RICORDIAMOCI DI PAOLO FERRARO

   Esistono dei luoghi segreti dove in pochi osano addentrarsi. Sono i luoghi dove sono presenti i massimi livelli delle massonerie italiane e internazionali che da lungo tempo tengono tra le loro mani i destini dei paesi che si autodefiniscono “democratici” quando nella realtà sono una dittatura mascherata da parte di un’oligarchia. .

   Sono i luoghi laddove ci sono anche quelle società sataniche che hanno guadagnato un potere nel secolo scorso come mai lo avevano avuto soprattutto per la galoppante secolarizzazione, il cavallo di Troia che gli ha permesso di penetrare praticamente ovunque.

   E in questi luoghi che si è addentrato il magistrato Paolo Ferraro[1].

   Paolo Ferraro è stato un caso unico nel panorama italiano e internazionale di coloro che non si sono sottomessi a questi poteri, e che hanno cercato di portare alla luce quelle zone oscure e raccapriccianti che governano l’Italia e il mondo Occidentale da molto tempo.

   Ferraro era un magistrato della procura di Roma e aveva reputazione di essere un magistrato alquanto serio e impeccabile, e dotato, al tempo stesso, di una elevata preparazione giuridica.

   Un giorno la sua vita cambia per sempre quando incontra una donna, Sabrina R., che diventerà la sua compagna e questo evento porta Ferraro ad essere trascinato in un’altra dimensione che forse prima lui stesso nemmeno immaginava o quantomeno non pensava certo di trovarsi invischiato, suo malgrado, in una storia che vede intrecciarsi potenti sette sataniche e confraternite massoniche.

   Il magistrato romano si trasferisce nel 2007 nella città militare della Cecchignola, a Roma, e da lì inizia la discesa nell’incubo.

   Qualcosa fa scattare dei sospetti in testa a Ferraro che forse c’è qualcosa che non va nella sua compagna e tantomeno nel condominio dove va a vivere, nel quale tutti sembrano osservare ogni suo movimento quando entra ed esce dall’appartamento.

   Anche il figlio della sua compagna, un bambino 12enne, gli confessa di avere paura di quello che accade in quell’appartamento quando lui non c’è ed è così che inizia l’indagine di Ferraro.

   Il magistrato inizia a registrare quanto avviene nella sua casa quando lui non c’è e si rende presto conto che nell’appartamento durante le sue assenze entrano degli estranei che praticano dei riti con la sua compagna, non di rado orge di gruppo.

   Non si tratta di un banale, seppur scabroso, caso di infedeltà ma di molto altro. Le intercettazioni audio rivelano che le persone presenti dentro l’appartamento utilizzano degli strani ordini in codice e ripetono delle cantilene che sembrano essere utilizzate per impartire degli ordini a coloro che vengono sottoposti a tali comandi.

   Ferraro inizia a chiedere l’aiuto di esperti del settore, tra i quali una psicologa e un ufficiale di polizia giudiziaria, e scopre che quanto avviene nel suo appartamento è una sorta di programmazione del pensiero, o meglio un lavaggio del cervello, che viene praticato da circoli massonici e satanici da lungo tempo.

   La storia della programmazione del pensiero è più antica di quello che si pensi e le tecniche di manipolazione di una persona sono utilizzate da molto tempo da coloro che appartengono a questi ambienti.

   Le pagine più recenti di questa storia sono quelle che si trovano nei documenti declassificati della CIA[2] che rivelano come già dal secondo dopoguerra in poi, la famigerata agenzia di intelligence stesse conducendo tali esperimenti per creare degli “schiavi mentali” nell’ambito del noto programma MK Ultra.

   Le tecniche di controllo del pensiero passavano attraverso l’inflizione alle vittime di gravissimi traumi psicologici e violenze fisiche, quali torture, stupri e somministrazioni di droghe, per poter alterare la psiche della persona e indurla così ad eseguire tutti i comandi del maestro o del programmatore.

   Sono tecniche note alle varie agenzie di intelligence da molto tempo e si sono rivelate nel corso dei decenni tremendamente efficaci per costruire degli schiavi da poter utilizzare in vari ambiti, da quelli della prostituzione alle missioni più propriamente politiche quali gli omicidi di personaggi pubblici che in qualche modo rappresentavano e rappresentano una minaccia per i vertici di tale sistema.

