I Rosacroce storicamente e per quanto si è riuscito a sapere per alcuni sono stati un organizzazione di grandi pensatori ribelli alle limitazioni inquisitorie religiose e filosofiche del loro tempo, per altri erano dei trascendentalisti isolati, uniti soltanto dalla somiglianza dei loro punti di vista.
Visto che i Rosacroce crearono una società iniziatica c’è da chiedersi se esiste una parentela fra il Rosacrocianesimo e la Massoneria medievale.
Queste e altre domande nascono quasi inevitabilmente per chi si approccia allo studio del Rosacrocianesimo.
Ci sono quattro teorie ben distinte per l’enigma Rosacrociano. Ognuna di esse è il risultato delle prove degli studiosi che hanno passato le loro vite a setacciare gli archivi della sapienza Ermetica.
PRIMA TEORIA
Si presume che l’Ordine dei Rosa+Croce sia esistito conformemente alle descrizioni della sua fondazione e successive attività pubblicate nel suo manifesto, Fama Fraternitatis che si crede sia stato scritto nel 1610, ma sembra che non sia stato pubblicato fino al 1614, sebbene alcune voci autorevoli suppongono esiste una precedente edizione.
Una considerazione intelligente sull’origine del Rosacrocianesimo richiede una familiarità con i contenuti del suo primo e più importante documento.
La Fama Fraternitatis comincia col ricordare a tutto il mondo della bontà e della misericordia di Dio, e mette in guardia l’intellighenzia sul proprio egoismo e cupidigia, che la porteranno a seguire falsi profeti e ad ignorare la vera conoscenza che Dio nella sua bontà le ha rivelato.
Perciò è necessario una riforma, e a tal fine Dio ha innalzato filosofi e saggi.
Allo scopo di aiutare e realizzare la riforma, un misterioso personaggio chiamato “L’Altissimo Padre Illuminato C.R.C.” (Cristian Rosenkreutz – Cristiano Rosacroce) tedesco di nascita e discendente da nobile famiglia, istituì la “Società Segreta dei Rosa+Croce”.
C.R.C. fu portato in un monastero quando aveva soltanto 5 anni, ma più tardi, quando cominciò ad essere in disaccordo con quel sistema educativo, egli cominciò a frequentare un fratello ordinato sacerdote che stava organizzando un pellegrinaggio in Terra Santa.
Partirono insieme, ma il fratello morì a Cipro e C.R.C. proseguì da solo per Damasco. La salute cagionevole gli impedì di raggiungere Gerusalemme, così rimase a Damasco, studiando con i filosofi che abitavano laggiù. Mentre proseguiva negli studi, venne a conoscenza di un gruppo di mistici dimoranti nella mistica città arava di Damcar. Rinunciando al suo desiderio di visitare Gerusalemme, egli si accordò con degli arabi per farsi portare a Damcar. C.R.C. aveva appena 16 anni, quando arrivò a Damcar. Fu ricevuto come se fosse una persona che da lungo tempo fosse stata aspettata, egli fu istruito ai segreti che erano depositari questi sapienti arabi. Mentre era laggiù, C.R.C. imparò la lingua araba, studiò l’occultismo.
Dopo aver studiato per tre anni a Damcar, C.R.C. partì per la città di Fez, dove dei maghi arabi dichiaravano che gli avrebbero dato ulteriori insegnamenti. A Fez fu istruito su come comunicare con le vite elementari (le creature evolute nei regni od elementi di Natura, terra, acqua e fuoco), e questi gli svelarono molti alti segreti della Natura. I filosofi di Fez non erano così grandi come quelli di Damcar, però le precedenti esperienze di C.R.C. lo resero capace di distinguere il vero dal falso e quindi di aumentare notevolmente il suo bagaglio di conoscenza.
Dopo due anni trascorsi a Fez, C.R.C. si imbarcò per la Spagna, portando con sé molti tesori, fra cui delle piante rare e animali, accumulati durante i suoi vagabondaggi. Ingenuamente egli sperava che gli eruditi d’Europa avrebbero ricevuto con gratitudine i rari tesori intellettuali che egli aveva portato a loro. Invece incontrò soltanto il ridicolo poiché i cosiddetti saggi avevano paura di ammettere la loro ignoranza e di compromettere il loro prestigio.
Stanco, ma non scoraggiato, come risultato dei suoi vani sforzi, C.R.C. tornò in Germania, dove costruì una casa nella quale egli poté portare avanti tranquillamente i suoi studi e le sue ricerche. Costruì anche numerosi strumenti scientifici per la ricerca. Avrebbe potuto rendersi famoso commercializzando la sua conoscenza, e invece preferì la compagnia di Dio alla stima degli uomini.
