ricordate? La stessa della storia Crosignani); il giudice non ammette prima, per disporla poi, la perizia medico legale; ammette che sì, la Fumagalli “soffre di disturbi ansioso-depressivi già da parecchi anni, cade in uno stato confusionale, ora rigido, ora passionale[xii]ma non ne trae alcuna conseguenza d’ordine medico psichiatrico.

   Ma non basta: ora il caso Mariani si riannoda indissolubilmente con il caso Crosignani. Perché manca ancora il colpo di scena: non solo la domanda di interdizione per la madre è stata rigettata ma è ora la stessa Mariani che si dovrà difendere da una richiesta di interdizione. Ad avallare la causa c’è ancora lei, il PM Ada Rizzi. E a proporla, assistita dall’avvocato Calogero Lanzafame, la stessa Fumagalli.

   Per Claudia e per quanto riportato nelle denunce depositate poi dalla stessa Cesarina Fumagalli “l’avvocato la minacciava, continuava a chiederle soldi in nero, le faceva firmare documenti senza spiegarle il contenuto, le negava l’accesso ai documenti relativi alla sue cose[xiii]. Nel 1997 la dottoressa Mariani, sollecitata anche dai giudici tutelari della madre, denuncia Lanzafame per circonvenzione e reati connessi e presenta un ricorso urgente per la limitazione della capacità di agire della madre. Ma denuncia e ricorso, assegnate come sempre alla Rizzi, vengono naturalmente respinte.

   Seguono negli anni: denunce e controdenunce; perizie e controperizie (saranno addirittura 12); istanze e controistanze; citazioni in giudizio, richieste di avocazioni, richieste di sequestri cautelari, archiviazioni in un via vai di fascicoli che appaiono e scompaiono interessando tutti i piani di Procura, Tribunale e Corte d’Appello di Milano.

   Siamo nel 2000 quando il sostituto procuratore Gherardo Colombo, consultata la memoria presentata dalla Mariani, inoltra con urgenza per competenza alla Procura di Brescia i procedimenti aperti.

   Mentre Claudia Mariani chiede l’interdizione della madre malata, presenta alla procura di Brescia, su suggerimento del presidente di corte d’Appello Seriani e del sostituto Colombo, una denuncia per abuso d’ufficio contro il PM Rizzi. Di rimando, la Rizzi cita in giudizio la denunciante Mariani per richiederne l’interdizione, in quanto affetta principalmente da “querulomania”.

   Sì. E’ una querulomane! Che più o meno sarebbe un malato psichico con atteggiamento lamentoso protratto che nasce dalla persuasione reale o immaginaria di aver subito un torto. Persuasione reale o immaginaria? C’è una bella differenza! I reati del marito, il racket delle automobili, le minacce, le percosse, le denunce insabbiate a Tortona, la persecuzione giudiziaria della Rizzi, i corridoi di centri medici e tribunali percorsi fino alla nausea, sono reali o immaginari? Sono pezzi di uno stesso disegno retto sostiene la Mariani supportata ormai da associazioni, professionisti e magistrati “dalla criminalità organizzata e da potenti organizzazioni occulte[xiv] o sono il frutto della creativa fantasia di una querulomane?

   Mentre Brescia dice che la denuncia alla Rizzi è da archiviare, Milano da parte sua non accoglie la richiesta perché fosse designato un altro magistrato a svolgere le funzioni di pubblica accusa nei procedimenti riguardanti la Mariani per – usando un termine forense – ragioni di obiettiva inimicizia.

   Il 4 aprile 2007 presso il Tribunale di Milano all’udienza in appello per il giudizio di interdizione intentato contro la dottoressa Claudia Mariani dal PM Ada Rizzi, la corte ha preso atto della perizia del tutto favorevole redatta dal Consulente tecnico d’ufficio dottor Vittorio Boni. Sì, ha vinto lei. Il rendez-vous con il giudice a Berlino Claudia l’ha avuto. E’ ufficialmente sana di mente. Come lo è la Crosignani.