   Uno degli esempi più noti è quello dell’assassino di Robert Kennedy, Sirhan Sirhan, che nemmeno ricorda quanto è accaduto e che dopo un’attenta analisi di uno psichiatra forense della scuola di Harvard[3], Daniel P. Brown, è risultato di non “aver agito di propria volontà e consapevolezza e non è responsabile per azioni imposte e/o perpetrate da altri.”

   Daniel P. Brown non poteva essere più chiaro nella sua relazione tanto da definire Sirhan come un “candidato manciuriano” dal nome del celebre film che ha avuto due trasposizioni cinematografiche, la prima con Frank Sinatra, e la seconda con Denzel Washington, entrambi nei panni del maggiore Bennett Marco, militare americano sottoposto ad un lavaggio del cervello per assecondare l’agenda politica dei suoi burattinai.

   E non esistono solo gli schiavi “politici” che possono essere attivati a comando, ma anche quelli sessuali attraverso prostitute o gigolò programmati per sollazzare i potenti ed estorcere i loro segreti per poi ricattarli.

   E’ una tremenda macchina di violenza fisica, psicologica e spirituale che è presente nelle agenzie di intelligence e che si serve di questi metodi per preservare il loro potere ed eseguire i loro piani.

   Questo è il mondo nel quale si ritrova precipitato un giorno il magistrato Ferraro che scopre di avere al suo fianco una donna programmata per essere una schiava sessuale e che già in passato aveva frequentato questi ambienti per poter servire questi scopi.

   Le sue conclusioni su quanto avveniva in quella casa sono lucide e sconvolgenti allo stesso tempo:” Dall’ascolto attento emergevano attività già indicate nella conferenza ma, più in particolare, la possibilità di individuare uso di sostanze, tecniche o procedure verbali a prima vista inquadrabili come volte al condizionamento dei soggetti che li ricevevano. Tutto ciò in un contesto veramente anomalo, fatto di numerose persone di varie età, che sfruttavano una posizione di soppesabile assoggettamento della persona che abitava nell’appartamento oggetto di intercettazione”.

   Qualcuno forse in questi circoli aveva iniziato a studiare le mosse del togato e ha così dire apparentemente “incoraggiato” la sua frequentazione di questa donna[4], forse nell’illusione di poter controllare meglio Paolo Ferraro.

   Se questo era il piano originario, costui o costoro devono aver fatto male i loro calcoli poiché il magistrato invece si insospettisce e inizia a raccogliere prove su prove di quanto avviene attorno a lui.

   Le registrazioni audio sono tante e dimostrano che ogni volta in quella casa si consumano riti orgiastici di carattere satanico e allora Ferraro inizia ad indagare sempre più a fondo.

   Comprende che esistono negli alti livelli delle forze armate delle associazioni massoniche che producono questi schiavi del pensiero.

  E questo, secondo il magistrato romano, aveva anche dei legami con l’assassinio di Melania Rea[5], secondo le sentenze uccisa solamente dal marito Salvatore Parolisi nonostante alcune contraddizioni nelle testimonianze.

   Ferraro affermò che nella caserma di Ascoli Piceno laddove era di stanza Parolisi si praticavano riti del tutto simili, se non ancora più efferati, a quelli che erano praticati nel suo appartamento alla Cecchignola.

   Un altro magistrato, il Gip Giovanni Cirillo della procura di Teramo, sembra convalidare questa ipotesi[6] affermando che la stessa Rea avrebbe potuto essere stata vittima di queste sette.

   Ferraro va avanti, denuncia e si mette in moto una potentissima macchina per distruggerlo con ogni mezzo.

   Si prova a farlo passare per pazzo con un TSO del tutto illegale e smentito dalle successive perizie psichiatriche che attestano l’assoluta sanità mentale del magistrato.

   Lo si sospende nel 2011 dalla magistratura[7] sulla presunzione, falsa, che egli non era sano di mente ma in realtà soltanto perché questo giudice era arrivato a toccare quelle sfere che non potevano essere toccate.

   Si cerca di isolarlo e distruggerlo in ogni modo e Ferraro non è riuscito nella sua purtroppo solitaria impresa di lotta alla massoneria perché troppo solo e troppo circondato, da lupi travestiti da agnelli che fingevano di essere dalla sua parte e che in realtà erano stati mandati per controllare le sue mosse anche dopo che il suo caso esplose a livello nazionale.