Dopo cinque anni di ritiro, decise di dare battaglia per una riforma delle arti e delle scienze del suo tempo. Questa volta con l’aiuto di pochi amici fidati andò al monastero dove egli aveva ricevuto la prima formazione e chiamò a sé i tre fratelli, che vincolò con il giuramento di mantenere inviolati i segreti che avrebbe impartito a loro e le informazioni che avrebbe dettato e scritto a beneficio dei posteri.
Queste quattro persone fondarono la Confraternita della Rosa+Croce.
Prepararono il loro linguaggio segreto cifrato e secondo il Fama Fraternitatis un grande dizionario in cui tutte le forme di saggezza furono classificate per la gloria di Dio.
Questo gruppo fratelli avevano completato una costruzione più nuova e più grande che chiamarono La Casa dello Spirito Santo, decisero di includere quattro nuovi membri nella Confraternita, quindi di portare il numero a otto, sette dei quali erano tedeschi. Erano tutti celibi.
Lavorando alacremente insieme, completarono velocemente l’arduo lavoro di preparazione dei documenti, delle istruzioni e dei misteri dell’Ordine.
Misero in ordine anche la casa chiamata Spirito Santo. Poi decisero di separarsi e visitare altre nazioni della Terra, così non solo avrebbero potuto trasmette la loro saggezza ad altri che la meritassero, ma avrebbero anche verificato e correggere gli errori esistenti nel loro stesso sistema.
Prima in separarsi, i fratelli prepararono sei regole, o norme, e ognuno di loro si impose di applicarle:
- La prima norma imponeva loro di non aver altro merito o rango se non quello di guarire senza farsi pagare;
- La seconda era che da quel momento in poi essi non avrebbero indossato alcun vestito o mantello speciale, ma avrebbero dovuto indossare abiti adeguati agli usi del paese in cui avrebbero abitato;
- La terza stabiliva che ogni anno in un certo giorno, si sarebbero veduti nella Casa dello Spirito Santo o, se impossibilitati a farlo, avrebbero dovuto essere rappresentati da una lettera;
- La quarta stabiliva che ogni membro avrebbe dovuto cercare una persona degna di succedergli alla sua scomparsa.
- La quinta stabiliva che le lettere R.C. sarebbero dovuto essere il loro sigillo, marchio e carattere da quel momento in poi;
- La sesta specificava che la Confraternita sarebbe dovuta rimanere sconosciuta al mondo per un periodo di cento anni.
Dopo aver prestato giuramento su questo codice, cinque dei Fratelli partirono per terre lontane e un anno dopo gli ultimi due rimasti presero pure la loro strada, lasciando Padre C.R.C. solo nella Casa dello Spirito Santo. Anno dopo anno si incontravano con grande gioia, poiché promulgavano sinceramente e tranquillamente le loro dottrine tra i saggi della terra.
Quando il primo dell’Ordine morì fu deciso che i luoghi di sepoltura dei membri avrebbero dovuto rimanere segreti. Poco dopo Padre C.R.C. chiamò insieme i restanti sei, sembra per preparare la sua tomba simbolica.
La Fama racconta che nessuno dei fratelli vivo al momento in cu fu scritto, sapeva dove Padre C.R.C. morì o dove fu seppellito.
Il suo corpo fu scoperto accidentalmente 120 anni dopo la sua morte quando uno dei fratelli, che aveva grandi conoscenze in architettura, decise di apportare alcune modifiche nella Casa dello Spirito Santo.
Mentre faceva queste modifiche, il fratello scoprì una lapide su cui erano scritti i nomi dei primi membri dell’Ordine. Egli decise quindi di traferire in una cappella più importante, visto che fino ad allora nessuno sapeva in quale paese Padre C.R.C. era morto, in quanto i primi membri avevano tenuto nascosta questa informazione.
Mentre stava apprestandosi a rimuovere questa lapide, che era sostenuta da un grosso chiodo, alcune pietre e pezzi di intonaco caddero dalla parete, scoprendo una porta nascosta nella muratura. Immediatamente i membri dell’ordine ripulito il vano dalle macerie e scoprirono l’ingresso di una cripta. Sopra alla porta a grandi lettere c’erano le parole POST CXX PATEBO. Queste, secondo l’interpretazione mistica dei Fratelli significava: “in 120 anni verrò dinanzi”.