   Dire che non sia stato facile pare davvero inappropriato! Anzi! Mancano però ancora troppi fili da riannodare, troppe vicende da chiudere. Andiamo a ritroso: inchiesta giacente presso il Tribunale di Tortona: dodici anni sono più che sufficienti, per chi avesse preso parte al presunto racket delle auto rubate, per occultare ogni prova, ogni traccia, ogni piccola evidenza. L’ultima traccia che abbiamo dell’inchiesta risale al 2000. Pierluigi Vigna, ai tempi Procuratore nazionale Antimafia, dispone che i fascicoli passino da Tortona alla Dia di Torino dove, dicono, non ci sarebbero elementi per procedere. Basta come risposta a chi ha avuto il coraggio di denunciare tali reati, subendone minacce di ogni sorta, fino a una possibile persecuzione giudiziaria.

   Processo per sequestro di persona a seguito della richiesta del Tso per la madre presso il Tribunale di Milano: la Mariani, pur contestando non pochi atti illegittimi da parte del PM Rizzi, è stata giudicata colpevole e le è stata inflitta una pena di due anni. La sentenza del processo di Appello ha confermato la colpevolezza pur con la sospensione della pena. In seguito la Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza.

   Caso Cesarina Fumagalli: in questo caso la parola fine non viene scritta da una sentenza ma dalla morte della signora nel 2003 Poco prima fu la Fumagalli a chiedere alla figlia di accompagnarla allo studio di Lanzafame per consegnare una revoca di mandato. Revoca che, pur spedita per raccomandata dopo il rifiuto dell’avvocato di ricevere congiuntamente la Fumagalli e la Mariani, venne disattesa da Lanzafame che ha continuato ben oltre a rappresentare la sua ex assistita.

   Questo quanto è stato possibile ricostruire. Rimangono, però, troppe domande che aspettano una risposta.

   Gli immobili svenduti del patrimonio Crosignani a chi sono andati?


 C’è un collegamento fra le minacce dell’ex marito della Mariani e il seguente calvario giudiziario?


   C’è davvero un racket che annovera avvocati, giudici e pubblici ministeri, psicologi asserviti o conniventi con poteri criminali?

   Ma soprattutto: quante storie, quanti casi Crosignani o Mariani, aspettano di essere raccontati?

   I tentativi di razionalizzazione pubblica e controllo dell’istituto dell’amministratore di sostegno, si scontrano con la indisponibilità di fondi per l’attività degli amministratori di sostegno, attività resa lucrosa via criminale, come si vede gli esempi sopra riportati.

  Voglio precisare che non intendo criminalizzare l’istituto dell’amministratore di sostegno, ma le sue deviazioni. Il coltello a uno scopo utile (es. tagliare il pane) ma può essere usato per progetti criminali.

   Ma l’elemento fondamentale di tutto questo discorso è l’uso della psichiatria come controllo sociale.


[i]7 http://www.censurati.it/2007/08/05/il-racket-che-interdice/

[ii] Umberto Veronesi, ndr

[iii] http://www.censurati.it/2007/08/05/il-racket-che-interdice/

[iv] Una in particolare, l’avvocato Cinzia Sarni è la moglie del magistrato di Cassazione Ersilio Secchi componente della Corte di appello di Milano.

[v] https://books.google.it/books?id=FtMYgzNl2JUC&pg=PA1029&lpg=PA1029&dq=Gian+Luca+Biagini+ASL+LUCCA+CASO+PIERA+CROSIGNANI&source=bl&ots=7sQ1bvwj6h&sig=ACfU3U0yuq5CFr_5MeJuWXVWSBCGHJLWAA&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjAiPu8_r75AhWWQfEDHb6wDSIQ6AF6BAgMEAM#v=onepage&q=Gian%20Luca%20Biagini%20ASL%20LUCCA%20CASO%20PIERA%20CROSIGNANI&f=false

[vi] http://www.censurati.it/2007/08/05/il-racket-che-interdice/

[vii]                                       C.s.

[viii]                                       C.s.

[ix]                                       C.s.

[x]                                       C.s.

[xi]                                       C.s.

[xii]                                      C.s.

[xiii]                                      C.s.

[xiv]                                      C.s