   Stavolta i media mainstream non potevano fare finta di nulla e persino agenzie stampa quali l’AGI[8]  o il portavoce per antonomasia delle borghesia “illuminata” italiana, il Corriere della Sera[9], si interessano a lui, considerata probabilmente la carica troppo importante che Ferraro occupa nella Repubblica, in quanto magistrato della procura di Roma, nota con l’appellativo di “porto delle nebbie” per la sua solerzia nell’archiviare tutti i casi che riguardano questi poteri.

   Esiste un’ampia letteratura in merito e forse il caso più clamoroso è l’omicidio dell’inchiesta sui vertici segreti della massoneria che stava conducendo il procuratore di Palmi, Agostino Cordova.

   A scrivere la parola fine su quell’indagine fu la moglie di Bruno Vespa, la Gip Augusta Iannini[10].

   Ferraro si scontrò contro con un muro di gomma e morì due anni addietro, nel gennaio del 2022, quando l’Italia attraversava uno dei periodi più bui della sua storia, ostaggio, ancora una volta, di quei poteri denunciati dal magistrato.

Adesso le sue denunce meritano di essere portate nuovamente alla luce anche in virtù di alcuni recenti episodi di cronaca[11] che riguardano omicidi commessi da militari, che preda apparentemente di un raptus improvviso, avrebbero ucciso la madre e la sorella della propria ex compagna, come nel caso di Cristian Sodano, 27enne militare della Finanza.

   Oppure per ciò che riguarda un altro caso ancora, come quello di Grosseto, quando fu trovato lo scorso anno senza vita un militare di 41 anni, sposato con moglie e figli[12].

   Non si è ancora capito cosa sia accaduto in questo caso e se la morte sia stata veramente un suicidio o piuttosto un suicidio soltanto inscenato.

   E’ possibile che tali casi non siano strettamente legati a quanto dichiarato e provato da Paolo Ferraro sulle sette massoniche presenti nelle forze armate, ma le sue verità sono ancora lì, in attesa che qualcuno finalmente riesca a portarle pienamente alla luce e liberare il Paese dalla morsa di questi poteri oscuri.


[1] https://web.archive.org/web/20160115002550/http://www.paoloferrarocdd.eu/sitemap/?utm_source=copy&utm_medium=paste&utm_campaign=copypaste&utm_content=http%3A%2F%2Fwww.paoloferrarocdd.eu%2Fsitemap%2F

[2] https://www.intelligence.senate.gov/sites/default/files/hearings/95mkultra.pdf

[3] https://www.washingtonpost.com/news/true-crime/wp/2018/06/04/the-assassination-of-bobby-kennedy-was-sirhan-sirhan-hypnotized-to-be-the-fall-guy/?utm_source=pocket_saves

[4] https://paoloferraro1.blogspot.com/2013/08/il-caso-paolo-ferraro-e-il-caso-melania.html?m=1

[5] https://www.ilrestodelcarlino.it/ascoli/cronaca/2011/11/04/613592-delitto_vidi_melania_procura_roma.shtml

[6] https://www.zonedombratv.it/paolo-ferraro-un-magistrato-lasciato-solo-che-ha-denunciato-gli-affari-della-magistratura/

[7] https://web.archive.org/web/20160115003838/http://www.paoloferrarocdd.eu/la-prima-intervista-scritta-ad-agenzia-stampa-agi/

[8] https://www.lacrunadellago.net/il-vero-potere-che-governa-la-mafia-si-chiama-massoneria/

[9] https://web.archive.org/web/20170119102435/http://www.paoloferrarocdd.eu/gli-articoli-di-corsera-e-la-prima-diffusione-della-notizia-da-tgsky24-dopo-primo-vaglio-e-ascolto-delle-prove/

[10] https://www.lacrunadellago.net/il-vero-potere-che-governa-la-mafia-si-chiama-massoneria/

[11] https://www.lastampa.it/cronaca/2024/02/14/news/uccide_madre_e_sorella_della_fidanzata_lei_si_salva_nascondendosi_in_bagno-14069432/?utm_source=pocket_saves

[12] https://www.maremmaoggi.net/si-uccide-giovane-militare-mistero-sulle-cause/?utm_source=pocket_saves

Lascia un commento