La mattina seguente fu aperta la porta e i membri entrarono nella cripta, che aveva sette lati e sette angoli; ogni lato era lungo cinque piedi e alto otto piedi. Sebbene il sole non fosse mai penetrato era talmente illuminata da una misteriosa luce posta nel soffitto. Al centro della stanza c’era un altare circolare, sopra al quale c’erano targhe in ottone con strani caratteri incisi. In ognuno dei sette lati c’era una porticina che, una colta aperta, rivelava un gran numero di scatole piene di libri, istruzioni segrete e sembra anche del presunto segreto della Confraternita.
Spostando l’altare da una parte fu scoperta una copertura in ottone. Sollevandola rivelò un corpo, presubilmente quello di C.R.C. che, sebbene, fosse disteso laggiù da 120 anni, era così ben preservato, da interrati. Era decorato e abbigliato con i vestiti dell’Ordine, e, in una mano aveva racchiusa una misteriosa pergamena che assieme, alla Bibbia era il più grande valore in possesso della società. Dopo avere accuratamente ispezionato la stanza segreta, furono rimessi a posto la lastra d’ottone e l’altare, la porta della cripta fu sigillata di nuovo e i Fratelli andarono per le loro strade, i loro spiriti crebbero e la loro fede accresciuta dello spettacolo miracoloso a cui avevano assistito.
In effetti il documento finisce dicendo “Secondo il volere di padre C.R.C.; il Fama preparato e inviato ai saggi e dotti di tutta Europa in cinque lingue, in modo che tutti possano conoscere e capire i segreti dell’augusta Confraternita. Tutte le anime sincere che lavorano per la glorio di Dio sono invitate a comunicare con i Fratelli ed è promesso che il loro appello sarà udito, indipendentemente da dove si trovano o da come i messaggi saranno inviati. Allo stesso tempo, quelli che hanno motivi egoistici o altri motivi, sono avvisati che soltanto che soltanto il dolore e la miseria attenderanno chi tenta di scoprire la Fratellanza senza un cuore pulito e una mente pura”.
Questa è la storia in breve del Fama Fraternitatis.
Coloro che accettano alla lettera, vedono Padre C.R.C. come il vero fondatore della Confraternita, che si crede da lui fondata intorno 1400. Il fatto che evidenze storiche dei punti importanti del Fama non siano mai state scoperte, è contro questa teoria.
Non esiste prova che Padre C.R.C. abbia mai avvicinato i dotti della Spagna. Le misteriose città di Damcar non può essere trovata, e non esiste alcuna prova che in Germania sia mai esistito un posto dove un gran numero di malati si si mi fermato e si misteriosamente guarito.
“La Tradizione Segreta nella Massoneria” di A. E. Waite contiene un’immagine di Padre C.R.C. che lo rappresenta con una lunga barba sopra al suo petto, seduto davanti a un tavolo sopra al quale brucia una candela. Egli appoggia la sua testa su una mano mentre con l’altra sta appoggiando le punte del suo dito medio sulla tempia di un teschio umano.
Padre C.R.C. non è mai stato visto da nessun al di fuori dei membri del suo Ordine, e loro non hanno conservato una sua descrizione. Che il suo nome fosse Christian Rosencreutz è molto improbabile, poiché i due non furono mai associati fino allo scritto delle Nozze Alchemiche.
SECONDA TEORIA
Quei Fratelli massoni che hanno studiato questa materia, accettano l’esistenza storica della Confraternita dei Rosa+Croce ma sono divisi per quanto riguarda l’origine dell’Ordine.
Un gruppo sostiene che la società ebbe origine nell’Europa medioevale come un risultato della speculazione. Robert Macoy, crede che Johann Valentin Andreae, un teologo tedesco, sia stato il vero fondatore, e crede anche se sia possibile che questa sia già una confraternita, fondata da Sir Henry Cornelius Agrippa, semplicemente riformata e ampliata. Alcuni credono che il Rosacrocianesimo sia la prima in Europa delle culture buddhiste e brahmine. Altri credono che la Confraternita dei Rosa+Croce sia stata fondata in Egitto durante la supremazia filosofica di quell’impero e che abbia perpetuato i Misteri dell’antica Persia e della Caldea.
Nel suo Apocalisse, Godfrey Higgins scrive: “i Rosacroce della Germania sono abbastanza ignoranti circa le loro origini: ma, per tradizione, essi si credono discendenti degli antichi Egizi, Caldei, Magi e Gymnosofisti”.[1]
L’opinione generale fra queste fazioni è che la storia di padre C.R.C. come la leggenda massonica di Hiram Abiff, sia un’allegoria e non dovrebbe essere presa alla lettera. Un problema simile si è posto agli studiosi della Bibbia, che hanno trovato non soltanto difficile, ma nella maggior parte dei casi impossibile sostenere i loro sforzi per provare l’interpretazione storica delle Scritture.
Ammettendo l’esistenza dei Rosacroce come una società segreta con fini sia filosofici che politici, è da rimarcare il fatto come un’organizzazione con membri sparsi in tutte le parti d’Europa abbia potuto mantenere il segreto assoluto per secoli. Tuttavia la Confraternita dei Rosa+Croce era apparentemente capace di farlo.
Un gran numero di studiosi e filosofi, fra cui Sir Francis Bacon e Wolfgang von Goethe, furono sospettati di affiliazione con l’Ordine.
Abbondavano pseudo-Rosacrociani ma i veri membri dell’Antico e Segreto Ordine dei Filosofi Sconosciuti, hanno fatto onore al loro nome: fino ad oggi sono rimasti sconosciuti.
Durante il Medio Evo apparvero un certo numero di opuscoli aventi la pretesa di essere scritti dei Rosacroce. Comunque molti di essi erano falsi, essendo stati pubblicati da persone senza scrupoli per il loro prestigio, che usarono il magico e riverito nome dei Rosacroce con la speranza di guadagnare potere religioso o politico. Questo ha largamente complicato il lavoro di ricerca e studio sulla Confraternita.
Un gruppo di pseudo-Rosacroce arrivò a fornire i loro membri di una corda come mezzo per riconoscersi l’un l’altro, e il misero in guardia che se avessero tradito il giuramento di segretezza, la corda sarebbe stata usata per strangolarli.
Alcuni principi dei Rosacroce stati conservati nella letteratura, dei resoconti frammentari dei loro principi e attività sono stati pubblicati soltanto per la Confraternita.
Nel suo Simboli Segreti dei Rosa+Croce, Dr. Frantz Hartmann descrive la Confraternita come una “una società segreta di uomini che posseggono poteri sovraumani – se non soprannaturali; si diceva che fossero capaci di predire eventi futuri, di penetrare nei più profondi miseri della Natura, di trasformare Ferro, Rame, Piombo o Mercurio in Oro, di preparare un Elisir della Vita, o Panacea Universale, di preservare la loro gioventù e virilità con l’uso di esso; e per di più si credeva che avrebbero potuto comandare gli Spiriti degli Elementi della Natura e conosciuto il segreto della Pietra Filosofale, una sostanza che rendeva chi la possedeva onnipotente, immortale ed enormemente saggio”.
Inoltre lo stesso autore definisce un Rosacroce come “Una persona che tramite il risveglio spirituale ha conseguito una conoscenza pratica del significato segreto della Rosa e della Croce, (…) Il chiamare una persona Rosacrociana non la rende tale, così come chiamare una persona Cristiana non la fa diventare un Cristo.
Il vero Rosacruciano o Massone non può essere costruito; egli deve crescere per esserlo tramite l’espandere e il rivelarsi del potere divino dentro al proprio cuore.
La negligenza verso questa verità è il motivo per cui molte chiese e società segrete sono così lontane da essere quello che esprimono con il proprio nome”.
I principi simbolici dei Rosacroce sono così profondi che persino oggigiorno sono poco valutati come meritano.
Le loro carte e diagrammi implicano complessi principi cosmici che loro trattano con una conoscenza filosofica decisamente innovativa se comparata alla ristretta ortodossia prevalente ai loro giorni.
Secondo la documentazione disponibile, i Rosacroce erano tenuti insieme da aspirazioni comuni piuttosto che da leggi da una confraternita. Si è creduto che i Fratelli Rosacrociani abbiano vissuto in maniera riservata, lavorando attivamente nel commercio e nelle professioni, senza svelare la loro segreta affiliazione a nessuno – in molti casi nemmeno ai loro stessi familiari.
Dopo la morte di C.R.C. sembrava che la maggior parte dei Fratelli non avesse un posto centrale dove incontrarsi.
Qualunque rito iniziazione l’Ordine avesse, era così strettamente difeso che non è stato mai rivelato. Senza dubbi è stato nascosto nella terminologia chimica.
Sforzi per unirsi all’Ordine avesse, erano chiaramente inutili, poiché i Rosacroce scelgono sempre i loro discepoli.
Dopo essersi accordati su una persona che loro credevano avrebbe onorato la loro illustre confraternita comunicavano con lui tramite una delle molte misteriose maniere. Egli poteva ricevere una lettera, sia anonima che con un particolare sigillo, di solito portante le lettere C.R.C. o R.C. sopra di essa. Egli sarebbe stato istituito per andare in un certo posto a un certo orario. Che cosa gli fosse spiegato egli non lo avrebbe mai rivelato, sebbene in molti casi i suoi scritti successivi avrebbero mostrato che una nuova influenza era entrata nella sua vita, approfondendo la sua comprensione e allargando il suo intelletto.
Pochi hanno scritto in modo allegorico riguardo a ciò che avevano contemplato quando erano alla augusta presenza dei Fratelli Rosacroce.
A volte degli alchimisti ricevevano visita nei loro laboratori da parte di stranieri misteriosi, i quali consegnavano dissertazioni riguardanti i processi segreti delle arti ermetiche e, dopo aver svelato certi procedimenti, partivano senza lasciar tracce. Altri dichiaravano che i Fratelli Rosa+Croce comunicavano con loro attraverso sogni e visioni, rivelando i segreti della Saggezza Ermetica mentre erano addormentati. Dopo essere stato istruito, il candidato era tenuto al segreto non soltanto per le formule chimiche che gli erano state spiegate, ma anche per il metodo con il quale egli le avrebbe protette.
Mentre questi adepti senza nome sospettati di essere Fratelli Rosa+Croce, non si è mai potuto provare chi fossero, quelli esaminanti potevano soltanto farlo dubitare.
Molti credono che la rosa Rosacrociana sia una forma stilizzata del fiore di lotto egiziano e hindu, con lo stesso significato simbolico di questo archetipo antico.
La Divina Commedia caratterizza Dante Alighieri come essere familiare con la teoria dei Rosacroce. Secondo questo punto di vista. Albert Pike nel suo Moralità e Dogma fa questa significativa affermazione: “Il suo inferno non è altro che un purgatorio negativo. Il suo paradiso è composto da una serie di cerchi cabalisti, divisi da una croce, come il purgatorio negativo. Al centro di questa croce sboccia una rosa e vediamo per la prima volta il simbolo degli Adepti della Rosacroce pubblicamente esposto e abbastanza esplicitamente spiegato”.
Il dubbio è sempre esistito se il nome Rosacroce venga dal simbolo della rosa e della croce o se questa fu soltanto un parametro per ingannare i disinformati e quindi poi celare il vero significato dell’Ordine.
Godfrey Higgins crede che la parola Rosacroce non sia derivata dal fiore, ma dalla parola Ros che significa rugiada. È anche interessante notare che la parola Ras significa saggezza, mentre Rus è tradotta con occultamento. Senza dubbio tutti questi significati hanno contributo al simbolismo Rosacrociano. A. E. Waite segreto nascosto nel nome Rosacroce.
È possibile che la rugiada a cui si riferisce sia una misteriosa sostanza all’interno del cervello umano, strettamente rassomigliante alla descrizione data dagli alchimisti circa la rugiada che, cadendo dal cielo, libero la terra.
La croce è il simbolo del corpo umano, e i due simboli insieme – la rosa sulla croce – significano che l’anima dell’uomo è crocifissa sul corpo. Dove è tenuta da tre chiodi.
È possibile che il simbolismo Rosacrociano sia una perpetuazione delle dottrine segrete dell’egiziano Ermete e che la Società dei Filosofi Sconosciuti sia il vero collegamento fra la moderna Massoneria, con la sua massa di simboli, e l’antico Ermetismo egizio, fonte di quel simbolismo.
Nella sua Dottrina e Letteratura della Kabalah, A. E. Waite fa questa importante osservazione: “Ci sono importanti indicazioni che mirano ad un possibile legame fra la Massoneria e il Rosacrocianesimo, e questo, se riconosciuto, costituirebbe il suo primo collegamento con il passato. Tuttavia, la prova non è convincente, o almeno è ingarbugliata. La Massoneria di per sé, nonostante l’affinità con il misticismo che ho appena menzionato, non ha mai mostrato alcun carattere mistico, né ha una chiara opinione su come essa possa derivare dai suoi simboli”.
Molti di coloro che furono collegati con lo sviluppo della Massoneria furono sospettati di essere Rosacrociani; alcuni, come nel caso di Robert Fludd, scrissero anche in difesa di questa organizzazione.
Frank C. Higgins, un moderno massone simbolista, scrive: “Il Dottor Ashmole, membro di Confraternita (Rosacrociana) è venerato dai Massoni come uno dei fondatori della prima Gran Loggia in Londra” (vedi Ancient Freemasony”.
Elias Ashmole è soltanto uno dei tanti collegamenti intellettuali che collegano il Rosacrocianesimo con la genesi della Massoneria. L’Enciclopedia Britannica ricorda che Elias Ashmole fu iniziato nell’Ordine Massonico nel 1646, e aggiunge che egli fu “il primo gentiluomo o dilettante, ad essere accettato”.
Su questo stesso argomento, Papus, nel suo Tarocchi dei Bohemieni, ha scritto, “Non dobbiamo dimenticare che i Rosacroce furono gli iniziatori di Leibnitz, e fondatori della vera e propria massoneria attraverso Ashmole”.
Se i fondatori della Massoneria furono iniziati nel Grande Arcano d’Egitto – e il simbolismo della moderna Massoneria indicasse che le cose stavano così – allora sarebbe ragionevole supporre che loro salvaguardarono la loro scienza tramite una società di cui essi ammettevano l’esistenza e che fu debitamente resa idonea ad insegnare loro questi simboli ed allegorie.
Una teoria riguardante i due Ordini è che la Massoneria fu una conseguenza del Rosacrocianesimo: in altre parole, che i “Filosofi Sconosciuti “diventarono conosciuti attraverso una organizzazione che loro stessi crearono per loro utilità nel mondo materiale.
La Storia va avanti narrando che gli adepti Rosacroce diventarono insoddisfatti della progenie e silenziosamente si ritirarono dalla gerarchia Massoneria, lasciandosi dietro il loro simbolismo ed allegorie, ma portandosi via la chiave tramite aprire questi simboli che avessero potuto spiegare le loro idee segrete.
Alcuni pensatori sono andati così oltre, da asserire che, secondo loro, la moderna Massoneria ha completamente assorbito i Rosacroce ed è divenuta la più grande società iniziatica del mondo.
Altre menti altrettanto colte dichiarano che la Confraternita dei Rosa+Croce esiste ancora e che preserva la sua individualità come risultato, per essere ritirata dall’Ordine Massonico.
Secondo la tradizione largamente accettata, la sede dell’Ordine dei Rosa+Croce è vicina a Carlsbad, in Austria. Un altre versione dice che una scuola misteriosa, assomigliante nei principi generali alla Confraternita dei Rosa+Croce e che si chiama “I Fratelli Bohemieni”, ancora mantiene la sua peculiarità nella Schwarzwald (Foresta Nera) in Germania.
Una cosa è certa: in Europa con la nascita della Massoneria, l’Ordine dei Rosa+Croce praticamente sparì e anche se esistono dichiarazioni contrarie, è certo che il XVIII° grado (comunemente conosciuto come il Rosacroce) perpetua molti dei simboli del Fuoco degli Alchimisti Rosacrociani.
In un manoscritto anonimo e non pubblicato del XVIII° secolo e riportante il contrassegno della Kabalah Rosacrociana, appare questa dichiarazione. “Ebbene, adesso io darò al mondo esterno un paradossi da essere risolto, precisamente che alcuni uomini illuminati si sono impegnati a fondare Scuole di Saggezza in Europa e queste per alcune strane ragioni si sono chiamate Fratres Rosa Crucis. Ma in seguito, ben presto crebbero false scuole che corruppero le buone intenzioni di questi uomini saggi. Tuttavia, l’Ordine non è più come molte persone verrebbero concepirne l’esistenza è, così come in questa Confraternita del Seculo Spritus Sancti si chiamano Fratelli della Rosa Croce, così anche quelli del Seculo Spiritus Sancti si chiamano Fratelli della Croce del Giglio e Cavalieri del Leone Bianco. Poi le Scuole di Saggezza cominceranno di nuovo a fiorire, ma il motivo per cui le prime scelgono proprio quel nome e perché anche le altre sceglieranno il loro, lo possono chiarire soltanto che hanno acquisito la propria conoscenza nella Natura”.
Le aspirazioni politiche dei Rosacroce si afferma che furono espresse con i lavori di Sir Francis Bacon, del Conte di St. Germain e del Conte di Cagliostro.
L’ultimo è stato sospettato di essere stato un emissario dei Cavalieri Templari, una società profondamente implicata nel trascendentalismo, come ha sottolineato Eliphas Levi. Esiste una ipotesi popolare che dice che i Rosacroce furono in parte istigatori della Rivoluzione Francese.
TERZA TEORIA
La terza teoria prende forma da un completo rifiuto del Rosacrocianesimo, asserendo che l’Ordine originale non ebbe mai basi reali, ma fu interamente un prodotto dell’immaginazione, questo punto di vista è bene espresso dalle domande che sono ancora poste dagli studiosi di questo vago gruppo di metafisici.
La Confraternita dei Rosa+Croce fu semplicemente una mitica istituzione creata nella fertile mente di alcuni cinici letterati, al fine di deridere le scienze alchemiche ed Ermetiche? È mai esistita la Casa dello Spirito Santo al di fuori dell’immaginazione di alcuni mistici medioevali? L’intera storia dei Rosacroce fu una satira nata per ridicolizzare l’ingenuità dell’Europa accademica? Il misterioso Padre C.R.C. fu un prodotto del genio letterario di Johann Valentin Andreae oppure di un’altra mente simile la quale, cercando d’intaccare la filosofia alchemica ed Ermetica, inconsapevolmente diventava una grande sostenitrice nel promuovere la sua diffusione?
Che almeno uno dei primi documenti dei Rosacroce fu scritto dalla pena di Andreae c’è poco da dubitare, ma per quale motivo egli lo compilò c’è poco da dubitare, ma per quale motivo egli lo compilò, rimane ancora motivo di studio. Fu Andreae stesso a ricevere da una persona sconosciuta, o da più persone, delle istruzioni per scriverlo? Se egli scrisse le Nozze Alchemiche di Christian Rosencreutz quando aveva soltanto quindici anni fu assistito nella preparazione di quel libro?
A queste domande fondamentali non ci sono risposte.
Un certo numero di persone accettò il notevole inganno di Andreae come una verità assoluta.
Molti affermano che, come conseguenza, spuntarono numerose società, ognuna dichiarante essere l’organizzazione in merito alla quale il Fama Fraternitatis e il Confessio Fraternitatis furono scritti.
Senza dubbio oggigiorno esistono molti falsi ordini, ma pochi di essi possono affermare che l’inizio della loro storia parte da prima dell’inizio del XIX° secolo.
Il mistero associato con la Confraternita dei Rosa+Croce ha avuto come conseguenza infinite polemiche.
Molte menti competenti, fra cui Eugenius Philalethes, Michael Maier, John Heydon, e Robert Fludd, difesero la vera esistenza della Società dei Filosofi Sconosciuti.
Altri egualmente qualificati affermarono che essa aveva false origini e dubbia esistenza.
Eugenius Philalethes, mentre dedicava libri all’Ordine e stava scrivendo un’estesa spiegazione dei suoi principi, nega qualsiasi collegamento personale con esso. Molti altri hanno fatto la stessa cosa.
Alcuni sono dell’opinione che Sir Francis Bacon abbia preso alla stesura dei Fama e Confessio Fraternitatis, poiché lo stile retorico di queste opere è simile a quello del New Atlantis di Bacon. Inoltre affermano che certe asserzioni nell’ultimo lavoro puntano nell’ultimo puntano a una conoscenza della simbologia Rosacrociana.
L’inafferrabilità dei Rosacroce ha fatto sì che siano i soggetti preferiti per lavori letterari. Fra i romanzi che sono intessuti intorno a loro, spicca Zanoni.
Sebbene l’esistenza di questi Rosacroce medioevali sia difficile da provare, prove sufficienti sono a portata di mano per far sì che sia estremamente probabile che sia esistita in Germania, e più tardi in Francia, Italia, Inghilterra e altre nazioni europee, una società segreta di saggi illuminati che contribuirono enormemente alla somma della conoscenza umana, mantenendo l’assoluto segreto sulle loro persone e sulla loro organizzazione.
QUARTA TEORIA
Le apparenti incongruità della controversia Rosacrociana sono state delucidate con una spiegazione puramente trascendentale. Esiste la prova che i primi scrittori furono a conoscenza di tale supposizione che, tuttavia, fu resa pubblica soltanto dopo che fu abbracciata dalla Teosofia.
Questa teoria afferma che i Rosacroce possedevano veramente tutti i poteri soprannaturali che erano loro attribuiti, che erano veramente cittadini dei due mondi: che, mentre avevano corpi fisici per manifestarsi sul piano materiale, erano anche capaci, tramite le istruzioni che ricevevano dalla Fratellanza, di funzionare in misterioso corpo eterico non soggetto alle limitazioni di tempo e distanza.
Per mezzo di questa “forma astrale” erano capaci di lavorare nel regno invisibile della Natura e in questo regno, l’aldilà per il profano, era situato il loro tempo.
Secondo questo punto di vista, la vera Confraternita dei Rosa+Croce consisteva in un limitato di adepti altamente evoluti, dove quelli dei gradi più alti non erano più soggetti alla legge di mortalità; i candidati erano accettati nell’ ordine soltanto dopo un lungo periodo di prova; gli adepti possedevano il segreto della Pietra Filosofale e conoscevano il processo di trasmutazione dei metalli di base in oro, ma pensavano che queste fossero soltanto allegorie riguardanti il vero mistero della rigenerazione umana attraverso la trasmutazione degli “elementi di base” della natura umana più bassa nell’oro delle realizzazione intellettuale e spirituale.
Secondo questa teoria, coloro che hanno cercato di registrare gli avvenimenti importanti connessi alla controversia Rosacrociana, hanno invariabilmente fallito perché si sono avvicinati a questo argomento da un’angolazione puramente materialistica o fisica.
Si credeva che questi adepti fossero in grado d’insegnare all’uomo come andare via dal proprio corpo fisico a piacimento, assistendolo per rimuovere “la rosa dalla croce”.
Essi credeva che la natura spirituale fosse attaccata alla forma materiale in alcuni punti, rappresentati dai chiodi della crocifissione, da tre iniziazioni alchemiche che avevano luogo nel mondo spirituale, nel vero Tempio del Rosa+Croce, erano capaci di estrarre questi chiodi e permettere alla natura divina dell’uomo di scendere dalla sua croce.
Nascosero i procedimenti tramite i quali questo era compiuto sotto tra espressioni metaforiche alchemiche: La Colata del Mare Fuso, La Realizzazione del Diamante Rosa, La Conquista della Pietra Filosofale.
Mentre l’intellettuale si agita faticosamente fra teorie contradditorie, il mistico affronta il problema in un modo completamente differente.
Egli crede che la vera Fratellanza dei Rosa+Croce, che consiste in una scuola di superuomini (non dissimili dai leggendari Mahatma indiani), sia una istituzione esistente non nel mondo invisibile ma nella sua controparte spirituale, che egli pensa sia opportuno chiamare “i livelli inferiori della Natura”, che possono essere raggiunti soltanto da quei Fratelli che sono capaci di trascendere le limitazioni del mondo materiale.
A sostegno del loro punto di vista, questi mistici citano la seguente significativa dichiarazione dal Confessio Fraternitatis: “Migliaia di volte gli indegni possono gridare a gran voce, migliaia di volte si possono presentare, ma Dio ha comandato alle nostre orecchie che essi non avrebbero udito niente di loro, e così ci ha cinto con le Sue nuvole affinché a noi. Suoi servi, non possono essere fatta alcuna violenza; perciò adesso non siamo più visti da occhi umani, a meno che loro abbiamo ricevuto forza presa a prestito dell’aquila”.
Nel misticismo l’aquila è un simbolo di iniziazione (il Fuoco spinale dello Spirito), e da questo è spiegata l’incapacità del mondo non rigenerato a capire l’Ordine Segreto dei Rosa+Croce.
Coloro che professano questa teoria vedono il Conte di St. Germain come il più alto adepto e asseriscono che egli e Cristian Rosencreutz erano la stessa persona.
Accettano il fuoco come il loro simbolo universale, perché era l’unico elemento col potevano controllare i metalli.
Si dichiaravano i discendenti di Tubal-cain e Hiram Abiff e che il fine della loro esistenza era preservare la natura spirituale dell’uomo attraverso le età di materialità.
“Le sette gnostiche, gli Arabi, Alchimisti, Templari, Rosa+Croce, e per ultimi i Massoni formano la catena occidentale nella trasmissione delle scienza occulte, formano la catena occidentale nella trasmissione delle scienze occulte”.
Max Heindel, descrisse il Tempio dei Rosa+Croce come una “struttura eterica” situata dentro e attorno alla casa di un gentiluomo europeo. Egli credeva edificio invisibile potesse alla fine spostato nella continente americano.
Il signor Heindel alludeva agli Iniziati Rosacrociani come persone così progredite nella scienza della vita che “la morte li aveva dimenticati”.
Se pensiamo che la conoscenza, la morale e la fede coincidono, allora comprendiamo che stare attenti allo scopo della Creazione, riflettere sull’essenza della nostra anima e interessarci al benessere degli altri, coincidono.
Comenius (1592-1670), filosofo, padre spirituale dell’U.N.E.S.C.O.
[1] L’ultimo era un nome dato dai seguaci di Alessandro magno a una casta di Uomini Saggi nudi che trovarono meditare lungo le sponde di un fiume in india.